Resident Evil 4 VR, il ritorno del RE in realtà virtuale | Recensione VR
Resident Evil 4 VR è un'esperienza seminale. La perfetta trasposizione di un capolavoro che trova nuova vita grazie alla realtà virtuale
Sedici anni dopo, con grande stupore da parte di tutti, approda su Meta Quest 2 Resident Evil 4 VR. Trasposizione in realtà virtuale delle avventure di Leon Kennedy, il gioco promette di far vivere agli utenti un’esperienza unica. Un’esperienza in grado di trasportarci nella Spagna immaginata dagli sviluppatori nipponici per salvare la figlia del presidente degli Stati Uniti.
UNA STORIA UGUALE, MA ALLO STESSO TEMPO DIVERSA
La trama di Resident Evil 4 VR è esattamente la stessa del capitolo datato 2005. Dopo l’incidente di Raccoon City, Leon Scott Kennedy è diventato un agente governativo. Incaricato di salvare Ashley Graham (la succitata figlia del presidente degli USA), l’ex poliziotto di provincia si reca in Spagna, scoprendo il misterioso culto dei Los Illuminandos. Come questa setta sia collegata alla Umbrella e quali siano gli sviluppi della storia vi lasciamo però il piacere di scoprirlo. Sempre se siete tra i pochi videogiocatori che ancora non hanno messo mano su questa pietra miliare del mondo videoludico.
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Ecco che, quindi, il primo assalto al villaggio diventa non solo spaventoso, ma terrorizzante. Il castello di Ramon Salazar appare sfarzoso e decadente al tempo stesso. I nemici che ti attaccano veri bersagli da eliminare. Resident Evil 4 VR ci ha gettati all’interno di un’opera che, nonostante la conoscessimo a memoria, abbiamo realizzato di non aver mai vissuto appieno. Un’opera che, d’ora in poi, ricorderemo con occhi diversi.
LEON SEI TU
Una volta impugnati i due controller di Meta Quest 2 si "indossano" i panni di Leon Kennedy. Resident Evil 4 VR prevede numerosi approcci alla realtà virtuale. È possibile muoversi liberamente, oppure passare al più semplice “teletrasporto”, perfetto per chi soffre di motion sickness. Il gioco ci chiede poi quale grado di immersività si voglia raggiungere.
Se si propende per meccanismi più classici, armi e oggetti sono assegnati a un menù circolare tipico dei videogiochi moderni. Se, invece, si preferisce vivere l’esperienza fino in fondo, il proprio corpo traporterà l’equipaggiamento principale. La pistola si troverà sul fianco destro, il coltello sulla parte sinistra del petto, le granate su quella destra, gli oggetti curativi sulla spalla sinistra e le armi a due mani saranno posizionate sulla vostra schiena. Inutile dire che noi abbiamo scelto questa seconda opzione, puntando ad affrontare l’avventura al 100% delle nostre capacità.
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Raramente ci siamo trovati tanto coinvolti da un videogioco nella nostra vita. Resident Evil 4 VR è un’esperienza che tutti dovrebbero provare per comprendere il potenziale della realtà virtuale. Affrontare orde di nemici non è mai stato tanto divertente e intuitivo. Tutti i processi mentali necessari per ricordare i tasti di un pad o di una tastiera vengono rapidamente sostituiti dall’immediatezza della "realtà". Ricaricare una pistola appare naturale e immediato, trasmettendo una sensazione di appagamento senza precedenti.
Alla già longeva trama principale è da pochi giorni disponibile la modalità Mercenari. Esattamente come nel capitolo originale, anche in questo caso dovremo affrontare combattimenti via via sempre più difficili, cercando di dimostrare a tutti (ma soprattutto a sé stessi) le proprie capacità di sopravvivenza. Speriamo inoltre di poter vedere presto anche Separate Ways e Assignment Ada, le due interessanti modalità extra dove poter interpretare Ada Wong.
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE
Nonostante i modelli poligonali ormai datati, Resident Evil 4 VR è impressionante da vedere attraverso Meta Quest 2. La nitidezza di ambienti e personaggi supera di gran lunga quella offerta anche da titoli ben più blasonati su PlayStation VR, altro visore in nostro possesso. Siamo rimasti colpiti da come il gioco del 2005 si presti perfettamente alla realtà virtuale sia per quanto riguarda gli spazi, che per le situazioni che ci troveremo a vivere. Peccato per le cut-scene, che fanno sedere il giocatore nella prima fila di un cinema digitale per vedere il filmato in due dimensioni. Avremmo preferito una versione in realtà virtuale anche di quelle sezioni, ma ci rendiamo conto della difficoltà nel trasporre ogni singolo elemento dal 2D al 3D della virtual reality.
Ottimo anche l’audio originale, forte di interpretazioni ormai entrate nella storia. Peccato per l’assenza dei sottotitoli in italiano, ma si tratta di una mancanza che, sinceramente, non ci ha creato particolari problemi. La splendida colonna sonora di Misao Senbongi viene inoltre valorizzata dal VR, moltiplicando esponenzialmente ogni emozione provata.
Resident Evil 4 VR è un’opera impressionante. Un titolo in grado di essere seminale al giorno d’oggi almeno quanto sedici anni fa. Il capolavoro di Shinji Mikami ha cambiato pelle, mantenendo però il fascino del materiale originale. Resident Evil 4 VR non è solo una delle migliori esperienze in realtà virtuale presenti sul mercato. Non è solo uno dei migliori modi per vivere il franchise di Capcom. Resident Evil 4 VR è uno dei videogiochi più avvincenti degli ultimi anni, in grado di insegnare alle software house di tutto il mondo come padroneggiare questo “nuovo” medium. Se avete Meta Quest 2 non potete non possedere questo titolo. Se non avete il dispositivo sviluppato da Reality Labs, questo è il gioco che potrebbe valere l’acquisto del vostro primo visore.