Same Stitch, l’ultimo episodio di Batman: The Enemy Within -The Telltale Series - Recensione
La degna conclusion di una grande stagione: la recensione di Same Stitch, ultimo episodio di Batman: The Enemy Within - The Telltale Series
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Same Stitch, in questo senso, alza ulteriormente l’asticella, ruotando attorno ad un concetto che presenta sin dalle prime scene: il destino del buon John Doe, ciò che deciderà di diventare in futuro, un futuro che potrebbe anche assumere le sembianze di una terza stagione, è dipeso e dipende in larga parte da ciò che Bruce Wayne ha scelto per lui.
Nelle puntate precedenti, difatti, siamo stati testimoni di un Batman spesso alle strette, incauto, imprevedibile proprio perché a corto di risorse, escamotage, alternative. A più riprese, nel disperato tentativo di proseguire indisturbato nella sua infiltrazione nella coalizione di supercattivi che andava formandosi, il miliardario non ci ha pensato due volte a usare e sfruttare a suo vantaggio l’instabilità del suo improbabile compagno, spesso con azioni e decisioni che di morale ed etico avevano ben poco.
Il destino di Joker, insomma, la sua discesa verso la follia, o l’incredibile e impronosticabile accettazione di un ruolo che mai avremmo immaginato, è nelle vostre mani, deciso in queste battute finali, certo, ma largamente già compromesso nelle puntate precedenti.
È questo il maggior punto di forza di Same Stitch: ricongiunge e recupera tutte le questioni lasciate in sospeso, mostrandoci le definitive conseguenze di ogni azione compiuta durante tutto il corso della stagione.
Purtroppo il discorso è valido solo per quanto riguarda Joker. Altri personaggi, Harley Quinn su tutti, ma anche Catwoman, vengono lasciati sullo sfondo, ridotti a semplice comparse, funzionali solo nella misura in cui mettono ulteriormente in luce il complesso rapporto tra Batman e la sua nemesi.
Tirando le somme, una volta raggiunti i titoli di coda e smascherato la vera mente criminale dietro ad ogni macchinazione, non si può che essere pienamente soddisfatti di quanto scritto dagli sceneggiatori di Telltale Games, dal modo originale con cui hanno trattato un tema, il rapporto tra Batman e Joker, di per sé già analizzato e cavalcato in tutte le salse.
[caption id="attachment_183787" align="aligncenter" width="1000"] Non mancano riferimenti e citazioni ad altre opere con protagonista il Cavaliere Oscuro.[/caption]
Manca completamente una qualsiasi evoluzione sotto il profilo ludico, si tratta ancora di affrontare QTE e scegliere un’opzione tra quelle disponibili durante i dialoghi; c’è qualche rimpianto per aver trascurato personaggi secondari così ben scritti, ma si tratta di piccoli difetti, dovuti a precise scelte di design.
The Enemy Within, insomma, è promosso a pieni voti, tanto che non vediamo l’ora di una terza stagione, momento ideale per scoprire cosa potrà fare e cosa potrà inventarsi questa nuova e inedita versione del Joker.