Riposare in pace, la recensione
La nostra recensione di Riposare in pace, dramma argentino su un uomo che finge la propria morte per salvare la sua famiglia
La nostra recensione di Riposare in pace, disponibile su Netflix
Riposare in pace si sviluppa con una forte contraddizione interna: avere a disposizione materiale da film di serie B ma puntare a essere ben altro, non riuscendo nei propri intenti. Lo spunto di partenza poteva portare a un action/revenge movie muscolare e senza tanti fronzoli; invece, il regista/sceneggiatore Sebastián Borensztein (Criminali come noi) si concentra sull'aspetto umano e drammatico della storia. Il protagonista è un uomo buono, che si ritrova suo malgrado (non ci vengono dette le ragioni delle sue difficoltà finanziarie) in una situazione da cui è impossibile scappare, scegliendo un gesto estremo pur di salvare i propri cari. Peccato che da questa descrizione sommaria poi la storia non approfondisca minimamente la sua figura: se insomma Sergio fa "tutto per la propria famiglia", come un altro iconico personaggio seriale, manca di qualsiasi sfumatura, di qualsiasi ambiguità. Tutto è costruito per far avvicinare lo spettatore al protagonista, ma l'effetto è così quasi l'opposto, complice anche l'interpretazione monotona di Joaquín Furriel.