Rose, la recensione

Anche se a una prima occhiata si rimane colpiti dal tratto morbido e dalle tinte pastello, Rose è in realtà un noir con atmosfere abbastanza cupe

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Rose, anteprima 01

L'incipit di Rose ci mostra la giovane protagonista recarsi al funerale del padre, realizzando che nei giorni successivi dovrà occuparsi delle questioni burocratiche legate al decesso. Tra queste c'è anche una casa dal misterioso passato, nella quale sembrano esserci delle presenze sovrannaturali; inoltre una donna costringe la ragazza a concludere un incarico accettato dal genitore detective, ovvero indagare sul presunto tradimento del marito.

Sono già elementi sufficienti ad avviare la trama, ma a questi si aggiunge una particolare abilità che Rose ha fin dall'infanzia: può uscire dal proprio corpo per aggirarsi indisturbata sotto forma di spirito. Lei ha sempre considerato questa strana caratteristica qualcosa di negativo, come una malattia; per la prima volta si renderà conto che le può essere utile nelle indagini, permettendo anche di vedere qualcosa che è celato agli occhi di chiunque altro. Ma cercando di scoprire qualcosa di più sulla morte del padre, la ragazza scaverà anche nella sua storia personale e capirà l'origine di questo potere straordinario.

" Nonostante il tratto morbido e le tinte pastello, Rose è in realtà un noir con atmosfere abbastanza cupe."Anche se a una prima occhiata si rimane colpiti dalle tavole di Émilie Alibert e Denis Lapière per il loro tratto morbido e le tinte pastello, Rose è in realtà un noir con atmosfere abbastanza cupe. La protagonista si aggira solitaria per i luoghi dell'indagine, imbattendosi in segreti spiazzanti ed efferati omicidi che catturano il lettore dosando in modo efficace un'intrigante serie di colpi di scena. Alla narrazione presente si mescolano alcuni emozionanti flashback sulla Rose bambina, impegnata a fare i conti con la capacità di uscire dal proprio corpo e realizzando che nessun altro al di fuori di lei riesce a farlo.

Nelle prime pagine del fumetto incontriamo un altro personaggio che riesce a osservare la situazione dall'esterno, ovvero il padre, che attraverso delle didascalie nere descrive il proprio funerale e le persone intervenute. Questo elemento ritorna durante il racconto anche se viene centellinato, lasciando il dubbio di perché Rose riesca a fare qualcosa di simile, seppur ancora viva. È un elemento in grado di creare - più o meno volontariamente - confusione nel lettore, creando forse false piste, ma che nel finale trova una sua spiegazione chiudendo in modo soddisfacente questo giallo ultraterreno.

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