Le Regole del Delitto Perfetto 3x02, "There Are Worse Things Than Murder", la recensione

Ecco la nostra recensione della seconda puntata della terza stagione di Le Regole del Delitto Perfetto

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Difficilmente si potrebbe trovare un'epigrafe più calzante, per Le Regole del Delitto Perfetto, della frase pronunciata da Bonnie (Liza Weil) di fronte a Laurel (Karla Souza) durante una partita di biliardo in cui, guarda caso, le due donne parlano dell'ormai latitante Frank (Charlie Weber): "Ci sono cose peggiori dell'omicidio." La lapidaria affermazione di Bonnie, che dà anche il titolo a questo secondo episodio della terza stagione, corrisponde appieno al contenuto della puntata, che esplora in modo efficace e centrato la tematica dell'abuso domestico, attraverso il caso di Irene Crawley (Amy Madigan), in carcere da 32 anni per l'omicidio del marito violento.

La difesa di Irene per il riesame del suo caso viene affidata a Connor (Jack Falahee), che nell'episodio tocca forse il punto più drammatico della sua vita sullo schermo. All'insicurezza lavorativa per la grande responsabilità che si sta andando ad assumere, si aggiunge la gestione complicata della fine del rapporto con Oliver (Conrad Ricamora), una chiusura che viene raccontata con rara sensibilità e accuratezza da uno show che, in altre occasioni, si è dimostrato fin troppo sbrigativo nel far elaborare, ai propri protagonisti, le conseguenze dei propri gesti più efferati.

La travagliata vita coniugale di Irene Crawley è la miglior riprova della veridicità - nell'ambito della coerenza interna alla serie, intendiamoci - dell'asserzione di Bonnie: a fronte di una quotidianità intrisa di violenza cieca e ingiustificata, che porta a un inesorabile svilimento della dignità umana, l'omicidio appare quasi una punizione magnanima, oltre che il necessario gesto liberatorio da parte di un individuo arrivato ben oltre il limite massimo di sopportazione. Il sopruso domestico, in Le Regole del Delitto Perfetto, è da sempre raccontato con straordinaria profondità, a partire dai casi di Bonnie e della stessa Annalise (Viola Davis), e questo episodio è, da questo punto di vista, una conferma più che una gradita sorpresa.

Ancora fumosi risultano i piani di Annalise nei confronti di Wes (Alfred Enoch), così come la contraddittoria gestione sentimentale, da parte di Laurel, della chiusura con Frank. La relazione tra Michaela (Aja Naomi King) e Asher (Matt McGorry) arranca tra desiderio e incompatibilità caratteriale, affrontando tangenzialmente la tematica di un razzismo sottinteso ma estremamente realistico. È proprio in questi piccoli dettagli, più che negli intricati castelli di menzogne per coprire crimini, che una serie come Le Regole del Delitto Perfetto rivela la propria grandezza; una grandezza che garantisce tenuta alla trama anche negli episodi più deboli, e che fa invece fiorire le gemme migliori, come questo There Are Worse Things Than Murder.

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