Roma 2015 - Propaganda game, la recensione
Ponendosi le domande giuste Propaganda game scardina assieme al sistema della Corea del Nord ma il nostro e la maniera in cui lo guardiamo
Si era preparato bene Longoria prima di andare in Corea e intervistare locali e funzionari, politici e militari, bambini e guide turistiche, ma è anche evidente che è tornato senza risposte chiare e con molto materiale di difficile catalogazione del quale sembra però aver fatto l'uso migliore. Propaganda game è un documentario che racconta non un paese ma lo stato d'animo di uno spettatore curioso che l'ha attraversato e non ha potuto non notare come quello sia il vero terreno di negoziazione della propaganda oggi. Non solo propaganda locale, di regime, ma anche quella occidentale.
Muovendosi tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra quel che si sostiene nel resto del mondo e si spaccia per realtà e ciò che il regime spaccia per vero è difficilissimo dire quanto di quel che a Longoria è stato fatto vedere sia la vera Corea Del Nord. Di certo non è vera nemmeno quella che a noi fanno vedere o raccontano i notiziari, affamati di qualsiasi bufala su Kim Jong-Un.
Alla fine Propaganda game si fa la domanda giusta, che non è come si viva e quale sia la realtà della Corea Del Nord (impossibile saperlo davvero) ma come sia possibile che esista un posto così misterioso e a chi convenga tutto questo? Quali sono le forze in campo, a chi conviene quest'isolamento che si nutre di bugie?