Resident Evil 7 biohazard, Capcom riscopre il piacere di terrorizzarci - Recensione
Capcom ce la fa e con Resident Evil 7 biohazard ci regala il ritorno del survival horror che aspettavamo da anni
[caption id="attachment_167770" align="aligncenter" width="600"] L'atmosfera è semplicemente perfetta e vi farà riempire le vene di adrenalina... il livello di violenza è ai livelli dei peggiori SAW, vi abbiamo avvisati![/caption]
Nel nuovo titolo Capcom voi siete Ethan. E raramente prima questa frase ha avuto così tanto senso. Resident Evil 7 biohazard vi fa vivere il suo orrore in prima persona, facendo di tutto per coinvolgervi al massimo, eliminando ogni possibile barriera e distrazione che possa rovinare l'illusione. Avrete la sensazione di essere stati inghiottiti nel vostro peggior incubo. Verrete assaliti, trascinati, accoltellati, sottoposti ad amputazioni, e questo solo nella prima mezz'ora di gioco. Come in una giostra sadica, vi ritroverete stravolti dopo sessioni al cardiopalma.
"Resident Evil 7: Biohazard è quella cura miracolosa di cui avevamo bisogno, un gioco che è insieme ritorno alle origini ed evoluzione della specie."[caption id="attachment_167768" align="aligncenter" width="600"] Sì, il dito del manichino c'è. Il gioco propone alcuni puzzle da risolvere, i migliori sono quelli legati a delle videocassette da guardare/giocare[/caption]
Ma torniamo al gameplay. La visuale in prima persona condiziona fortemente l'esperienza, proprio come accadde con Resident Evil 4 nel 2005 che spostò il punto di vista dalla telecamera fissa alle spalle del protagonista. Eppure in questo caso assistiamo ad un recupero del ritmo e degli elementi cardine dei primi tre capitoli della serie. L'ambientazione, tanto per cominciare, è una casa, piena di stanze chiuse da aprire con chiavi bizzarre e risolvendo puzzle. E poi ci sono gli scontri a fuoco, assolutamente da vero survival horror, da gestire consumando meno munizioni possibile, visto che il gioco ve ne offre un quantitativo estremamente risicato. Non fatevi ingannare dalla demo che magari avete provato qualche settimana fa, nel gioco si spara e anche tanto. L'esplorazione ha comunque un ruolo fondamentale: se non avrete la pazienza di visitare ogni singolo anfratto dei livelli, avrete molte più difficoltà ad arrivare ai titoli di coda. Le stanze ospitano spesso oggetti più o meno nascosti con cui riempire l'inventario, che siano munizioni per la vostra pistola, piuttosto che preziosissime erbe con cui recuperare la salute. Resident Evil 7 biohazard implementa un elementare sistema di crafting, il quale permette di confezionare oggetti più complessi a partire da risorse elementari, ad esempio per forgiare cure più efficaci, piuttosto che proiettili potenziati. La gestione dell'inventario gioca un ruolo molto importante, visto il numero di slot limitato. Tornano le casse dove potrete depositare i vostri averi, posizionate strategicamente nelle stanze adibite al salvataggio della partita. Sì, avete letto bene, fanno il loro ritorno i save point. Fortunatamente è stato implementato anche un sistema di checkpoint che vi eviterà noiose ripetizioni, ma se vorrete spegnere il gioco vi converrà farlo sempre da un punto di salvataggio. Il level design sfrutta con grande intelligenza tutti questi elementi e ci ha riportato ai fasti di un tempo proprio come fatto dal recente DOOM. Un altro esempio recente di perfetta sintonia tra vecchio e nuovo.
Funziona tutto alla grande? Non proprio. La trama perde di efficacia sul finale e latita quel legame con la saga principale che ci saremmo aspettati da un capitolo numerato. Inoltre i puzzle sono fin troppo semplici, a nostro giudizio. Ma questa è una chiara scelta di design, volta a rendere il gameplay appetibile ad una fetta d'utenza più vasta. Gli appassionati di Resident Evil troveranno comunque pane per i loro denti, grazie anche ai livelli di difficoltà più elevati che metteranno a dura prova i più capaci giocatori di survival horror.
Infine dobbiamo valutare la componente tecnica tenendo conto di uno degli obiettivi principali di Capcom: la realtà virtuale, per questo dedicheremo un articolo a parte all'esperienza di gioco con Playstation VR. Sicuramente Resident Evil 7 biohazard è ad oggi il titolo che su console sfrutta al meglio la tecnologia VR. Allo stesso tempo per poter essere interamente giocabile indossando il visore, il comparto tecnico del titolo ha subito diversi tagli che si ripercuotono necessariamente anche sulle altre piattaforme. Abbiamo effettuato la recensione sulla versione PC, che per quanto solida nell'aspetto tecnico e sempre fluidissima, evidenzia texture spesso poco definite ed una modellazione non certo all'avanguardia. L'insieme funziona comunque perfettamente, sia ben chiaro. Il motore grafico proprietario offre tutti gli strumenti necessari per creare un'atmosfera che vi resterà addosso per molto tempo, e da fan della saga, non ci serviva molto altro. Lo assiste l'eccellente comparto sonoro, sempre all'altezza della situazione.
[caption id="attachment_167771" align="aligncenter" width="600"] Siamo molto contenti di poterlo dire, Resident Evil 7 è un eccellente survival horror[/caption]
In conclusione, Resident Evil 7 biohazard è un'esperienza horror eccellente, assolutamente per stomaci forti per via dei suoi contenuti violentissimi e per la tensione che riesce a creare. La prima metà ci ha letteralmente incollati allo schermo, costringendoci al contempo di prendere qualche pausa per la troppa adrenalina pompata nelle vene. Non è tutto perfetto, ma questo capitolo è proprio quello di cui la saga aveva bisogno, una perfetta commistione tra vecchi capisaldi e nuove idee.