Roma 2010 - The Social Network: la recensione

La nascita di Facebook e i conflitti personali e legali dei suoi fondatori. The Social Network di David Fincher è un perfetto esempio di cinema adulto, con regista e cast in splendida forma...

Condividi

Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloThe Social NetworkRegiaDavid FincherCast
Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Rooney Mara
Uscita12 novembre
La scheda del film 

Per far capire la differenza tra The Social Network e la media del cinema americano, basta citare la prima scena. Si inizia subito con il confronto tra il protagonista e la sua ragazza, un dialogo teso e che evidenzia i suoi problemi con l'altro sesso, in particolare i problemi di comunicazione con le donne.

Poco importa che il film non tenti assolutamente di essere un resoconto fedele. Mark Zuckerberg infatti sta ancora adesso con la ragazza con cui si era messo nel 2003, quindi l'idea che Facebook sia nato (nel 2004) per via di una delusione amorosa è falsa. Così come non risulta vera l'ossessione del protagonista verso i gruppi esclusivi dell'università.

Ma chi se ne importa, considerando che non si va al cinema per assistere a una rigorosa lezione di storia. Qui, come nel migliore cinema americano, c'è la capacità di rendere avvincente qualcosa che di base non lo è, come mostrare dei personaggi che parlano in codice, letteralmente. L'idea vincente è quella di raccontare la storia attraverso un'indagine legale per determinare la proprietà di Facebook. E si dimostra ancora una volta che quando registi di talento come David Fincher sono impegnati in prodotti di studio, offrono una sintesi perfetta di originalità e mestiere.

Inoltre, le polemiche americane sul maschilismo, come era ovvio, non sono serie. Semplicemente, siamo di fronte al punto di vista di maschi che hanno difficoltà con le donne e quindi non si tratta di una posizione dei narratori, ma dei protagonisti. Non manca anche un bello spirito ironico, che affronta in maniera intelligente le tante assurdità e gli aspetti incredibili di questa storia.

Jesse Eisenberg funziona benissimo nel ruolo del protagonista, offrendo un mix di freddezza, candore e talento. Ma è Andrew Garfield a impressionare maggiormente, visto che è il personaggio più umano e intrigante. Bravissimo anche Justin Timberlake, che ormai conferma di non essere più un semplice divo della musica pop passato al cinema per capriccio. Come corredo perfetto, arriva una colonna sonora inebriante/inquietante ad opera di Trent Reznor, che crea un tessuto sonoro che integra e rafforza la narrazione.

Certo, l'unico problema è che la necessaria freddezza della vicenda rende difficile appassionarsi al film, se non da un punto di vista intellettuale. Ma per fortuna la seconda parte, che mostra i contrasti più avvincenti della storia, migliora anche sotto questo aspetto.

Insomma, Cinema con la C maiuscola, grazie a un Regista, degli Attori e uno Sceneggiatore (Aaron Sorkin) bravissimi. Che chiedere di più?

P.s.: Il film è stato presentato al Festival di Roma doppiato in italiano: davvero strano vedere a un festival la versione non originale di un film. Poi è stata fatta una proiezione stampa anche in originale...

Continua a leggere su BadTaste