Riflessi di paura

Un ex poliziotto trova lavoro come custode in un grande magazzino, ma non sarà un lavoro tranquillo. Kiefer Sutherland sembra riprendere il Jack Bauer di 24, in un horror decisamente piatto e poco spaventoso...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloRiflessi di pauraRegiaAlexandre AjaCast

Kiefer Sutherland, Paula Patton, Cameron Boyce,  Erica Gluck, Amy Smart, Mary Beth Peil

Uscita3 ottobre 2008 

Riflessi di paura sembra il classico compromesso che ormai vediamo sempre più spesso a Hollywood. Nonostante le assicurazioni di Alexandre Aja, che parlava di un film realizzato senza scendere a compromessi, è difficile pensare che il feroce regista di Alta tensione e del remake delle Colline hanno gli occhi si sia così annacquato volutamente. In effetti, per gli amanti dell'horror più duro e delle scene forti, c'è solo un momento veramente 'piacevole', quello che avviene in una vasca. Decisamente, non va come si potrebbe prevedere (il che, in un genere inflazionato come l'horror, è un'ottima cosa) e viene mostrato un bel lavoro di makeup/effetti speciali.

Per il resto, purtroppo, difficile appassionarsi, anche a causa di diversi errori importanti. Intanto, la sensazione generale di già visto e l'atmosfera classica da remake di film orientali (in questo caso, si prende solo lo spunto), in cui, francamente, le minacce sono troppo spesso generiche e/o eccessive. Insomma, come si fa ad evitare di avere un'immagine riflessa? D'accordo coprire gli specchi, ma qualsiasi superficie minimamente riflettente ottiene lo stesso effetto. E se invece si tratta proprio di 'guardare' la propria immagine (così sembra nel film), allora non converrebbe a qualcuno coprirsi gli occhi con una benda?

Sbagliata anche l'idea di mostrare il mistero che colpisce immediatamente il protagonista. In effetti, considerando che il personaggio di Sutherland viene fuori da gravi problemi psichici e di alcolismo, non sarebbe stato male giocare maggiormente su questa ambiguità, non rendendo fin da subito chiaro che la minaccia è concreta e magari mettendo il dubbio che tutto avvenga nella mente dell'ex poliziotto. Da parte sua, Sutherland eccede con la sua energia e le sue sfuriate, neanche fosse appena uscito dal set di 24, ma senza riuscire a creare un personaggio che abbia il 10% del fascino disperato di Jack Bauer.

E poi, possibile che nel 2008 gli spaventi debbano ancora arrivare dal volume altissimo dei tecnici del suono, tra porte che sbattono e voci sussurranti? E' ovvio che da uno come Aja, acclamato dagli appassionati del genere, ci si aspetta decisamente di più. Anche perché, se per un'ora si va avanti semplicemente con un horror poco originale, nell'ultima parte il ridicolo prende il sopravvento. A questo riguardo, una scena del protagonista con la sua famiglia sarebbe già impagabile, almeno prima di arrivare al gran finale, per cui il termine 'delirante' (soprattutto per come viene gestito il nuovo personaggio) è eufemistico.

Ora, speriamo che Aja ritorni subito in forma con il remake di Piranha. Lì, almeno, il sangue non dovrebbe proprio mancare...
 

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