RIGS: Mechanized Combat League, la realtà virtuale che strizza l’occhio all’e-sport - Recensione

Un po’ sparatutto, un po’ sport del futuro: la recensione di RIGS: Mechanized Combat League

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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A pensarci bene, RIGS: Mechanized Combat League fa la cosa più ovvia, la più scontata tra tutte nell’inaugurare l’avvento della realtà virtuale su PlayStation 4. Già Steel Battalion, nel mondo dei videogiochi, ha saputo fare ciò che serie TV e film come Gundam, Evangelion, Pacific Rim e Real Steel hanno fatto e fanno in un contesto estremamente meno interattivo: regalarci il sogno di comandare un gigantesco mech d’assalto, mezzo con cui distruggere qualsiasi avversario e superare, indenni, ogni ostacolo.

Non è il mito del super eroe. Il contrario, semmai: l’uomo comune, persino mediocre nel caso dell’impacciatissimo Shinji Ikari, che tramite uno strumento iper-tecnologico supera i propri limiti, biologici, certo, ma anche mentali, compiendo così gesta epiche e degne di memoria.

[caption id="attachment_162444" align="aligncenter" width="600"]RIGS Mechanized Combat League screenshot Gli sviluppatori, consapevoli della velocità di per sé elevata dell’azione, hanno ben deciso di rendere opzionale la fruizione di alcune scene. La prima che certamente disattiverete, per esempio, è la comunque spettacolare espulsione della capsula del pilota, ogni volta che il mech viene distrutto.[/caption]

Il titolo di Guerrilla Cambridge declina questo desiderio adolescenziale, questa smania d’onnipotenza vagamente più verosimile rispetto allo scoprirsi in possesso di poteri sovrumani, in chiave sportiva, sceglie di rileggere la guerra tra robot come se si trattasse di un evento disciplinato da regole ben precise, in cui due squadre si affrontano per trionfare.

Un piccolo e ampiamente sconosciuto gioco per PC e Xbox 360 di qualche anno fa, Monday Night Combat, proponeva un concept simile, trasformando le normali sparatorie tra mech, in chiassosi e caotici partite tra team che, oltre a vomitarsi addosso più piombo possibile, dovevano completare alcuni obiettivi per assicurarsi la vittoria.

Nulla di veramente nuovo insomma, non fosse che RIGS: Mechanized Combat League ha il non superfluo plus della realtà virtuale, che, almeno durante questa fase d’esordio su PlayStation 4, ha come diretta conseguenza di regalare ad ogni produzione un tenue retrogusto assolutamente inedito e sorprendente.

È sufficiente il tutorial per scoprirsi gasati ed esaltati, perfettamente in parte e a proprio agio tra i semplici comandi che permettono la gestione di ogni funzione del mech. Bisogna scegliere una squadra di appartenenza, tra quelle proposte nell’apposito menù, i compagni di squadra, inizialmente piuttosto scarsi, persino uno sponsor che finanzi il vostro ingresso nel circuito della Mechanized Combat League.

"RIGS è ben più che uno sparatutto competitivo amalgamato in fretta e furia per fungere da coinvolgente tech demo con cui sponsorizzare il PlayStation VR. Al contrario, è un titolo profondo, dominato da meccaniche di gameplay funzionali e divertenti"

Il primo contatto è relativamente traumatico, dal momento che si tratta certamente del gioco più movimentato tra quelli finora proposti su PlayStation VR, con tutte le conseguenze del caso riguardo a motion sickness e affini. Devo ammettere che, in effetti, RIGS: Mechanized Combat League è stato il primo gioco a causarmi un pizzico di nausea e disorientamento, effetti collaterali mitigati dalle frequenti pause concessomi tra una (breve) partita e l’altra.

La velocità di gioco, soprattutto di spostamento dell’avatar, è difatti piuttosto elevata. Con lo stick sinistro si controllano le gambe del mech, i movimenti della testa regolano la rotazione, oltre che la mira. I tre pulsanti principali del pad, attivano, immediatamente e senza limitazioni, le diverse modalità del robot: la prima rende il mezzo ancora più veloce, la seconda dona potenza offensiva extra, l’ultima permette il progressivo recupero dello scudo difensivo. Alternare l’attivazione di queste abilità, in base alla conformazione della mappa e all’andamento della battaglia, è il vero segreto per distinguersi, il discriminante tra una prestazione degna di nota e la mediocrità.

Ad inspessire ulteriormente il gameplay, ci pensa poi la selezione del mezzo, ovviamente divisi per classi, ognuna con modelli dotati di bonus specifici, acquistabili a mano a mano che si collezionano denaro e trionfi nelle varie competizioni. L’Airborne può sorvolare il campo di battaglia, distinguendosi per la libertà di movimento e per i sorprendenti attacchi aerei. Il Sentinel fa della resistenza ai colpi il suo maggior pregio, a discapito dell’agilità. L’Hunter è rapidissimo e viste le ridotte dimensioni si può intrufolare in cunicoli irraggiungibili per gli altri robot. Il Mirage, infine, è una classe piuttosto bilanciata, l’unica capace di esibirsi in doppi salti.

[caption id="attachment_162446" align="aligncenter" width="600"]RIGS Mechanized Combat League screenshot In Overdrive tutte e tre i bonus derivanti dalle varie modalità del mech, sono attive contemporaneamente.[/caption]

Peccato che il grado di libertà offerto nella personalizzazione del proprio avatar, incoraggiata sul fronte puramente estetico da livree e capi d’abbigliamento sbloccabili, venga mortificato dai set preimpostati e immodificabili dei cannoni e strumenti d’offesa equipaggiati da ogni mech. Se trovate il mix di classe e fucili disponibili tra quelli proposti, benissimo, altrimenti dovrete scendere a compromessi e adattare il vostro stile di lotta di conseguenza.

Come dicevamo, RIGS: Mechanized Combat League non si limita a contrapporre le squadre nel classico deathmatch. O meglio, lo fa, nel Team Takedown, ma è altrove che, amalgamando l’importanza delle uccisioni con altre condizioni da rispettare, diventa più interessante e quanto mai originale.

Powerslam impone, in primis, l’attivazione dell’Overdrive, possibile dopo aver collezionato tre uccisioni di fila, per poi consentirvi di segnare un punto, a patto di raggiungere l’area avversaria senza farsi distruggere. Endzone, dal canto suo, prende in prestito alcune regole del football americano, con tanto di palla che può essere passata da un compagno all’altro, nel tentativo di spedirla nella porta del team nemico.

Ovviamente in single player il gioco ha il fiato piuttosto corto, non tanto per il numero di competizioni messe a disposizione, persino esorbitante per certi versi, quanto per il senso di ripetitività che dopo un po’ pervade ogni scontro. Online, al contrario, sia negli 1 VS 1 che negli spettacolari 3 VS 3, la produzione di Guerrilla Cambridge è in grado di intrattenere e divertire a lungo, soprattutto se si è fan del genere e ci si lascia cullare dall’adrenalina sprigionata dalla competizione.

Il sistema di controllo, che si appoggia al Dualshock 4 e al PlayStation VR, risponde bene ad ogni input, sia rispondendo ai bisogni di accessibilità e immediatezza ricercati dai neofiti, che comunque almeno sulle prime faticheranno a leggere chiaramente la situazione che si estende tutt’intorno, sia proponendo quella precisione e reattività imprescindibile per i videogiocatori più navigati, che già si immaginano di partecipare alle Olimpiadi del futuro sfidandosi, appunto, in arene totalmente virtuali.

[caption id="attachment_162445" align="aligncenter" width="600"]RIGS Mechanized Combat League screenshot Se lo si preferisce, si può scegliere di controllare la rotazione del mech tramite stick analogico, piuttosto che con i movimenti della propria testa. Lo stratagemma diminuisce il senso di disorientamento, ma attenua il grado di coinvolgimento e l’immediatezza del sistema di controllo.[/caption]

RIGS: Mechanized Combat League è ben più che uno sparatutto competitivo amalgamato in fretta e furia per fungere da coinvolgente tech demo con cui sponsorizzare il PlayStation VR. Al contrario, è un titolo profondo, dominato da meccaniche di gameplay funzionali e divertenti. L’impatto grafico non sarà il massimo e bisogna fare i conti con l’inevitabile motion sickness, comunque limitabile prendendo frequenti pause, ma è un titolo che appassionerà e convincerà soprattutto gli amanti del genere, a caccia di un nuovo titolo con cui dimostrare le proprie capacità online, contro altri utenti di tutto il mondo.

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