Revival vol. 4: Fuga dal Wisconsin, la recensione
Abbiamo recensito per voi il quarto volume di Revival, di Tim Seeley e Mike Norton, edito da saldaPress
Un obbligatorio riassunto delle puntate precedenti: in un giorno che sembrava come gli altri, a Rothschild, cittadina del Wisconsin, i morti sono tornati in vita. E non stiamo parlando di zombie affamati di cervelli, ma di esseri umani che erano deceduti, salvo avere una seconda possibilità, tornando a respirare e a essere quelli di prima, almeno apparentemente. Il numero di ritornanti è abbastanza vasto, tanto che nessuno è in grado ancora di conoscerlo con assoluta certezza, e tra questi vi sono sia uomini che donne, di età eterogenea, morti in diversi momenti e per diverse cause. Per la la cittadina, tale evento, che ha preso poi il nome di Giorno della Resurrezione, è stato qualcosa di unico e che ha cambiato tutto, nel bene e nel male.
In questo quarto volume di Revival, proseguiranno le indagini di Dana e di tutti coloro coinvolti nel cercare di fare luce con questo grande mistero, e con tutti quelli secondari generatisi da esso, indagini che porteranno la protagonista sino a New York, dove gira voce che si nasconda un ritornante sfuggito alla quarantena e apparentemente non mosso da buone intenzioni, così come a Rothchild continueranno a districarsi le tante sotto-trame che stanno tenendo i lettori col fiato sospeso sin dal primo capitolo di questa storia. E se questo non vi basta, sappiate anche che nell'ultimo episodio raccolto nel quarto volume andrà in scena un originale crossover tra lo stesso Revival e Chew, altra serie di successo Image Comics.
Revival è sostanzialmente un thriller sovrannaturale, ma anche un racconto profondamente realistico e umano, che si regge sui suoi personaggi, sia "buoni" che "cattivi", ognuno alle prese con le proprie vicissitudini, molto spesso meramente di natura personal e familiare, come la difficile infanzia di un bambino che cresce "sballotato" tra due genitori divorziati, o una giovane donna che sta ancora cercando di capire se stessa soprattutto in funzione dei suoi errori, spesso di natura sentimentale: in questo senso, la resurrezione e la presenza di creature non umane non è altro che un MacGuffin che serve come "pretesto" per esplorare i tanti e diversi aspetti della natura umana.
Poco da aggiungere sull'arte di Norton rispetto a quanto non abbiamo già fatto nelle recensioni precedenti di Revival: il disegnatore ha un tratto di un'eleganza e sensualità davvero rari, che riesce a trovare la giusta commistione tra uno stile realistico e uno più meramente fumettistico, cosa che si traduce in un'espressività dei personaggi assai rara, oltre che in una plasticità anatomica che lascia a bocca aperta.
Sicuramente, Revival avrà una conclusione che ci darà tutte le risposte che attendiamo oramai da tempo, ma, fino ad allora, non svegliateci, perché questa lettura è quello che vogliamo.