Rehtona, ricostruire il puzzle della propria memoria - Recensione

La recensione di Rethona, platform con puzzle ambientali sviluppato da Dot 4 Joy

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti.


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In un piccolo, grande mondo in 2D, lo scontro tra luce e ombra è ancora elemento fondante della narrazione, con tutte le peculiarità del caso. Questo è infatti il tema principale del puzzle-platformer Rehtona, ispirato all'era 16 bit, pubblicato da Joyient su Steam lo scorso 23 gennaio e sviluppato da Dot 4 Joy. Il titolo è l'anagramma di another, un ottimo riassunto di quanto ci attende, ossia l'alternanza tra universi paralleli, identici tra loro, se non per la presenza della Luce da una parte, dell'Ombra dall'altra.

Una narrazione che sfocia in una serie di finali alternativi racconta le avventure di una ragazza, Rehtona, che si trova improvvisamente sola e intrappolata tra due mondi. Inizia così la ricerca dei frammenti di ricordi necessari per ricostruire l’accaduto, ma non sarà facile. La ragazza infatti si ritroverà a collezionare pezzi di memoria che non sembrano appartenerle, ma che comunque diventeranno parte della sua mente, complicando la faccenda.

[caption id="attachment_193043" align="aligncenter" width="1920"]Rehtona screenshot La pixel art che dipinge il mondo di gioco è apprezzabile[/caption]

Sin dall'inizio siamo in grado di lanciare magie, qui chiamate Illusioni, che creano un certo effetto a seconda dell'universo in cui vengono invocate. Al cambio di mondo seguono variazioni anche nella musica di sottofondo e nelle caratteristiche grafiche: i colori sgargianti del mondo della Luce lasciano il posto ai toni di grigio, nero e violetto dell’universo opposto, nel quale di fatto avviene la ricerca dei frammenti di memoria. Uno dopo l'altro questi ricostruiranno le tessere di un puzzle, in seguito alla conquista di ciascuno di questi pezzi la ragazza potrà evocare Musii, una possente aquila di legno che le permetterà di tornare al mondo della Luce.

"la narrazione è la parte migliore del gioco, complessa e profonda, influenzata dalle azioni della protagonista"Sono cinque i puzzle da completare, attraverso 32 livelli, piuttosto facili da completare e decisamente ripetitivi. L’obiettivo è sempre raccogliere dei cristalli rosa, una chiave per entrare dal cancello che conduce all'altro lato dell'universo parallelo e, infine, il pezzo di puzzle. Proseguendo nel gioco prevedibilmente la difficoltà aumenta, ma mai abbastanza da rendere il gioco frustrante, né purtroppo stimolante.

[caption id="attachment_193044" align="aligncenter" width="1920"]Rehtona screenshot Con il passaggio al mondo dell'Ombra cambiano, prevedibilmente, le tonalità dei colori[/caption]

I mondi che si attraversano esibiscono sfondi colorati e ben disegnati, gli elementi dello scenario sono realizzati con un'apprezzabile pixel art, coerente e abbastanza dettagliata. Considerando anche la ripetitività del gameplay è quindi la narrazione la parte migliore del gioco, complessa e profonda, influenzata dalle azioni della protagonista. Agendo in in un mondo è possibile anticipare l’impatto di quello che faremo sull'altro, ma sarà anche la storia ad essere toccata e la protagonista si troverà di fronte a una rivelazione piuttosto scioccante su se stessa, prima di giungere ad uno dei finali.

Rehtona è un indie che non sa sfruttare appieno il suo potenziale, apprezzabile nello stile, interessante nella narrazione, ma troppo ripetitivo nel gameplay, una monotona caccia alle memorie che condanna il gioco ad un loop poco stimolante e impedisce un convinto apprezzamento da parte del giocatore.

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