Road 96, un viaggio tra le emozioni degli esseri umani | Recensione

Dopo essere fuggiti da Petria per diverse volte, siamo qui oggi per raccontarvi la nostra esperienza con Road 96

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Uscito il 16 agosto dello scorso anno su Nintendo Switch e PC, Road 96 si è dimostrato sin da subito un titolo atipico. L’opera nata dalla straordinaria mente di Yoan Fanise (Valiant Hearts: The Great War) mette sul tavolo tematiche molto importanti e attuali, raccontate tramite il medium videoludico per un preciso motivo. Non si tratta in questo caso di narrare una storia, ma di farla vivere direttamente al proprio pubblico. 

Dopotutto non è a questo che serve il linguaggio dei videogiochi? Non serve a trasformare il “semplice” fruitore in co-autore del racconto?

Road 96 è stato accolto positivamente dal pubblico e dalla critica, lasciando però l’amaro in bocca a tutti coloro che speravano di poterci giocare su piattaforme Sony e Microsoft. Ebbene, a partire da oggi, 14 aprile 2022, il titolo sviluppato da DigixArt è finalmente disponibile su PlayStation 4 e console Xbox. Per l’occasione abbiamo messo in spalla il nostro zaino digitale e ci siamo gettati in questa avventura on the road. Venite con noi per scoprire se vale davvero la pena cercare di superare il confine.

ESSERI UMANI

Road 96 è ambientato nel 1996 nello Stato fittizio di Petria, governato dal folle tiranno Tyrak. La situazione all’interno di questa vasta area è drammatica: la gente viene picchiata per le strade e i giovani che tentano di lasciare il Paese vengono fatti “sparire”. Mentre si avvicinano le nuove elezioni, il giocatore interpreterà alcuni ragazzi decisi ad andarsene da Petria una volta per tutte. Per fare questo dovranno raggiungere il confine, tessendo nuovi rapporti e dosando con attenzione la propria fiducia.

Il viaggio che ci porta a fare Road 96 ci permetterà di incontrare numerosi personaggi interessanti. Personaggi come i due ladri Stan e Mitch, che sembrano usciti direttamente da Mad Max, o come Zoe, una ragazza intenzionata a fuggire dallo Stato come noi. Proprio nella caratterizzazione di questi personaggi sta il fulcro del gioco. Se il protagonista diventa rapidamente l’avatar del giocatore, senza possedere un particolare carisma, le nostre interazioni con i vari NPC ci permetteranno di approfondire un contesto culturale unico e interessante. Contesto che andrà approfondito di run in run, entrando sempre di più in simbiosi con gli esseri umani che popolano questo Stato dittatoriale.

Road 96

UN ROGUELITE NARRATIVO

Road 96 è, a tutti gli effetti, un roguelite. Completare un tentativo di fuga (nel bene o nel male) dura meno di due ore, ma permette di vivere storie sempre differenti tra loro. Quando si passa da un ragazzo intenzionato a fuggire da Petria all’altro, rimangono nella mente del giocatore le conoscenze del background dei vari NPC. Queste conoscenze possono essere utilizzate per esplorare maggiormente le scelte di vita dei personaggi secondari, mentre si tenta di arrivare indenni al confine.

Ognuno di questi personaggi può inoltre donare una particolare abilità al giocatore. Abilità che permane attraverso le varie iterazioni di gioco e che, di conseguenza, apre le porte ad altre situazioni. Per esplorare tutte le possibili strade si devono percorrere diverse run, ma la durata complessiva di Road 96 non si avvicina (e non vuole farlo) a quella di titoli come Hades o The Binding of Isaac

Lo scopo dei ragazzi di DigixArt rimane uno e uno soltanto: raccontare una buona storia. Una storia fatta di persone e di scelte, dove si deve combattere per la propria libertà e per quella del prossimo. Questo è evidente anche dal poco impatto che anno i vari minigiochi che potremo affrontare nel corso dell’avventura. Trattasi di piccoli momenti per spezzare la monotonia ludica che, ai giocatori non avvezzi ai titolo story-driven, potrebbe alla lunga dar fastidio. 

Noi ci siamo trovati ad amare ogni singolo istante del nostro viaggio. Un viaggio che ci ha permesso di ragionare anche sull’attualità e su tutte quelle persone che, decise a lasciare il proprio Paese, si trovano impossibilitate a farlo. E quando un gioco stimola tali ragionamenti non possiamo che esserne profondamente colpiti.

Road 96

MINIMALE, MA EMOZIONANTE

Da un punto di vista estetico, Road 96 è evidentemente un titolo a basso budget. Questo non ha impedito agli sviluppatori di dare vita ad ambienti visivamente strabilianti, grazie all’utilizzo di una palette cromatica che valorizza i toni sul giallo e sull’arancione. I modelli 3D dei protagonisti risultano inoltre molto buoni, a differenza dei personaggi di contorno che mostrano il fianco a qualche problematica tecnica.

Splendida invece la colonna sonora, che presenta brani come “The Road” di Cocoon che scaldano il cuore. Il doppiaggio in inglese ci è parso di ottima fattura e ammettiamo di essere rimasti piacevolmente stupiti anche dai sottotitoli in italiano, che rendono il titolo fruibile a tutti.

Road 96 è un videogioco esperienziale. Nonostante un comparto ludico relativamente ridotto, difficilmente dimenticheremo il viaggio offertoci da DigixArt. La potenza di un world building tanto brutale cozza con la dolcezza delle persone che incontreremo lungo la strada. Proprio da questo contrasto nasce il fascino verso un’opera che, anche durante l’ora più buia, decide di credere nei rapporti umani e nella bontà del prossimo. Anche solo per questo motivo Road 96 sarebbe un titolo da giocare assolutamente. Se amate le produzioni story-driven dal forte comparto narrativo, fate subito vostra la nuova opera del team francese. Se cercate titoli con una maggior dose di gameplay, guardatevi qualche video e fatevi ispirare dalla bellezza dei panorami di Petria. Potrebbe valere una valida sosta lungo il vostro viaggio alla ricerca di un videogioco più classico.

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