Resident Evil 4: Separate Ways, la recensione
Questa riproposizione di Separate Ways migliora sotto tutti i punti di vista quanto visto nel DLC della versione originale di Resident Evil 4
Nonostante abbia lasciato straniti molti appassionati della saga, Resident Evil 4 rimane uno dei capitoli più importanti dell’intero franchise Capcom. Uscita nel 2005 su Nintendo GameCube e PlayStation 2, l’opera magna di Shinji Mikami ha contribuito a dar vita ai survival horror per come li conosciamo oggi, stabilendosi come metro di misura anche per il genere TPS (Third-Person Shooter) con meccaniche sfruttate poi dalla “concorrenza”. Seppur nettamente meno impattante sul mercato, persino il remake uscito nel marzo di quest’anno ha insegnato a tutti come rivisitare un titolo d’altri tempi, dando vita alla versione definitiva delle avventure di Leon S. Kennedy.
Siete curiosi di capire cosa abbiano inserito gli sviluppatori giapponesi in questo nuovo contenuto? Bene, afferrate la vostra pistola, preparatevi al peggio e addentratevi sempre più nella nostra recensione di Resident Evil 4: Separate Ways.
LA SPIA CHE CI PROVAVA
Esattamente come nella sua iterazione per PlayStation 2, Separate Ways racconta una storia parallela a quella vissuta nella campagna principale. Ada Wong, spia sopravvissuta al disastro di Raccoon City e ora al servizio di Albert Wesker, ha un’importante missione da compiere: recuperare l’Ambra e consegnarla al suo committente. Per riuscirci dovrà però collaborare con lo scienziato Luis Serra Navarro, tentando nel mentre di impedire che Leon muoia durante la sua missione di recupero della figlia del presidente degli Stati Uniti.
LEGGI ANCHE - Resident Evil 4, la recensione
ACROBAZIE E RAMPINO
Se l’implementazione di alcune sequenze e la generale ottimizzazione della narrativa ci hanno esaltati, lo stesso si può dire per le aggiunte fatte al gameplay. Separate Ways prende quanto di buono presente in Resident Evil 4 e lo trascina con sé, aggiungendo un paio di chicche esclusive per l’agile Ada Wong. La spia in rosso, infatti, è in possesso di un rampino con il quale spostarsi in verticale nelle varie arene piene di nemici che ci troveremo a visitare. Sempre grazie al succitato oggetto, inoltre, potremo avvicinarsi rapidamente ai nemici storditi, mandandoli al tappeto con acrobazie tanto esagerate quanto soddisfacenti.
LEGGI ANCHE - Daymare: 1994 Sandcastle, la recensione
Queste grande aggiunta ne porta con sé un’altra, che nasce come vera e propria conseguenza: il rinnovato level design. Ogni zona nella quale combatteremo è pensata alla perfezione su più livelli, risultando varia, divertente e appagante. Giocare a questo DLC del quarto capitolo di Resident Evil regala grandi soddisfazioni, portando una ventata di aria fresca che bilancia il riutilizzo di alcuni ambienti visti già nella campagna di Leon. Non mancano, ovviamente, aree inedite, pensate appositamente per questo nuovo combat system. Un combat system che ci spinge a rimanere sempre in movimento e a sfruttare la verticalità delle varie zone, senza mai perdere di vista gli avversari.
UN’OPERA IMPERDIBILE
Abbiamo poco da aggiungere sul comparto grafico e sonoro, perfettamente in linea con quanto visto nel remake di Resident Evil 4. Inutile dire che stiamo parlando di un risultato stratosferico, che grazie al RE Engine funziona alla perfezione sia su un PC di fascia alta, dove regala scorci di rara bellezza, che su Steam Deck, dove con qualche sacrificio riesce comunque a risultare incredibile. Buono anche il doppiaggio in italiano, con Elena Mancuso nel perfetto ruolo di Ada e con un magnifico Alberto Onofrietti nei panni di Albert Wesker. Con questi presupposti, non vediamo l’ora di poter assistere a una riproposizione di Resident Evil 5, nella speranza che i dev riescano a correggere tutti gli errori presenti nel titolo originale.
Resident Evil 4: Separate Ways è un contenuto aggiuntivo perfetto. Nuovi contenuti, una narrativa interessante, una discreta longevità, un comparto tecnico d’eccellenza e un costo di soli dieci euro rendono questo DLC semplicemente imperdibile per i fan della saga e di questo genere videoludico. La prova di come Capcom abbia ormai trovato la formula magica per portare avanti il franchise, trasportando i capitoli storici della serie nell’epoca moderna e aggiornandoli sotto ogni singolo aspetto. Una vittoria su tutta la linea, ma dove a vincere davvero sono i giocatori.