Romeo & Juliet, la recensione [2]
La nuova versione del dramma shakespeariano Romeo & Juliet sa di vecchio anche se ad interpretarlo sono le due giovani star Douglas Booth e Hailee Steinfield
Poi Carlo Carlei, il quale aveva già assaggiato un pezzo di Hollywood con il film per famiglie Fluke con Matthew Modine e Nancy Travis, non fece quel salto sperato verso l'élite del cinema spettacolare diventando un ottimo timoniere di solide fiction tv come Padre Pio e Ferrari, entrambe con Sergio Castellitto. Per il regista calabrese che fece impazzire gli americani, e non solo, con l'esordio La corsa dell'innocente (1992) deve essere stato dunque importante dirigere ora (anche se il film è quasi di due anni fa) una coproduzione internazionale così ambiziosa come Romeo & Juliet. In primis perché il cast artistico e tecnico è globale. In secundis perché c'era più di qualche speranza che la cosa potesse diventare grossa grazie a un nome come Julian Fellowes in sceneggiatura reduce da Oscar per Gosford Park e creazione della serie tv preferita di Tony Stark Downton Abbey. L'idea era anche quella di far diventare l'intramontabile tragedia sui due innamorati di Verona appetibile al pubblico di adolescenti. Ecco quindi scelti Douglas Booth come Romeo dei Montecchi e Hailee Steinfield come Giulietta dei Capuleti.
Le location italiane sono affascinanti (Subiaco, Tuscania, Mantova e l'autentica Verona) ma tutto ha un sapore preconfezionato e troppo asettico per non risultare già visto e digerito. Non aiuta la colonna sonora leggermente soffocante di Abel Korzeniowski (e dire che ha portato a casa l'ambito IFMCA Award battendo nel 2013 John Williams ed Ennio Morricone!) ed il fatto che i non protagonisti del largo cast siano mille volte più carismatici delle due giovani star. Tra loro spiccano il genio di Homeland Damian Lewis (è un papà di Giulietta nervoso ma sempre credibile), la bravissima Lesley Manville tanto amata da Mike Leigh (è la badante di Giulietta) e un intenso Paul Giamatti (è il frate francescano dai buffi occhiali Lorenzo) dal pianto straziante.