Saga vol. 5, la recensione

Abbiamo recensito per voi il quinto volume di Saga, fumetto firmato da Brian K. Vaughan e Fiona Staples, edito da BAO Publishing

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Dopo gli eventi narrati nel precedente capitolo (qui la recensione), il dream team formato da Brian K. Vaughan e Fiona Staples aggiunge nuova carne al fuoco nell'epica storia di Saga, opera a fumetti oramai seminale, la quale, sicuramente, sarà ricordata negli annali di genere anche in un remoto futuro.

Avevamo lasciato i nostri protagonisti, Marko, Alana e la loro figlioletta Hazel in una situazione davvero tragica: il folle Dengo, abitante del pianeta della razza robot dal sangue blu, ha infatti rapito il figlio di Principe Robot IV, uccidendone la madre, per vendicarsi della morte, evitabile, del suo pargolo. Questi è riuscito a raggiungere i nostri eroi su Gardenia, andando a complicare ulteriormente una situazione di tensione profonda tra i genitori di Hazel. All'inizio di Saga vol. 5, infatti, la narrazione sarà frammentata in tre filoni narrativi: da un lato avremo Dengo, il quale ha rapito Hazel, Alana e Klara, assieme al figlio del Principe, per portarli a spasso per l'universo con finalità misteriose, dall'altro, a inseguirli, ci saranno proprio Principe Robot IV e Marko, i quali hanno dato vita a una bizzarra quanto precaria alleanza al fine di recuperare la loro progenie. Nel frattempo, in un altro remoto angolo del cosmo, sul pianeta Demimonde, Gwendolyn, Sophie e Il Sigillo saranno impegnati in una grottesca e pericolosa missione: recuperare dello sperma di drago per salvare la vita all'assassino prezzolato noto come Il Volere. Da queste premesse prenderanno vita vicissitudini impensabili, che trascineranno tutti i componenti di questo grande cast corale in una spirale di eventi dai quali, va detto, non tutti usciranno vivi e vegeti.

In fase di sceneggiatura, Vaughan continua a tessere la sua fantastica tela, dimostrando grande padronanza nel maneggiare i suoi "giocattoli", e divertendosi sicuramente nel farlo. Man mano che si va avanti con la narrazione, Saga diviene un'opera fantasy/sci-fi sempre più complessa, espansa e stratificata, che non mostra segni di cedimento, ma, anzi, diventa sempre più avvincente e gustosa. Lo scrittore si dimostra magistrale nel saper gestire con consapevolezza ed estro i tempi di uno storytelling suddiviso in molteplici sentieri narrativi, ognuno con una sua sostanza ontologica, ma tutti uniti da un fil rouge comune, che rende il racconto assolutamente comprensibile e fluido. L'universo narrativo di Saga cresce apparentemente senza limiti e diviene sempre più sfaccettato, colorato, e assurdamente geniale. Lo stesso quinto volume si conclude con un cliffhanger mozzafiato, che spingerà sicuramente il lettore ad acquistare il seguente capitolo, avidamente impaziente di sapere come questo epopea proseguirà in futuro.

È sicuramente ridondante, ma inevitabile e giusto, glorificare l'arte dell'artista canadese Fiona Staples: il suo tratto è unico, il suo character design visivamente accattivante, così come lo studio e la realizzazione delle sempre più sorprendenti location nelle quali il racconto si svolge. Per non parlare poi della parte cromatica che trasmette al lettore un reale piacere, psicologico (e quasi fisico), in un orgasmo di accesi e vivi colori. È impossibile non innamorarsi perdutamente del disegno della Staples, che raggiunge sempre nuove vette in termini qualitativi.

In conclusione, Saga è un fumetto meraviglioso, e di questo ce ne eravamo già accorti più o meno tutti, ma questa meraviglia continua a vivere e a crescere pagina dopo pagina, senza accennare minimamente rallentamenti o cali sia dal punto di vista della storia che della grafica. Saga è il fumetto che tutti vogliamo leggere, che non ci stanca mai, e che, sotto sotto, appassiona anche i suoi più feroci detrattori. Saga è il fumetto che segnerà, ammesso che non lo abbia già fatto, indelebilmente gli anni '10 di questo XXI secolo, e che sarà ricordato a lungo, se non per sempre. Saga è il fumetto che faremo leggere ai nostri figli, e poi loro ai nostri nipoti. Amiamo Saga, semplicemente perché non possiamo fare a meno di farlo.

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