S.W.O.R.D.: L'unico alieno buono... - la recensione

Abbiamo recensito per voi il volume S.W.O.R.D.: L'unico alieno buono... di Kieron Gillen e Steven Sanders, edito da Panini Comics

Condividi

Arriva finalmente in Italia, raccolta in un unico volume da Panini Comics, una miniserie Marvel Comics di grande qualità, pubblicata originariamente nel 2010 negli USA. Si tratta di S.W.O.R.D., storia in cinque parti scritta dal bravo Kieron Gillen (è uno dei suoi primi lavori per la Casa delle Idee) e disegnata da Steven Sanders.

Prima di addentrarci nell'analisi del fumetto, occorre precisare che cos'è lo S.W.O.R.D. (Sentient World Observation and Response Department): si tratta di un'agenzia segreta di intelligence e anti-terrorismo che ha lo scopo di sorvegliare e proteggere il pianeta Terra da ogni potenziale minaccia extra-terrestre che giunge dallo spazio. In soldoni, è un'organizzazione complementare al più noto S.H.I.E.L.D., il quale a sua volta si occupa perlopiù di pericoli indigeni. Si noti anche il gioco di parole tra i termini inglesi sword (spada) e shield (scudo). A capo dello S.W.O.R.D. vi è la caparbia e coraggiosa Abigail Brand, per metà umana e per metà aliena, la quale dirige la sua agenzia dal Vertice, un satellite pienamente operativo in orbita attorno alla Terra. La Brand è anche nota per aver (avuto?) una particolare relazione di tipo sentimentale con Hank McCoy, la Bestia degli X-Men.

I tempi in cui la storia della miniserie presa in esame si svolge erano assai oscuri per l'Universo Marvel. A seguito dell'invasione aliena da parte degli Skrull, narrata nella saga Secret Invasion, lo S.H.I.E.L.D. e il suo comandante Tony Stark a.k.a. Iron Man subirono una pesante sconfitta, venendo privati di ogni autorità e credibilità. Una viscida serpe fu in grado di sfruttare questa situazione di generale sfiducia e instabilità a livello globale per ergersi come (presunto) salvatore dell'umanità: Norman Osborn, anche tristemente noto per essere Goblin, uno dei nemici più folli e crudeli di Spider-Man. Venendo visto come il paladino che aveva salvato il mondo da malvagi alieni mutaforma dalla pelle verde, Osborn fu messo a capo della sicurezza globale, fondò il suo gruppo di Vendicatori (i Dark Avengers, tra le cui fila si celavano pericolosi criminali e pazzi svitati), e creò, al posto dello S.H.I.E.L.D., l'H.A.M.M.E.R.: dallo scudo al martello, giusto per ribadire ulteriormente che il coefficiente di aggressività era drasticamente aumentato. Dei cambiamenti radicali furono predisposti anche per lo S.W.O.R.D., dove fu messo al comando, assieme alla Brand, il pessimo Henry Gyrich, burocrate capace di mettere in vendita al mercato degli schiavi persino sua madre, pur di avere un tornaconto personale. Come già detto, era un'epoca davvero oscura.

In questo contesto narrativo, Abigail Brand e la sua squadra, composta, tra gli altri, anche da Bestia e dal draghetto alieno Lockheed (depresso a causa della presunta morte della sua padrona Kitty Pryde), dovrà far fronte a una minaccia multipla che metterà in serio pericolo molti personaggi. Da un lato, infatti, la protagonista dovrà proteggere il lestofante fratellastro Lothi dal robotico cacciatore di taglie Testa di Morte (ve lo ricordate in Iron Man?), gestire le tremende pretese della razza aliena dei Drenx, e, dall'altro, riuscire a mettere un freno all'iniziativa segreta di Gyrich, il quale metterà in moto un piano volto a cacciare con la forza ogni presenza extra-terrestre dalla Terra. In una serie di vicissitudini al fulmicotone, i vari eventi si incastreranno tra loro in una storia adrenalinica e avvincente.

Ai testi, Gillen dimostra il suo talento (già dimostrato in più occasioni), che si concretizza al meglio nella sua capacità di saper scrivere storie più "di nicchia" e con un cast corale, piuttosto che racconti maggiormente mainstream. Non a caso, il suo lavoro più pregevole in Marvel resta la sua gestione della testata Journey Into Mistery, con protagonista un giovanissimo e sbarazzino Loki (senza dimenticare i suoi Young Avengers), mentre ha di sicuro faticato di più nella sua run su Uncanny X-Men o il già citato Iron Man. Lo sceneggiatore riesce a dar vita a una storia frizzante e coerente, con tanti personaggi diversi tra loro, raccontata con un taglio maturo e soprattutto intelligentemente ironico, cosa che si traduce in una lettura davvero appagante (più per un pubblico adulto che adolescente, a dirla tutta).

Ai disegni, Sanders compie bene il suo lavoro, realizzando tavole dotate di grande potenza visiva (specie quando chiamato a disegnare scenari cosmici), con personaggi ben rappresentati grazie a un tratto volutamente stilizzato e tendente al cartoony, e uno stile piacevolmente ibrido, ma preciso.

In conclusione, il volume S.W.O.R.D. - L'unico alieno buono... è un recupero obbligato per tutti gli appassionati del fumetto supereoistico moderno, specie coloro che sono particolarmente affezionati a quello stile narrativo che ha saputo dare maggiore lustro e spessore, nonché nuova spinta propulsiva, ai comics, grazie ai lavori dello stesso Gillen, o di Matt Fraction e Rick Remender (solo per citarne alcuni). Inoltre, va precisato che alcuni dei personaggi di S.W.O.R.D. torneranno molto preso in una miniserie omonima che si svolgerà sul pianeta Battleworld, nell'ambito della nuova ed entusiasmante Secret Wars.

Continua a leggere su BadTaste