Riae, la recensione
Riae si rivela una lettura piacevole e leggera che permette di conoscere un lato della personalità meno noto della celebre Suicide Girl
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Se siete tra i pochi che ancora non conoscono la ragazza dai capelli blu con i tatuaggi lungo tutto il corpo, sappiate che Ria Elizabeth Mac Carthy, alias Riae, è una modella che ha dato il via alla propria carriera circa un decennio fa. Oggi è una delle Suicide Girl italiane più note, con oltre tre milioni di follower, e recentemente ha deciso di raccontare la sua storia in una graphic novel edita da ManFont/Shockdom.
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"Una storia piacevole che non si prende troppo sul serio e capace di bilanciare la drammaticità di certe situazioni con la positività della protagonista."Crescendo, la Riae raccontata tra queste pagine deve affrontare sfide sempre più importanti: di pari passo con la notorietà, cresce la diffidenza e la chiusura nei suoi confronti da parte di chi vede nel suo modo di essere una degenerazione, quasi una malattia. Persino il suo stesso ambiente lavorativo si dimostra ostile, pieno di gelosie, maldicenze e piccole vendette.
Se la vostra idea del personaggio è quello di una ragazza stramba che vive in maniera inconsapevole nel suo mondo dorato fatto di selfie e soldi facili, potreste dunque rimanere sorpresi da questa versione più riflessiva (ma senza esagerare): chi saprà mettere da parte i propri pregiudizi e dare un'occasione al fumetto di Cantone e Viola troverà in Riae una storia piacevole che non si prende troppo sul serio e capace di bilanciare la drammaticità di certe situazioni con la positività della protagonista, una giovane donna che - piaccia o meno - ha saputo costruirsi una carriera.
Lo stile cartoony di Viola risulta perfetto per questo genere di narrazione. Sebbene non manchino pose ammiccanti e nudi, l’erotismo viene in parte mitigato dalle soluzioni scelte, permettendo alla caratterizzazione del personaggio di rimanere centrale nell’economia della vicenda. Inoltre, il tratto morbido e tondeggiante dell'artista ha il merito di alleggerire i toni dove necessario, restituendo un'estetica fortemente influenzata dalla scuola asiatica che trasmetta un tono quasi fiabesco al tutto, vicino ai racconti tanto cari alla stessa Suicide Girl.
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