Rio - La recensione
Un pappagallo brasiliano viene separato dalla sua padrona e deve imparare a cavarsela in un ambiente ostile. Pur con qualche sbavatura, un buon prodotto artistico e un ottimo lavoro commerciale...
Recensione a cura di ColinMckenzie
Titolo RioRegiaCarlos Saldanha
Cast
Leslie Mann, Kelly Keaton, Jesse Eisenberg, Jane Lynch, Rodrigo Santoro, Jamie Foxx, Will i Am, Anne Hathaway
Uscita15-04-2011La scheda del film
Sarà un modo strano per iniziare una recensione, ma per tutto il film non ho potuto fare a modo di pensare che il sottotitolo di Rio avrebbe potuto essere "La rivincita dei Nerd". In effetti, mai visto tre protagonisti (lei, lui e il pappagallo) di un cartone con tanti problemi di comunicazione e difficoltà ad adattarsi. Coincidenza? O ormai i prodotti mainstream possono permettersi di avere protagonisti del genere, ormai sdoganati da decine di film e serie televisive?
In effetti, non manca nulla per convincere lo spettatore. Intanto, si inizia con un prologo di cinque minuti che, in maniera perfetta, ci racconta 15 anni di storia e ci fa affezionare immediatamente ai personaggi. Mi verrebbe da citare il caso di Up, ma non è il caso di esagerare. Comunque, assolutamente notevole. Poi, si prosegue con una storia convincente e che non perde un colpo, sia per quanto riguarda il ritmo che per i personaggi. Volete un villain di spessore, senza rischiare di finire nella macchietta? Ce lo abbiamo. Delle spalle comiche all'altezza e non troppo petulanti? Yes. Un buon passaggio tra scene d'azione non troppo frenetiche e introspezione psicologica? Anche.
Forse, alcuni difetti sanno più di occasione sprecata che di problemi gravi. Intanto, a un certo punto ci perdiamo quasi i due protagonisti umani, che invece potevano essere sviluppati maggiormente, anche come contraltare/parallelo alla coppia di pappagalli. Inoltre, i momenti musicali (comunque non eccessivi) forse non sono così interessanti da tenere bloccata l'azione, anche se non risultano assolutamente disprezzabili. Così come non è disprezzabile, per una volta, il doppiaggio, che mi metteva molta paura considerando i nomi grossi coinvolti. Discreto anche il 3D, ma rientra nel lungo elenco di prodotti tridimensionali non proprio fondamentali.
Insomma, potrebbe essere il nuovo L'era glaciale, pellicola creata dagli stessi realizzatori? A parte la mancanza di uno Scrat, per il resto qui sembra proprio di aver assistito alla nascita di un nuovo franchise. Ed è un'ottima cosa, a patto di non scivolare nella mediocrità della saga preistorica. Sarebbe veramente un peccato...