Resident Evil: Infinite Darkness: la recensione
Claire Redfield e Leon Kennedy ritornano, ma non salvano Resident Evil: Infinite Darkness dall'essere una grande delusione
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Come la capigliatura di Leon Kennedy, Resident Evil: Infinite Darkness è abbastanza improbabile e sempre uguale a se stesso. Si tratta di un progetto che, con molta fatica, dovremmo etichettare come serie tv, anche se in realtà è praticamente un film diviso in quattro parti. Ha origine naturalmente nella immortale saga horror della Capcom, e arriva come quarto progetto in animazione CG sviluppato nel corso del tempo. I protagonisti familiari Claire Redfield e Leon Kennedy potrebbero essere sufficienti ad attrarre i fan della saga di videogiochi, ma con la sua trama confusa e il suo ritmo fiacco, questo è un progetto che potrebbe lasciare in molti delusi.
Per la sua durata e struttura, non è difficile immaginare Resident Evil: Infinite Darkness come un progetto forse nato come film e ricovertito in miniserie tv. Per il resto, struttura e animazione sono uguali a quelle dei film precedenti Degeneration, Damnation e Vendetta.