Riae, la recensione

Riae si rivela una lettura piacevole e leggera che permette di conoscere un lato della personalità meno noto della celebre Suicide Girl

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Riae, anteprima 02

Se siete tra i pochi che ancora non conoscono la ragazza dai capelli blu con i tatuaggi lungo tutto il corpo, sappiate che Ria Elizabeth Mac Carthy, alias Riae, è una modella che ha dato il via alla propria carriera circa un decennio fa. Oggi è una delle Suicide Girl italiane più note, con oltre tre milioni di follower, e recentemente ha deciso di raccontare la sua storia in una graphic novel edita da ManFont/Shockdom.

Al centro del volume, dunque, la vita della modella alternativa, narrata da lei stessa durante una videochiamata con gli autori, Leonardo Cantone ed Emmanuel Viola. Partendo dall'adolescenza fino ad arrivare ai giorni nostri, Riae ripercorre le tappe salienti della sua giovinezza, rispondendo inoltre ad alcune domande che da sempre incuriosiscono i suoi fan: com’è cominciato tutto? Quali sono gli eventi che l'hanno portata a compiere una scelta così fuori dagli schemi? E che rapporto ha con il successo ottenuto?

Interrogativi che ci pare trovino una risposta onesta tra le pagine di questo fumetto, il quale trascina il lettore dietro le quinte del lavoro della protagonista, su un set fotografico in cui le luci si sono spente e tutti sono andati via, lasciando Ria da sola. Si parla dunque delle difficoltà di un’adolescente che deve fare i conti con la cattiveria dei suoi compagni di classe, e alla meschinità in generale, senza poter fare affidamento sui propri genitori.

"Una storia piacevole che non si prende troppo sul serio e capace di bilanciare la drammaticità di certe situazioni con la positività della protagonista."Crescendo, la Riae raccontata tra queste pagine deve affrontare sfide sempre più importanti: di pari passo con la notorietà, cresce la diffidenza e la chiusura nei suoi confronti da parte di chi vede nel suo modo di essere una degenerazione, quasi una malattia. Persino il suo stesso ambiente lavorativo si dimostra ostile, pieno di gelosie, maldicenze e piccole vendette.

Se la vostra idea del personaggio è quello di una ragazza stramba che vive in maniera inconsapevole nel suo mondo dorato fatto di selfie e soldi facili, potreste dunque rimanere sorpresi da questa versione più riflessiva (ma senza esagerare): chi saprà mettere da parte i propri pregiudizi e dare un'occasione al fumetto di Cantone e Viola troverà in Riae una storia piacevole che non si prende troppo sul serio e capace di bilanciare la drammaticità di certe situazioni con la positività della protagonista, una giovane donna che - piaccia o meno - ha saputo costruirsi una carriera.

Lo stile cartoony di Viola risulta perfetto per questo genere di narrazione. Sebbene non manchino pose ammiccanti e nudi, l’erotismo viene in parte mitigato dalle soluzioni scelte, permettendo alla caratterizzazione del personaggio di rimanere centrale nell’economia della vicenda. Inoltre, il tratto morbido e tondeggiante dell'artista ha il merito di alleggerire i toni dove necessario, restituendo un'estetica fortemente influenzata dalla scuola asiatica che trasmetta un tono quasi fiabesco al tutto, vicino ai racconti tanto cari alla stessa Suicide Girl.

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