Samuel Stern 1: Il nuovo incubo, la recensione

L'esordio di Samuel Stern propone dialoghi interessanti, personaggi ben delineati nei tratti delle loro identità, ma niente di troppo nuovo

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Samuel Stern 1: Il nuovo incubo, anteprima 01

Samuel Stern è un demonologo e un libraio. Un uomo di cultura, di volumi di antropologia, di studi sulle tradizione e il folklore dei popoli. Irlandese di nascita, rosso di capelli, fa una vita piuttosto complicata. Di fatto, assieme a Padre Duncan, prete cattolico, Samuel porta un peso enorme nella vita: ha la responsabilità e il potere di cacciare demoni dai corpi, di liberare anime possedute. La cosa ha un costo enorme e lo ha portato ad alienarsi dalla propria famiglia. Una moglie che non vede da tempo e una figlia che non sa nemmeno chi sia - soprattutto quest'ultima - sono la sua ferita più grande.

Una delle parrocchiane di Duncan, Margareth, si lamenta in confessionale di una situazione familiare complessa: marito in difficoltà con il lavoro e con la bottiglia troppo spesso in mano, che pare essere di buon cuore ma si lascia andare a modi bruschi e veri e propri maltrattamenti su di lei; figlia costretta a portare il peso delle discordie tra genitori e che tende ad isolarsi. Samuel era all'università con Maggie e suo marito Robert, e Duncan lo contatta per dare una mano al suo vecchio amico, ma, come prevedibile, non c'è solo una crisi familiare in atto. Un demone ha preso possesso di qualcuno in famiglia, e Stern dovrà ancora una volta prendersi la responsabilità di sistemare le cose.

Debutta finalmente in edicola Samuel Stern, il progetto di Bugs Comics che molti stavano aspettando, annunciato alla scorsa Cartoomics dal suo ideatore e padre spirituale Gianmarco Fumasoli, che di questo primo albo in formato bonelliano è anche lo sceneggiatore, assieme a Massimiliano Filadoro. Ci propone una Edimburgo contemporanea, apparentemente tranquilla, ma che vede scorrere sotto la superficie una rete di tensioni, insoddisfazioni, dolori e segreti. Il cibo spirituale perfetto per i demoni e per l'Ombra, una zona della nostra mente, che tutti possediamo, in cui frustrazione e cattivi pensieri, paure e angosce si accumulano per poi manifestarsi, solitamente in maniera tutto sommato controllabile, o gestibile dalla terapia psicanalitica o psichiatrica. Nei casi più gravi, ospitando un demone di Satana, Legione.

"Forse al coraggio editoriale è mancata un po' di incoscienza narrativa."La capacità di Samuel è quella di percepire questi abitanti dell'Ombra, di entrare sostanzialmente in risonanza con essi e di indagare sul momento in cui sono penetrati nella mente delle persone possedute; dopodiché, è in grado di cacciarle dai corpi e dalle anime che hanno infettato. Come? Il nostro eroe dialoga con i demoni, discute con loro, scende sul loro stesso livello per comprenderne la natura, per poi introdursi quasi oniricamente nei ricordi e nei pensieri dei malcapitati posseduti, gestendo la crisi dall'interno.

La lettura del primo numero di Samuel Stern è piacevole, interessante a tratti, ma anche deludente sotto alcuni punti di vista. Può darsi che ci aspettassimo troppo dal coraggiosissimo tentativo di Fumasoli e di Bugs Comics di aggredire il mercato delle edicole, che nel mondo del Fumetto italiano vengono sempre più date per spacciate, ma questo primo albetto non ci ha colpiti particolarmente. Dialoghi interessanti, personaggi ben delineati nei tratti delle loro identità, ma niente di troppo nuovo, di molto diverso da quel che abbiamo già visto in altre situazioni narrative simili. Forse al coraggio editoriale è mancata un po' di incoscienza narrativa, e per attirare la nostra attenzione in maniera forte servivano scelte più radicali.

Samuel Stern 1: Il nuovo incubo, anteprima 02

Samuel vorrebbe forse emergere come cinico, come un uomo costretto a scelte complicate e pertanto dall'aura oscura, ma questa premessa potenziale si disinnesca da sola, sotto i nostri occhi e, fin da subito, risulta credibile fino a un certo punto. Anche la sua caratterizzazione visiva, opera delle matite non sempre disciplinatissime di Luigi Formisano, è altalenante. I tratti duri e spigolosi della copertina, che ci promettevano un eroe (o antieroe) sofferto, sono sovvertiti da un volto amichevole, da occhi quasi ingenui e innocenti, a volte. A tratti, anche da uno sguardo che tende allo stile Manga, che quando emerge risulta leggermente fuori contesto.

Peccato, perché il contesto narrativo è interessante e non è detto che, con l'andare della serie, non monti a dovere. C'è potenziale per parlare della contemporaneità in maniera allegorica, per tarare questo misticismo psicanalitico sulle nevrosi della società che abbiamo intorno, per costruire una dialettica tra il percorso dell'eroe e le sue avventure non banale. C'è anche il rischio di addentrarsi su strade già battute, certamente, come suggerito in maniera un po' sinistra dal sottotitolo di questo primo albo. Se il "nuovo incubo" che ci aspetta è un altro Dylan Dog, il nostro interesse rischia di scemare in fretta.

Ci sarebbe anche spazio per rendere più spettacolare e più coinvolgente il modo in cui Stern lotta contro i suoi avversari demoniaci. Sin qui, ci pare che anche questa sia stata una scelta un po' di compromesso tra il cervellotico e l'horror, tra lo scenografico e il dialettico. Il risultato ci ha lasciato piuttosto tiepidi.

Battuta d'arresto in partenza? Forse. Tuttavia abbiamo voglia di leggere ancora di questo personaggio, per vedere se è destinato a raffinare e distillare i suoi aspetti più interessanti o se resterà prigioniero in una terra di mezzo che ci sembra impaludare un po' questo debutto coraggioso, ma forse non abbastanza ardito e deciso artisticamente e narrativamente. Staremo a vedere.

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