Ride: Level 0, la recensione

Abbiamo recensito per voi Ride: Level 0, il prequel a fumetti dell'atteso film di Jacopo Rondinelli

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Giovedì 6 settembre arriva nelle sale Ride, film diretto da Jacopo Rondinelli, scritto, co-prodotto e supervisionato da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, co-scritto da Marco Sani e realizzato da Lucky Red e Mercurious. Lo stesso giorno, arriverà nelle edicole, in allegato a La Gazzetta dello SportRide: Level 0, fumetto ispirato dalla pellicola che vede coinvolto un team creativo di primo piano. La sceneggiatura, su soggetto di Guaglione, è di Adriano Barone (Nathan Never, Zagor), mentre i disegni sono di Andrea Broccardo (Star Wars, Amazing Spider-Man, Civil War II: X-Men) per i colori di Claudia Palescandolo.

L'albo, nato da una collaborazione tra Lucky Red, Mercurious, Arancia Studio e il quotidiano sportivo del gruppo RCS, sarà disponibile in sei diverse copertine, firmate da artisti del calibro di Mirka Andolfo, Giacomo Bevilacqua, Giuseppe Camuncoli, Matteo Lolli, Emanuela Lupacchino e Marco Mastrazzo.

Abbiamo avuto il piacere sfogliare in anteprima il fumetto di Ride, in realtà il suo prequel, un breve ma cruciale episodio - ambientato prima degli eventi che saranno proiettati sul grande schermo - che riguarda uno dei personaggi principali: Clarabiker acrobatica spagnola interpretata da Simone Labarga.

Come afferma lo stesso Barone nella postfazione, due sono state le sfide più complesse: restare il più fedeli possibile all'essenza del film, un thriller adrenalinico, frenetico, incentrato sul Downhill, gli sport estremi e una disperata lotta per la sopravvivenza; essere capaci di visualizzare elementi fondamentali alla trama ma relativi a un lavoro ancora in fase di post-produzione durante la realizzazione del fumetto.

Lo scrittore milanese - in libreria in questi giorni anche con il romanzo in prosa Ride - Il gioco del custode (Mondadori), che amplia ulteriormente l'universo immaginario ideato per la pellicola - dimostra una conoscenza profonda della materia e riesce nel suo intento, raccogliendo in sole venti pagine una storia intrigante e angosciosa, dal ritmo elevato e giocata su ripetuti stacchi temporali.

La scansione sequenziale è un continuo susseguirsi di immagini dai toni vivaci legate al presente e di flashback evidenziati da un effetto grafico teso a imitare la distorsione tipica dei filmati delle videocamere di sorveglianza; è come se i protagonisti fossero stati ripresi a loro insaputa, e tale sospetto viene suffragato dall'inquietante Black Babylon, la misteriosa organizzazione che pare tirare le fila dell'intera vicenda.

Il racconto dal taglio estremamente cinematografico viene sorretto da una straordinaria recitazione da parte di Broccardo, che per esaltare il dinamismo e la drammaticità di alcune scene si è affidato con efficacia a un abbondante uso di linee cinetiche, sfoggiando per l'occasione uno stile molto vicino al manga. Nel suo complesso, il risultato è una narrazione ficcante che si conclude con il dovuto cliffhanger e che s'inserisce con perfetto tempismo nell'intreccio del lungometraggio, riallacciandosi a una sua precisa sequenza.

Ride: Level 0, insomma, si legge tutto d'un fiato: è un pepato bocconcino che assolve al suo compito primario, stuzzicare un enorme appetito nei confronti del piatto principale e accendere un'enorme curiosità attorno alla seconda opera concepita dagli autori dell'acclamato Mine (2016).

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