Revival vol. 3: Un posto lontano, la recensione
Abbiamo recensito per voi il terzo volume di Revival, serie Image Comics di Tim Seeley e Mike Norton, edita in Italia da saldaPress
Nei due volumi precedenti (trovate la recensione QUI e QUI) abbiamo visto come, in un giorno come tanti, i morti siano tornati a camminare nella cittadina di Rothschild, in Wisconsin. Senza distinzioni di sesso, età, momento e causa del decesso, decine di individui si sono svegliati, ritornando alla vita così come l'avevano lasciata. Qualcosa, però, dentro di loro è cambiata: oltre al fatto che in questo secondo round dell'esistenza paiono essere divenuti immortali, i "ritornanti" sembrano aver perduto qualcosa che li legava in precedenza all'umanità (l'anima?), dimostrandosi incapaci di "sentire" le cose alla stessa maniera di prima.
In questo nuovo capitolo di Revival alcune verità dietro il grande mistero che a sua volta ne ha creati di nuovi vengono finalmente a galla. Mentre Dana contina le sue indagini per riuscire a fare luce sulla reale causa dietro questo "risveglio", Emme deve scendere a patti con le sue ultimi, giustificabili ma pur sempre discutibili, azioni. Intanto, tutti gli abitanti di Rothschild hanno visto la loro quotidianità inevitabilmente sconvolta, chi più chi meno, chi in positivo chi in negativo, dal Giorno della Resurrezione, mentre la quarantena imposta dal governo ha reso questa cittadina e la comunità che ivi risiede una sorta di sistema chiuso, un gigantesco palcoscenico sul quale si muovono svariati personaggi in un'opera della quale non conosciamo ancora il vero regista. In Un posto lontano scopriamo qualcosa di più sulla natura dei "fantasmi" che si muovono tra le ombre e di ciò che connette questi ai non morti, apprendiamo i segreti del passato di Emme, mentre la trama complessiva si arricchisce di nuove rivelazioni e twist narrativi.
I disegni di Mike Norton, poi, ci sono piaciuti sin dal principio, grazie a uno stile realistico e accattivante, che infonde vita ai personaggi grazie all'attenta cura della loro fisionomia e chinesiologia. Sul serio, in questo volume vi sono alcune vignette che, da sole, meritano il costo dello stesso: si guardi a quanto siano importanti gli occhi, "lo specchio dell'anima" (come si fa per coloro che forse un'anima non ce l’hanno?) in questa storia, e quanto Norton sia incredibilmente bravo a disegnarli, caricandoli di "vita" (o non vita?). Nel corso dello svolgimento della serie, inoltre, l'artista è costantemente ed esponenzialmente cresciuto, dimostrando sempre maggiore agio e "possesso" della sua arte. Anche qui, basti confrontare i disegni del primo volume con quelli di Un posto lontano, il terzo.
In conclusione, Revival è un fumetto che non può essere ignorato, e al quale tutti gli amanti dell'horror, della science-fiction, del thriller dovrebbero dare una possibilità. Difficile rimanerne delusi e non farsi coinvolgere da questo intreccio narrativo.