Le Regole del Delitto Perfetto 3x13, "It's War": la recensione

Ecco la nostra recensione del tredicesimo episodio della terza stagione di Le Regole del Delitto Perfetto, intitolato It's War

Condividi
Spoiler Alert
"Ci saranno le Nozze Rosse per chiunque si metta contro Annalise." Con una strizzata d'occhio a uno degli eventi più sanguinosi della saga di Game of Thrones, Asher mette in guardia i colleghi sui rischi del porsi contro l'ex professoressa Keating, alla vigilia di un finale di stagione in cui molti nodi formatisi in Le Regole del Delitto Perfetto verranno al pettine. Perché sì, Annalise è finalmente uscita di galera ed è più agguerrita che mai - sebbene vacilli, in un paio d'occasioni, verso il flacone di Vicodin della fedele Bonnie.

Al contrario di quanto avvenuto spesso in altri frangenti, stavolta i nemici di Annalise hanno un'identità vaga, che rende nebulose le motivazioni della loro crociata contro la donna. Ci riferiamo, in primo luogo, alla cerchia del procuratore distrettuale, che impallidisce rispetto alla stoica, imperterrita e fastidiosa Emily Sinclair della pur fiacca seconda stagione. L'ipotesi che Atwood sia stata incaricata dai Mahoney di far sparire il corpo di Wes è un'ipotesi che conferisce un certo fascino alla macchinazione ordita contro Annalise, benché la prospettiva che il tutto si risolva nelle due ore del finale di stagione risulta un po' forzata, ma non meno ben accetta.

In un tripudio di performance attoriali di altissimo livello, spicca ancora una volta Viola Davis, che in una toccante scena con Karla Souza esterna la propria confusione per il dolore lancinante provato a seguito della morte di Wes. Tra i molti decessi susseguitisi nel corso della serie ABC, non c'è dubbio che quello del giovane pupillo abbia rappresentato l'acme drammatico della vita dei personaggi: tuttavia, giunti quasi al termine della terza stagione, è doveroso constatare come la morte di Sam Keating resti, a oggi, il vero punto di svolta per l'evoluzione dei protagonisti, il peccato originale da cui nessuno si è ancora purificato, e che si è invece esteso alle persone più vicine ai Keating Five (ora Four).

Ne è esempio emblematico Oliver, che arranca ormai da tempo in un'intricata selva di bugie costruita dall'amato Connor, sospettosamente rabbioso e denigratorio nei confronti di Annalise. Scopriamo, al termine di It's War, che lo spregiudicato alunno della Keating ha avuto un faccia a faccia con Wes - o, piuttosto, col suo cadavere - nella notte dell'incendio, circostanza finora tenuta nascosta. Non possiamo credere che Connor sia l'assassino del seppur odiato compagno di studi, e non dubitiamo che il finale di stagione arriverà a chiarire i motivi per cui il ragazzo si è trovato a praticare un massaggio cardiaco sul corpo esanime del collega.

Due sono i momenti di massima tensione di questa puntata di "preparazione" al gran finale: il primo è la visione, da parte di Annalise, della propria casa distrutta dalle fiamme. Così come la legittima proprietaria dell'abitazione si ritrova scioccata di fronte a quella che è l'ovvia incarnazione del suo fallimento come nume tutelare di Wes e, ancor prima, come guerriera inattaccabile, allo stesso modo anche lo spettatore avverte il colpo emotivo di questo spettacolo desolante, constatando la fine di un'era nelle macerie di uno dei luoghi iconici di Le Regole del Delitto Perfetto.

Il secondo segmento di notevole impatto corrisponde alla scoperta, da parte di Annalise, del coinvolgimento di Soraya Hargrove nella congiura ai suoi danni. Il rapporto tra le due donne si era andato delineando, nel corso degli episodi, come un raro esempio di solidarietà in un contesto avvelenato dal marcescente olezzo del doppiogioco. La rivelazione arriva inaspettata e dolorosa, sia per Annalise che per il pubblico: l'unica nuova alleata che la donna sembrava aver conquistato nel corso della stagione getta infine la maschera, scoprendo una natura non meno corrotta di quella del resto dei nemici dell'ex professoressa Keating.

C'è molto, forse troppo, da aspettarsi dal finale della prossima settimana: se la conferma del rinnovo per una quarta stagione era quasi scontata, essa ci rassicura se non altro sul maggior tempo a disposizione per districare un intreccio ormai divenuto davvero imponente, e non sempre del tutto coerente. La speranza è che questo maggior respiro possa consentire agli autori di risolvere in via definitiva poche ma importanti questioni nel season finale, a partire dal nome del traditore di Annalise per arrivare al tasto più dolente di tutti: l'identità dell'assassino di Wes, artefice di un cambio di rotta che sospinge la serie ABC verso lidi ancora sconosciuti.

Continua a leggere su BadTaste