Runaways 1x01-02-03, “Reunion”-“Rewind”-“Destiny”: la recensione
La nostra recensione dei primi tre episodi della prima stagione di Runaways, intitolati “Reunion”, “Rewind” e “Destiny”
I primi tre episodi di Runaways sono andati in onda in un'unica soluzione, mostrandoci quello che è di fatto un unico, grande prologo di ciò che potrebbe essere uno show di buona caratura, nell'ambito di un genere cinematografico e televisivo oramai ben oltre la saturazione e che tende a una progressiva omologazione dei contenuti. In soldoni, spesso e volentieri, queste serie TV tendono a essere molto simili tra loro, soffocando progressivamente l'entusiasmo di partenza dello spettatore. Stando a ciò che abbiamo visto dei primi capitoli di Runaways, siamo di fronte a qualcosa di nuovo e sviluppato in maniera ottimale, forte anche di una fonte originale molto valida.
La fortuita - e se vogliamo, anche pretestuosa - occasione di ritrovarsi tutti assieme per la prima volta dopo molto tempo diviene anche l'immancabile catalizzatore di un evento che va a cambiare, forse per sempre, le loro vite: i ragazzi, infatti, scoprono i loro genitori intenti a partecipare a un incontro che ha tutte le sembianze di una messa di una setta, sacrificio umano annesso. Contestualmente, alcuni di loro sembrano mostrare i primi segni di superpoteri e abilità fuori dal comune. Come se non bastasse, fa la sua comparsa un dinosauro, in carne, ossa e piume, e ben vivo e vegeto, destinato a divenire, in qualche modo, la mascotte del gruppo.
Il tema fondamentale, e intelligentissimo, dietro questa storia è uno e uno solo: mettere degli adolescenti contro i propri genitori, ossia gli avversari per eccellenza di una fase delicata della crescita di ogni essere (super)umano. Il tutto, ovviamente, viene estremizzato ai massimi termini: qui i parenti sono ben più che "serpenti", poiché veri e propri criminali, uniti da un misterioso culto che risponde a un'ancora più misteriosa presenza. A questa ricetta di base si aggiungono poi altri ingredienti tutt'altro che segreti: superpoteri, tecnologia avanzata, un Velociraptor e chissà che altro.
Un altro importante fattore da considerare è che i cervelli dietro la realizzazione dello show sono Stephanie Savage e Josh Schwartz, che al loro attivo hanno già serie TV come The O.C. e Gossip Girl: si tratta di due produttori e showrunner che, evidentemente, sanno come raccontare storie con protagonisti dei ragazzi apparentemente normali ma coinvolti in situazioni fuori dagli schemi. Se a questo elemento si aggiunge la variabile nota che vede nello stesso scrittore del fumetto, Vaughan, uno degli autori più smaglianti del panorama americano, in termini sia di caratterizzazione dei personaggi che di ambientazione della storia, ecco che il risultato dell'equazione può dirsi facilmente vincente. Runaways, infatti, è come ogni buona storia un racconto incentrato su personaggi ben riusciti, che diventano il centro gravitazionale delle vicende che avvengono attorno a loro. Alex, Nico, Karolina, Molly, Chase e Gert - e conseguentemente i loro giovani interpreti, da subito ben calati nelle loro parti - sono infatti credibilissimi nella loro rappresentazione, così come è coerente e essenziale l'ambientazione della storia: bastano pochi elementi e dettagli a farci comprendere chi sono i protagonisti dello show, così come ciò che fanno, cosa vogliono e quello che capiterà loro. Si tratta di adolescenti ordinari, alle prese con la loro quotidianità composta da molteplici elementi, il cui dramma maggiore dovrebbe essere quello di svegliarsi con un brufolo in bella vista. Nell'ordinario, dunque, divampa lo straordinario, che non mancherà di affascinare lo spettatore.
I primi episodi di Runaways sono scritti con grande consapevolezza, e senza fretta alcuna. Potremmo paragonare l'andamento dell'incipit di questa storia a quello di un motore diesel: la presentazione della messa in scena è infatti piacevolmente cadenzata, e il racconto ci viene progressivamente sciorinato con equilibrio. Non si punta, dunque, sul colpo a effetto, ma sul gettare solide fondamenta che possano consentire alla storia di ergersi fortemente e coerentemente. L'intreccio narrativo è dunque perfetto, e si sviluppa in senso sia verticale che orizzontale - muovendosi continuamente anche su più piani temporali e scenari - con grande naturalezza. Anche la CGI - anche qui essenziale - sembra essere di buona fattura: la resa visiva del dinosauro, per esempio, è buona e ben al di sopra dei classici standard televisivi.
Continueremo quindi a seguire anche i prossimi capitoli di Runaways, presentandovi progressivamente tutti i personaggi, e cercando come di consueto di scovare analogie, rimandi ed easter eggs in riferimento al fumetto originale Marvel.