Salyut-7, la recensione
La nostra recensione di Salyut-7, film diretto da Klim Shipenko presentato al Trieste + Science Fiction Festival
Il pubblico cinematografico è abituato prevalentemente al racconto delle missioni spaziali proposto seguendo lo sguardo della NASA e degli americani. Salyut-7 regala ora una prospettiva diversa, quella russa, proponendo una storia rimaneggiata dell'impresa compiuta per riparare la stazione spaziale che dà il titolo al lungometraggio.
La missione ha rappresentato una delle pagine più drammatiche ed emozionanti del racconto della corsa verso lo spazio e il regista Klim Shipenko, in collaborazione con il suo team di autori, ha attinto molte informazioni utili a ricostruire degli eventi realistici dal diario pubblicato da Viktor Savinykh, uno degli astronauti coinvolti realmente in quanto accaduto, in cui si ricorda il contributo di tutte le persone coinvolte, anche a Terra.
Le modifiche compiute sui fatti storici aumentano la spettacolarità dei vari passaggi della storia che mettono in evidenza l'ottimo livello tecnico raggiunto dal progetto in cui non mancano momenti in cui i protagonisti si muovono in assenza di gravità o escursioni all'esterno della stazione spaziale. Le interpretazioni del cast sono inoltre convincenti e i momenti più drammatici non risultano mai sopra le righe grazie alla regia attenta che dà spazio agli sguardi e ai silenzi evitando di inserire dialoghi a effetto o reazioni volutamente esagerate. Gli ostacoli affrontati da chi si trova nello spazio e i problemi vissuti invece da chi è sulla Terra, alla ricerca di soluzioni o in attesa di conoscere il destino dei due astronauti, sono equilibrati dalla spettacolarità delle sequenze a bordo della Salyut-7 e la sceneggiatura, seppur dall'esito prevedibile, riesce a mantenere alta la tensione fino ai minuti finali.
Gli effetti visivi curati dall'Algous Studio possono poi senza problemi reggere il confronto con quelli dei blockbuster hollywoodiani come Gravity e Apollo 13.
Il progetto firmato da Shipenko ha tuttavia due difetti piuttosto evidenti: il primo è legato all'importanza data alla propaganda politica, con dialoghi ad esempio forzati tra moglie e marito, il secondo alla scelta di drammatizzare la trama allontanandosi dai fatti realmente accaduti, rendendo le persone coinvolte certamente eroiche ma al tempo stesso apparentemente incapaci in un primo momento di risolvere i problemi e le situazioni che devono affrontare. Le immagini incredibili delle sequenze ambientate nello spazio riescono tuttavia a mettere in secondo piano i punti stridenti della trama, regalando una spettacolare avventura che soddisfa non solo gli amanti del genere sci-fi.