Le Regole del Delitto Perfetto 4x02, "I'm Not Her": la recensione

La seconda puntata della quarta stagione di Le Regole del Delitto Perfetto è un perfetto compendio di tutti i pregi più rilevanti della serie ABC

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Spoiler Alert
Dopo un inizio foriero di dubbi quale è stato I'm Going Away, questa settimana Le Regole del Delitto Perfetto torna a mostrare il proprio smalto migliore grazie a un efficace recupero della sua originaria matrice procedurale; l'occasione, per Annalise Keating (Viola Davis), di un ennesimo riscatto agli occhi di sé stessa prima ancora che del mondo che punta il dito contro di lei viene fornito dalla causa contro la prostituta sessantenne Jasmine (Laverne Scott Caldwell), sua compagna di cella durante la detenzione mostrata nella passata stagione.

Nel frattempo, gli ex protetti della professoressa Keating si danno da fare per cercare un impiego nei maggiori studi d'avvocatura della città, con risultati che spaziano dal pressoché totale fallimento di Connor (Jack Falahee) al trionfo, a dispetto di una media mediocre, dell'ambiziosa Michaela (Aja Naomi King). Il focus sui ragazzi, momentaneamente slegati da Annalise, è tra i meglio riusciti della storia di Le Regole del Delitto Perfetto, supportato - tanto quanto la storyline legata a Jasmine - da prove attoriali eccellenti, che per una volta non devono supplire eventuali superficialità di sceneggiatura.

Osserviamo parallelamente crescere la confidenza tra Annalise e il proprio terapeuta, Isaac Roa (Jimmy Smits); in un dialogo denso e vibrante che fa da filo conduttore all'intera puntata, la donna ammette di aver già sperimentato sedute in cui il proprio analista fosse finito a parlare di sé più di quanto non gli fosse concesso dal proprio ruolo: il riferimento è a Sam, defunto marito fedifrago il cui delitto sembra essere stato archiviato a scapito della reputazione del fu Wes Gibbins. Che la chimica tra Annalise e Isaac sia destinata a germogliare - in che direzione, non abbiamo indizi per ipotizzarlo - è confermato dal flashforward di fine puntata, in cui lo psichiatra telefona alla propria assistita per informarla, non senza una certa preoccupazione, dell'avvenuto risveglio di Laurel (Karla Souza).

Nella medesima sequenza, vediamo Bonnie (Liza Weil), in qualità di assistente del procuratore distrettuale, recarsi nell'albergo dove Annalise risiede, divenuto evidentemente location di un fatto di sangue ancora non meglio specificato (o del parto di Laurel?). Della nostra tormentata protagonista, nessuna traccia: il mistero ventilato dal finale del primo episodio consegue, in questa seconda puntata, una corposità drammatica di cui si era dimostrato carente nella season première. Il caso di Jasmine non funge da digressione rispetto alla trama principale, ma ne diviene il perfetto complementare laddove si rivela specchio dei reiterati soprusi - sessuali, etnici, sociali - subito da Annalise nel corso della propria vita, in sapiente contrasto con un titolo scaltramente ingannevole.

Non risulta azzardato affermare che, sotto ogni punto di vista, I'm Not Her sia superiore all'episodio che l'ha preceduto e che avesse le carte in regola per aprire con un respiro ben più ampio la quarta stagione di Le Regole del Delitto Perfetto, configurandosi - a oggi - come una delle puntate migliori nella storia di questa serie.

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