Rogue One - A Star Wars Story #1, la recensione
L’adattamento di Rogue One è coraggioso come il film a cui si ispira, con abbondanti scene inedite ed extra
Ricompare tra le uscite primaverili di quest’anno della Marvel, quando il film è già una realtà consolidata e apprezzata dell’universo Starwarsiano. A prescindere dalle vere ragioni dello slittamento, che rimangono ignote (ipotizziamo la semplice necessità di non divulgare troppi dettagli della storia prima che la pellicola vera e propria giungesse nelle sale), se il ritardo è servito a regalarci un fumetto come il primo numero realizzato da Jody Houser, Emilio Laiso e Oscar Bazaldua, ben venga!
È stata di parola la Houser quando prometteva di includere nella miniserie numerose scene che non hanno trovato posto nella pellicola finale. Soltanto nel primo numero possiamo assistere a Galen Erso che invia Bodhi Rook a compiere la sua missione su Jedah, alla vita in carcere di Jyn prima della sua evasione organizzata dalla Ribellione e a uno confronto più lungo e articolato tra i rivali Krennic e Tarkin.
E anche là dove non è lecito parlare di scene aggiuntive vere e proprie, è facile imbattersi in ulteriori novità, come dialoghi ampliati e/o nuovi di zecca tra Mon Mothma e Bail Organa, che rendono nuovo e interessante anche quello che in teoria credevamo già di conoscere dalla pellicola.
In questo, la ristrutturazione viene aiutata dalle tavole di Laiso e Bazaldua. Va detto che in termini di dettaglio e di atmosfera, il tratto dei disegnatori non dà il massimo (anche se è sicuramente penalizzato dall’ingiusto confronto con gli altri disegnatori attualmente al lavoro sulla saga, come Marco Checchetto e Salvador Larroca). A volte alcune vignette sono avare di dettagli o di scenari che riescano a ritrasmettere il sense of wonder del film.
A compensazione di questo, tuttavia, va una scelta di inquadrature, sequenze e montaggi quasi totalmente originale, una mossa molto coraggiosa, che, in combinazione con la ristrutturazione narrativa della Houser, dà veramente l’impressione di “rivedere per la prima volta” il film, rendendo nuova e interessante ogni scena.
In ultima analisi un ottimo lavoro di rinarrazione, forse fin troppo generoso nel proporre una visione alternativa e inedita degli eventi del film di Gareth Edwards. Per quei rari lettori che si avvicinassero alla storia di Jyn e compagni in queste pagine senza prima essere passati per il grande schermo, la versione Marvel sarà un’onesta e dignitosa storia di fantascienza senza picchi o cadute di stile particolari. Ma per chi si è entusiasmato di fronte alle epiche e tragiche vicende dell’equipaggio del Rogue One (ed è lecito pensare che l’adattamento a fumetti “parli” principalmente a loro) ed è affamato di informazioni aggiuntive, momenti inediti, scene alternative e scelte narrative, questo adattamento è uno scrigno pieno di piccoli e interessanti tesori.
La speranza è che lo stesso alto contenuto di originalità e di creatività sia mantenuto nei numeri a venire, ma ormai si sa... le Ribellioni sono fondate sulla speranza!