Le Regole del Delitto Perfetto 4x09, "He's Dead": la recensione

Le Regole del Delitto Perfetto torna con un cupo episodio di recap, che inserisce pigramente un nuovo mistero e si chiude con una ricomparsa inattesa

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Spoiler Alert
Cosa resterebbe, di un episodio come He's Dead, se mettessimo da parte per una volta le performance date dai suoi protagonisti? La domanda rischia di avere una risposta poco lusinghiera, poiché questa midseason première di Le Regole del Delitto Perfetto ha ben poco da offrire, narrativamente parlando, ai propri spettatori più appassionati.

All'interno di uno show che ci ha abituati all'affastellarsi persino eccessivo di colpi di scena e novità, una puntata come questa ha l'effetto di una sosta più che di un rallentamento; poco o nulla viene aggiunto rispetto a quanto abbiamo visto nel midseason finale, e le sparute novità che vengono inserite hanno comunque un retrogusto già assaporato fin troppe volte nella serie di Peter Nowalk.

Certo, la scoperta che il dead a cui fa riferimento l'episodio non sia né il neonato figlio di Laurel (Karla Souza) né il precedentemente dato per spacciato Simon (Behzad Dabu) mette i Keating Four in una situazione precaria: appesi all'abominevole speranza che il loro giovane collega passi a miglior vita sigillando per sempre le proprie labbra in un silenzio che non possa danneggiarli, i ragazzi dimostrano ancora una volta la propria meschinità, generando in Oliver (Conrad Ricamora) uno sdegno che è specchio dell'istintiva reazione dello spettatore medio.

Non che la momentanea sopravvivenza di Simon, in coma a seguito del colpo di pistola alla testa, debba farci tremare più di tanto: dopo aver tentato invano di strappare a Jorge Castillo (Esai Morales) il bambino di Laurel avvalendosi dell'aiuto del sempre più inutile Isaac Roa (Jimmy Smits), Annalise (Viola Davis) sembra intenzionata a concentrare le proprie attenzioni sulla salvaguardia dei quattro ex allievi, come ampiamente ventilato dal finale della puntata.

Un nuovo mistero, inoltre, viene introdotto in He's Dead, un whodunit minore che avrà sicuramente ripercussioni nelle prossime puntate di Le Regole del Delitto Perfetto: chi ha preso il famigerato hard disk contenente i dati della Caplan & Gold dalla borsa di Laurel? Mentiremmo definendo appassionante questo interrogativo, alla luce del totale disinteresse per le sorti della Antares; va dunque in fumo la speranza che la tediosa parentesi legata all'improbabile vendetta di Laurel sul padre si esaurisse nella prima metà di stagione.

Ad acuire il fastidio per una sequela di scelte più che opinabili da parte dei Keating Four ci si mette l'ennesimo gesto inconsulto - per non dire totalmente idiota - di Frank (Charlie Weber), che spinge troppo oltre il suo violento interrogatorio a Dominic (Nicholas Gonzalez) fino a farlo sfociare in una brutale esecuzione innescata da uno scatto d'ira. In un palcoscenico popolato di personaggi estremamente mutevoli, colpisce la coerenza - forse involontaria - dimostrata dagli sceneggiatori di Le Regole del Delitto Perfetto, che continuano a far inciampare Frank in errori sempre più stupidi e dannosi per lui e per i suoi alleati.

In chiusura di un intero episodio atto a liberare dalla polvere il ricordo del midseason finale, la sequenza conclusiva di He's Dead ha il merito di catturare la nostra attenzione, seppur con un colpo di scena tanto spiazzante da risultare brutalmente implausibile: gli ultimi fotogrammi ci mostrano infatti il defunto (?) Wes (Alfred Enoch) intento a telefonare a Dominic, in cerca di aiuto. Non ci è ancora dato sapere a quando risalga il flashback mostrato, riferito a un messaggio vocale trovato da Frank nel cellulare dell'uomo appena ucciso. I prossimi episodi potranno far luce su questo ritorno sulle scene, confidando che non equivalga a una resurrezione certo troppo ridicola persino per i fantasiosi standard di Le Regole del Delitto Perfetto.

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