Roma 2014 - Dólores de arena, la recensione

Dólores de arena arriva nella sezione Cinema d'Oggi di Roma 2014. Amore lesbico terribilmente soporifero ambientato a Santo Domingo. Con Geraldine Chaplin.

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Già quando arriva il nome della casa di produzione Figa Films... i giornalisti in Sala Petrassi della proiezione ore 11 cominciano a sghignazzare.
Poi, per rimanere fedeli all'assunto iniziale, i registi Guzman (donna) e Cárdenas (uomo) inquadreranno incessantemente il corpo della bella protagonista domenicana Noeli con predilezione per il suo bellissimo didietro. Roba che a loro confronto Michael Bay è un regista restio a insistere sui particolari anatomici delle sue divine star.
Di sedere in sedere di Noeli, assisteremo alla sua storia con la vecchia e ricca europea Dolores. Il loro rapporto è un amore sincero o Noeli è solo quella prostituta molto fredda e cinica che si rivende immediatamente la collanina di un europeo innamorato a inizio film?

E quell'uomo dai denti particolarmente brutti che si accompagna a Noeli è un fidanzato in grado di amarla (come lei vorrebbe tanto) o è solo un "pappone" che usa la sua donna per fare dei soldi facili e non lavorare (sarebbe un musicista ma non gli va mai di fare niente)?

Noeli ama l'uomo dai denti orribili ma non è ricambiata. Dolores ama Noeli ma non è ricambiata. Noi vorremmo vedere un film leggermente più vivo e con la pressione alta... ma non siamo ricambiati. Assisteremo forse a cambiamenti degli elementi dell'equazione?

Il film procede tranquillo, con una regia attaccata ai volti, senza particolare ardore (il sesso è sempre fuori  campo), con lunghe passeggiate sulla spiaggia di Las Terrenas (Santo Domingo), viaggi in motorino (tantissimi), qualche ballo nei locali, un amico gay di Dolores terribilmente noioso e soprattutto la faccia atterrita di una Geraldine Chaplin costantemente disperata e con gli occhi di fuori nei panni della vecchia ricchissima, e un po' troppo ingenuotta, Dolores.
Troppo esagerata la sua recitazione. Al cinquantesimo primo piano dove appare disperata... viene in mente che la figlia settantenne di Charlie Chaplin avrebbe potuto interpretare una versione dal vivo della bambola assassina Annabelle qualora il manufatto di porcellana fosse mai riuscito a raggiungere i 70 anni di vita.
E' un buon cinema d'autore? Insomma. Senza grinta, senza particolare tensione, senza molto scopo.
Finale prevedibile, durata giusta (fosse stato così moscio ma lungo 120' lo avremmo detestato; a 84' lo puoi sopportare), poca necessità.
E poi soprattutto... ma come fa Noeli a essere così innamorata e gelosa di un uomo così brutto e scialbo?
E come fa Dolores a essere così fessa e terrorizzata insieme?

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