Runaways 1x04, "Fifteen": la recensione

La nostra recensione del quarto episodio della prima stagione di Runaways, intitolato "Fifteen"

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Alex, Nico, Karolina, Molly, Chase e Gert hanno scoperto che i loro genitori non sono davvero quelli che credevano; i giovani, amici di vecchia data, prima persisi e poi ritrovatisi, hanno infatti assistito casualmente a un tetro spettacolo, con i loro papà e le loro mamme impegnate in un rito misterioso, che ha visto una ragazza di nome Destiny perdere la vita.

Con il cadavere della giovane - fuggita di casa e abbandonata a sé stessa, prima di essere "salvata" dalla Chiesa di Gibborim - ritrovato dalle forze dell'ordine, i sei protagonisti hanno la certezza di condividere la loro vita con dei criminali, mossi da chissà quali intenzioni. Ognuno, immancabilmente, reagisce a suo modo, mentre scopriamo nuovi dettagli sulla morte di Amy, sorella di Nico, sul misterioso dinosauro nascosto nella cantina di casa di Gert e Molly, e sugli strani superpoteri di quest'ultima, oltre che di Karolina. Anche il torbido intrigo che coinvolge i genitori dei protagonisti si rivela essere almeno quindici volte più grande del previsto.

In termini di storytelling, per l'adattamento televisivo del fumetto Marvel intitolato Runaways e scritto da Brian K. Vaughan, si è scelto un approccio abbastanza simile a quello della fonte originale, e un po' a tutta la produzione di uno degli scrittori più influenti del panorama nordamericano: la narrazione è infatti gestita senza alcuna frenesia, ma piuttosto si punta a dar vita a un intreccio ben esteso, attraverso il quale sviluppare molteplici storyline che possano dare spessore ai personaggi, anche antagonisti (i genitori). La trama di Runaways respira davvero, e in questo quarto episodio ne abbiamo ennesima riprova. Per quanto il trend attuale sembri dimostrare tutt'altro, specie nel campo dei cosiddetti cinecomics, è rincuorante trovare un'oasi felice dove non si cerchi necessariamente di dare spettacolo, sacrificando lo sviluppo di una trama solida e coerente che possa rendere i personaggi figure quanto più reali possibili, e non mere macchiette. Tale compito è ancora più encomiabile considerando che i protagonisti principali della serie TV sono ben sei, con i loro avversari che raggiungono il numero di dieci, per quello che può essere definito davvero come un cast corale.

A volte, quindi, è molto bello ritrovarsi spettatori di storie che sembrano "perdere tempo", ma che in realtà sono in grado di farci esplorare anfratti sì nascosti, ma funzionali ai fini della narrazione. Fateci caso: per quanto sulla trama aleggino ancora tanti misteri, come è giusto, in meno di quattro ore di show abbiamo già la sensazione di conoscere tutti i personaggi, dei quali ci ricordiamo facilmente non solo le caratteristiche fisionomiche e attitudinali, ma persino i nomi.

Oltre a un'egregia fase di sviluppo e scrittura dei contenuti, il quarto episodio di Runaways ci ha dato anche conferme della bontà di aspetti più tecnici. Se avevamo già notato un buon livello di regia e montaggio, possiamo qui sottolineare come anche la fotografia e la scenografia dello show siano molto più curate rispetto ad altre serie TV di genere (vi basti pensare a Inhumans).

Ci sono dunque grandi ricercatezza e coraggio in ciò che abbiamo visto sinora in questa serie TV, e speriamo che la parabola possa continuare a essere crescente.

Gli elementi in comune tra Runaways fumetto e serie TV sono tantissime, e spesso coinvolgono gli aspetti più dettagliati, come il vestiario degli stessi personaggi. Nel quarto episodio abbiamo modo di apprezzare ancora meglio il dinosauro nascosto dai genitori di Gert, che verrà chiamato Vecchi Merletti: questo non solo ha lo stesso anello al naso della sua versione originale, ma condivide un legame telepatico con Gert, così come nella fonte originale.

Curioso, infine, il rimando a una serie TV cult per tutta la comunità geek: Doctor Who, il cui celebre Tardis viene citato come soggetto di un simpatico adesivo che Alex ha attaccato alla macchina.

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