Resident Evil Village Gold Edition, la fine del viaggio dei Winters | Recensione
Resident Evil Village è la miglior versione possibile del titolo Capcom uscito lo scorso anno su console e PC
Se volete sapere se queste novità ci sono piaciute, siete nel posto giusto. Mettetevi comodi e accompagnateci ancora una volta in questo disturbante viaggio nell’Europa dell’est popolata da lupo mannari e vampiri (o qualcosa del genere).
UN CAMBIO DI PROSPETTIVA
Nel corso di questa recensione non entreremo nel merito della qualità generale del titolo, che rimane inalterata rispetto a quanto visto nel 2021. Per tutti i dettagli, vi rimandiamo alla recensione citata in apertura dell’articolo. In questo paragrafo vogliamo soffermarci sulla nuova telecamera in terza persona, a quanto pare vera e propria necessità per i fan del franchise.
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È innegabile: Capcom ha fatto un lavoro encomiabile nel trasformare la sua creatura da un FPS a un TPS. Il risultato è un gioco altrettanto godibile, ma che risulta inevitabilmente differente. In questa nuova versione, Resident Evil Village fa molta meno paura, dimostrando come alcuni elementi dello scenario fossero posizionati appositamente per spaventare un giocatore che vive l’esperienza in prima persona. Certo, le sparatorie e le sequenze action ne escono rafforzate, ma gli sviluppatori sono stati costretti a modificare alcuni elementi per rendere il tutto più fruibile.
Ecco che quindi vi troverete a fronteggiare un numero ridotto di avversari, caratteristica che non ci ha fatto particolarmente impazzire. In alcune situazioni, inoltre, si creano fastidiosi bug come frecce infuocate che piovono dal cielo, ma provenienti dal nulla (probabilmente perché le creature sono state rimosse proprio da questo passaggio in terza persona). I filmati principali, inoltre, sono visibili solamente dal punto di vista di Ethan, caratteristica che costringe il gioco a passare continuamente da un’inquadratura all’altra. Nulla di tragico quando si entra nella prima persona, ma nettamente più brusco durante il ritorno alla terza. Complimenti comunque ai dev per aver aggiunto intere animazioni, che diminuiscono il più possibile questo continuo cambio di prospettiva.
SHADOW OF ROSE
Il piatto forte del pacchetto è molto probabilmente il DLC narrativo che conclude la storia dei Winters. Contenuto completamente realizzato in terza persona e che vi vedrà nei panni di Rose per un ultimo scontro all’interno del Megamicete. Lo ammettiamo: ci aspettavamo davvero qualcosa di più da questo contenuto aggiuntivo, che abbiamo completato in due ore e dieci minuti. La trama non solo è prevedibile (in particolare il principale colpo di scena), ma non aggiunge davvero nulla al world building del titolo originale.
Rose è un personaggio tanto scontato narrativamente, quanto fuori contesto per i suoi poteri. Abbiamo dovuto concentrarci per ricordare al nostro cervello di star giocando a un capitolo di Resident Evil, perché tra un superpotere e l’altro ci sembrava di essere approdati in un franchise completamente differente. Ultimo dettaglio negativo: capiamo le ristrettezze di tempo, ma quasi l’intera avventura è stata realizzata attraverso un forte riciclo di asset. Si ha davvero l’impressione di trovarsi di fronte a un DLC a basso budget, pensato per ottenere il massimo da quanto già a disposizione dei dev.
Nonostante le ingenuità narrative e la svogliatezza generale, ci siamo però divertiti a giocare a Shadow of Rose. L’atmosfera generale risulta comunque avvincente e le due ore di durata sono sinceramente volate. Diciamo solo che si poteva fare meglio, soprattutto visto il filmato finale che conclude il contenuto aggiuntivo e che, ne siamo certi, farà arrabbiare diversi videogiocatori che attendevano risposte alle loro domande.
IL RITORNO DEI MERCENARI
In maniera del tutto inaspettata, le Missioni Aggiuntive dei Mercenari ci hanno divertito moltissimo. Abbiamo potuto affrontare nuove aree di gioco nei panni di Chris Redfield, Karl Heisenberg e Alcina Dimitrescu. Tre differenti prospettive per tre differenti approcci al gameplay, ma ognuno meritevole di attenzione. Ci siamo divertiti a passare diverse ore a sparare, prendere a pugni e colpire con ingranaggi metallici i nostri avversari, cercando di raggiungere un punteggio sempre più alto, sbloccando così i versi elementi di questa modalità extra.
Resident Evil Village Gold Edition è la miglior versione possibile della recente fatica targata Capcom. Il DLC inedito ci ha lasciati parzialmente delusi, ma i nuovi contenuti dimostrano l'intento della software house nipponica nel fare di tutto per far contento il proprio pubblico. Siamo certi che le piccole problematiche legate all’introduzione della terza persona possano essere risolte rapidamente, permettendo così a tutti i giocatore di affrontare l’intera avventura di Ethan con l’inquadratura che più li aggrada. Insomma: ora non avete più scuse. Resident Evil Village ha raggiunto la sua forma definitiva.