Runner3, prendi un platform 2D, le morti infinite e la musica – Recensione

La saga dell’alieno corridore che ama la musica è tornata: la recensione di Runner3

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Commander Video ama correre e saltare, schivare ostacoli e superare minacce in modo stiloso, ma soprattutto ama la musica. Ma anche quelli che nell’epoca Wii chiamavamo Gaijin Games e ora chiamiamo Choice Provisions amano tutto ciò. Con i titoli della serie Bit.Trip, e poi Runner2, il team ha sempre sperimentato e studiato l’unione tra la ritmica di un platformer a scorrimento automatico e quella della musica. Runner3, che abbiamo provato su Nintendo Switch, continua ovviamente sulla stessa strada.

Il gioco ci accoglie nientemeno che con la voce di Charles Martinet, l’uomo che dà la voce a Mario e tanti altri personaggi dell’iconografia di Nintendo, al quale è affidata l’esposizione della delirante (e quasi totalmente inutile) premessa narrativa dietro a Runner3. In uno stile che ricorda i più celebri canali televisivi statunitensi dedicati ai cartoon, una trama molto semplice: un cattivo, Timbletot, vuole privare il mondo della felicità.

Ma Runner3 è ovviamente tutt’altro, e questo preambolo narrativo serve solo a dare un po’ di pepe agli scenari, che sono coloratissimi e sempre in movimento, scenari che non sfigurerebbero in show animati come Adventure Time. Tre sono i mondi da affrontare, per un totale di ventisette livelli (più alcuni opzionali e segreti), tutti caratterizzati secondo un tema ben specifico, con tanto di boss finale.

[caption id="attachment_185354" align="aligncenter" width="3840"]Runner3 screenshot A metà tra un rythm game ed i crampi alle mani[/caption]

In termini di gameplay Runner3 rappresenta l’ovvia evoluzione della serie. Oltre alla possibilità di saltare, scivolare e colpire gli ostacoli già note agli appassionati, questa terza iterazione aggiunge un doppio salto e l’atterraggio rapido. Questi due inserti vanno a comporre un mosaico di possibilità ludiche niente male, che si uniscono ai cambi di prospettiva e telecamera, momenti in cui la velocità di gioco aumenta o diminuisce per vari motivi, ma anche sezioni a bordo di veicoli che si possono pilotare liberamente.

"Runner3 è fondamentalmente ripetitivo, ma lo è nella misura in cui è necessario accettare di essere coinvolti in un certo tipo di sfida"Runner3 quindi pesca da molti dei dogmi del genere, regalando sezioni di gioco che rappresentano una fusione ideale tra i livelli più concitati di un Donkey Kong Country e Guitar Hero, perché la musica rimane sempre un fattore molto importante.

I collezionabili presenti in ogni stage sono disposti in un modo per cui ogni movimento, che sia un salto, una scivolata oppure un calcio, siano perfettamente integrati nella melodia e nel ritmo della musica di sottofondo. Un dettaglio non da poco, che rappresenta il cuore pulsante della storia di questa produzione e che in Runner3 trova la sua maggiore rappresentazione.

[caption id="attachment_185355" align="alignnone" width="1280"]Runner 3 Uno dei boss del gioco.[/caption]

I primi livelli quindi servono più che altro a familiarizzare con i comandi, a capire le regole del gioco prima che queste vengano completamente stravolte di stage in stage. Runner3 infatti non propone una vera e propria varietà di situazioni, perché in fondo si tratta sempre di saltare e schivare, ma mette il giocatore in un mondo di velocità e riflessi in cui ad ogni game over segue sempre una nuova partita.

Rimane quindi la sua natura da trial and error, dove tendenzialmente la sfida è sempre corretta e solo raramente infrange le regole e costringe all’errore. Sta tutti lì, quindi. Runner3 è fondamentalmente ripetitivo, ma lo è nella misura in cui è necessario accettare di essere coinvolti in un certo tipo di sfida. Il level design di fatto non esiste, perché tutto votato ad una sfida sempre crescente, che può portarvi a lanciare la console contro il muro (non fatelo!) oppure a distruggere il gamepad (il titolo è disponibile su PC, e non rompete comunque il gamepad!).

Difficilmente, però, si abbandona Runner3 con sufficienza. Ci sono tanti collezionabili che portano ogni livello ad essere rivisitato perché esistono percorsi multipli da affrontare. La stessa prosecuzione dei livelli è appagante perché, raccogliendo degli stereo sparsi per ogni livello, la musica si intensifica ogni volta, e dietro a Commander Video apparirà una scia colorata sempre più elaborata (scia che, come gli abiti del protagonista, può essere personalizzata). I livelli segreti, inoltre, rappresentano una sorta di endgame adatta ai giocatori più hardcore, ed oltre ad esssere incredibilmente più complicati di quelli normali hanno anche dinamiche di gameplay e stili estetici differenti, diventando quasi un gioco nel gioco.

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