Ricchi a tutti i costi, la recensione
Cinica, non buonista, pronta a esporre i valori peggiori per vitalità, Ricchi a tutti i costi è una commedia vera e addirittura divertente
La recensione di Ricchi a tutti i costi, la commedia con Christian De Sica e Angela Finocchiaro disponibile su Netflix dal 4 giugno.
Questa volta non ci sono dei genitori a fingersi diventati ricchi di colpo per attirare i figli e poter stare un po’ con loro, ma una nonna realmente diventata ricca improvvisamente che sfoggia uno spasimante, più giovane di lei e con una storia di anziane signore fatte fuori nel suo passato. Quando i due decidono di sposarsi a Minorca, il resto della famiglia non ci sta, vuole quei soldi per levarsi sfizi, per recuperare un’attività in perdita o rimediare ai propri errori e, disperata, opta per la soluzione radicale: fare fuori il cacciatore di donne ricche. Il format è un po’ quello delle commedie di Adam Sandler per Netflix (scenari esotici, dinamiche familiari, trama di genere), risolto però con meno azione e più commedia di situazione e dialogo.
Con un Ninni Bruschetta in gran forma, con un personaggio un po’ diverso dal solito per Christian De Sica (che di nuovo messo di lato e non protagonista funziona di più) e con una grande interazione tra tutti i comparti, si crea quella situazione che nessuno poteva prevedere: il film fa ridere e non solo. Là dove questo tipo di commedie con umorismo scorretto espongono i valori peggiori per suggerire gli abissi della miseria umana, questa espone avidità, cinismo ed egoismo suggerendo il contrario: una strana contagiosa voglia di vivere a pieno grazie ai soldi!