Saga vol. 4, la recensione

Abbiamo recensito il quarto volume di Saga edito da BAO Publishing: continuano le avventure di Alana e Marko nell'opera immaginata da Vaughan e Staples

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Se pensavate di aver già visto tutto e letto il meglio di Saga nei primi tre volumi editi da BAO Publishing, lasciatevelo dire, vi sbagliavate. Nel quarto volume (che raccoglie i numeri #19-24 della serie originale) del fumetto Image Comics ideato e creato da Brian K. Vaughan e Fiona Staples, le cose si fanno ancora più interessanti, in un tripudio di colpi di scena e twist narrativi, che porteranno a un cliffhanger finale che lascerà il lettore con la bava alla bocca, voglioso di averne ancora, e ancora, e ancora.

Avevamo lasciato Alana, Marko e la piccola Hazel sul pianeta Gardenia, dove finalmente sembrava potesse esserci un po' di quiete per i nostri eroi, da tempo in fuga dagli assassini freelancer assoldati dai loro rispettivi popoli, quello del pianeta Landfall e del suo satellite Wreath, da decenni in guerra fra loro. La coppia di amanti rappresenta, infatti, un pericolo enorme per il destino di una guerra cercata e voluta, in quanto questi sono la prova che una convivenza pacifica tra le due razze è più che possibile, e la piccola Hazel ne rappresenta il simbolo vivente.

Su Gardenia, come anticipato nell'ultima pagina del terzo volume, sono trascorsi degli anni: Alana ha esaudito il suo sogno recitativo grazie al suo impiego nel Circuito Aperto, network indipendente che trasmette i propri particolari prodotti in tutto l'universo, mentre Marko è relegato al ruolo di casalingo: tocca a lui infatti occuparsi della piccola figlia, oramai in grado di camminare e parlare, mentre la madre "porta il pane a casa". Tale stasi porterà il giovane padre a voler esplorare, assieme a Hazel, il mondo che è divenuto la loro casa, cosa che potrebbe comportare grossi pericoli...

A causa del lavoro di Alana (e di alcune sue scelte discutibili) e dell'irrequietezza di Marko si manifesteranno tra i coniugi alcune gravi frizioni che potrebbero portare i due a mettere fine alla propria relazione.

Nel frattempo, seguiremo anche le vicende di Principe Robot IV, rimasto ferito "allo schermo", e la cui psiche sembra aver subito un danno maggiore di quello fisico. Sul suo pianeta natale nel frattempo il suo erede sta per venire al mondo. Proprio sul mondo dei sangue blu, faremo poi la conoscenza di Dengo, un inserviente addetto alle pulizie del palazzo reale, il quale ha alle spalle un terribile passato che lo porterà a compiere una scelta inaspettata che farà prendere alla storia una svolta sorprendente.

A costo di sembrare banali, non possiamo esimerci dall'elogiare, per l'ennesima volta, lo straordinario talento di Brian K. Vaughan come scrittore. Saga è un fumetto meraviglioso, lo hanno già detto tutti e i tanti premi vinti rappresentano la proverbiale prova del nove: solo una mente geniale poteva ideare una storia del genere e collocarla in un vastissimo universo narrativo creato ex novo, mischiando elementi quasi soap operistici ad altri di natura fantasy, e ponendoli poi in una location fantascientifica alla Star Wars, il tutto condito con una salsa dal sapore ironico, grottesco e a tratti persino psichedelico. In un tale labirinto di personaggi, mondi ed elementi narrativi, sarebbe facilissimo perdersi e dar vita a un'opera contorta e confusa. Ma non è questo il caso: Vaughan è magistrale nel dare vita a una storia sì complessa, ma anche fluida e chiarissima che si fa leggere tutta d'un fiato.

Sotto il profilo grafico, è davvero difficile trovare parole per riuscire a dare il giusto merito alla magnificenza dell'incantevole arte di Fiona Staples. L'artista canadese è sempre stata un talento del mondo del fumetto, basti guardare alle pagine di Mistery Society (recentemente pubblicato proprio da BAO Publishing), una delle prime opere mainstream disegnate dalla Staples, In Saga però, numero dopo numero, i disegni di Fiona crescono sotto il profilo qualitativo sempre di più, raggiungendo quello che sembra un livello davvero vicinissimo alla perfezione: illustrazioni chiare, realistiche, dal tratto deciso, ma allo stesso tempo fluido e morbido (a tratti sensuale), per personaggi che sembrano prendere vita, pagina dopo pagina.

Un rigo, e anche più, va speso per il pregevole lavoro di adattamento compiuto dalla casa editrice per proporre un'edizione italiana qualitativamente pari a quella originale: ne è calzante esempio la pagina che mostra il trip di Alana accompagnato da una scritta riadattata nella nostra lingua, anziché ricorrere al più facile asterisco con nota a piè pagina. Molti puristi potrebbero anche andare (stupidamente) a criticare questa scelta, poiché va a mutare il disegno originale, ma a noi questa intraprendenza e attenzione piace parecchio.

In conclusione, Saga è un opera a fumetti che ha raggiunto un tale livello qualitativo da far rimanere estasiasi e rapiti. Quasi come fosse un organismo vivente, la serie di Vaughan e Staples continua a evolversi, a crescere e a espandere il proprio universo narrativo, che diviene sempre più variegato e stratificato, anche grazie a un eterogeneo cast composto da molteplici character e alle tante sotto-trame che, ricongiungendosi progressivamente al filone narrativo principale, vanno a comporre un arazzo mozzafiato. Ne vogliamo ancora!

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