Road 96: Mile 0, la recensione

Road 96: Mile 0 è un bizzarro ibrido tra un titolo narrativo e un rhytm game, che soffre però di diverse problematiche

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Road 96 è senza dubbio uno dei videogiochi più affascinanti pubblicati nel 2021. Per chi non lo sapesse, stiamo parlando di un titolo roguelite, ma con un fortissimo focus sulla narrativa. Un titolo ambientato all’interno di un Paese dittatoriale, dove il giocatore è chiamato a interpretare diversi ragazzi senza nome, decisi a lasciare il confine attraverso proprio la strada denominata “Road 96”. Il team francese Digixart, qui guidato da Yoan Fanise, è riuscito a creare una storia emozionante, drammatica, varia e avvincente. Una vera e propria gemma, che gli amanti dei titoli story-driven non possono assolutamente trascurare.

Capirete quindi la nostra euforia nello scoprire dell’arrivo di Road 96: Mile 0, prequel ideato con lo scopo di esplorare il passato di uno dei personaggi cardine del gioco originale: Zoe. A questo si aggiunge l’ottima intuizione di Digixart di affiancare alla ragazza anche un “nuovo” personaggio, tratto da Lost in Harmony, prima opera del team francese. L’universo condiviso del team francese prende quindi qui una forma del tutto nuova, che non nascondiamo averci sin da subito interessato. 

Attirati da tutti questi elementi, ci siamo quindi tuffati in Road 96: Mile 0, nella speranza di respirare nuovamente le atmosfere esplorate nel 2021. Una speranza che si è presto scontrata contro il solido muro della realtà.

BENVENUTI A WHITE SANDS

La trama di Road 96: Mile 0 ci riporta a Petria, una cittadina fittizia che vive un periodo storico molto difficile, dove un regime dittatoriale mina le vite di tutti gli abitanti. Zoe è la figlia del Ministro del Petrolio e vive nel quartiere residenziale di White Sands, all'interno del quale non si percepisce la sofferenza causata dal Presidente Tyrak. Kaito, invece, è un ragazzo che vive in una situazione di povertà insieme ai suoi genitori, ma che non ha intenzione di smettere di lottare per ottenere una vita migliore. L’amicizia tra i due è alla base del racconto. Un racconto che vedrà gli ideali di Zoe e di Kaito scontrarsi, con il rischio di danneggiare il loro legame per sempre.

Se avete amato il titolo del 2021, gli autori si sono divertiti a inserire una miriade di citazioni che troverete sicuramente spassose. In un modo o nell’altro, tutti i protagonisti di Road 96 fanno una loro breve comparsa, strappando un sorriso ai giocatori più attenti.

La trama di fondo di Mile 0 ci ha emozionato, presentando un cast solido e convincente. I due protagonisti, pur rimanendo ancorati a degli stereotipi di questa tipologia di storie, ci sono piaciuti e sono riusciti a farci empatizzare con la loro situazione. Le poche scelte che potremo prendere lungo la storia portano sì a finali differenti, ma è evidente come la natura di prequel abbia costretto gli sviluppatori a limitare la libertà data al giocatore. Sappiamo benissimo dove si trova Zoe all’inizio dell’originale Road 96 e quindi, qualsiasi siano le nostre scelte, il personaggio dovrà raggiungere un luogo ben preciso. Discorso diverso per Kaito, ma anche in questo caso ammettiamo di esserci sentiti più volte “costretti” a seguire dei binari narrativi.

UNA STRUTTURA INFELICE

Il vero problema di Road 96: Mile 0 sta però nella sua struttura di gioco. I ragazzi di Digixart hanno deciso di abbandonare del tutto le meccaniche roguelite, in favore di un’avventura sospesa tra narrativa e rhytm game. Nel primo caso ci troveremo a esplorare ambienti ristretti per interagire con i vari personaggi, affrontando qualche minigioco inserito per spezzare il ritmo eccessivamente compassato di alcuni momenti. Minigiochi che, comunque, non divertono mai e che sembrano dei meri riempitivi per dare un tocco di varietà al tutto. 

Nel secondo caso, invece, i due nostri protagonisti dovranno superare sequenze a bordo di pattini e/o skateboard, raccogliendo dei token che contribuiranno a un punteggio finale. Stiamo parlando di sezioni che vanno a ritmo di musica, ma che per puro gameplay ci hanno ricordato gli endless runner in stile Temple Run. Il tutto appare, inoltre, poco preciso e talvolta così caotico da non valorizzare questa scelta ludica. Certo, ci sono sezioni artisticamente ispirate, che denotano una grande cura per la regia da parte degli autori, ma questo non basta a rendere solido il prodotto finale.

Non lo nascondiamo: difficilmente potrete trovare “divertente” Road 96: Mile 0, vivendo sospesi tra scadenti sezioni di gioco e una narrativa interessante. La sensazione è quella che gli sviluppatori avessero tra le mani una buona storia, ma che non sapessero come raccontarla. L’implementazione dei minigiochi e della struttura da rhytm game appaiono poco coesi con il racconto e meri “trucchetti” per far interagire l’utente con il gioco. Una scelta che, non lo nascondiamo, ci ha lasciati confusi e, per lo più, delusi.

STILE E MUSICHE

Da un punto di vista tecnico, Road 96: Mile 0 offre un comparto grafico minimale, ma pulito. Nulla in grado di farci gridare al miracolo, ma sicuramente in linea con l’episodio precedente. Discorso diverso per la colonna sonora, che mescola brani famosi a una soundtrack originale di ottimo livello. Inspiegabile, invece, i caricamenti presenti prima di ogni scena. Caricamenti spesso dalla durata eccessiva (soprattutto considerando l’SSD di PlayStation 5) e che non devono fare i conti con la generazione procedurale vista nel titolo datato 2021. Segnaliamo, infine, che il gioco è localizzato in lingua inglese, ma vanta una buona traduzione in italiano per quanto riguarda i sottotitoli.

Road 96: Mile 0 narra una buona storia, ma non nel modo migliore. L’intera struttura ludica rimane sospesa tra il mediocre e il monotono, rendendo il motivo di questo cambio di rotta rispetto al primo capitolo davvero inspiegabile. Se siete curiosi di scoprire il passato di Zoe e di Kaito i circa 13 euro necessari per vivere questa avventura potrebbero valere la spesa, ma se non siete particolarmente legati a Petria e ai suoi abitanti vi consigliamo di attendere qualche sconto. Se, invece, non avete giocato al titolo originale, non perdete altro tempo e tuffatevi nel primo Road 96. Solamente in questo modo potrete capire la delusione da noi provata una volta terminato questo prequel. 

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