Le Regole del Delitto Perfetto 3x01, "We're Good People Now": la recensione
Ecco la nostra recensione del primo episodio della terza stagione di "Le Regole del Delitto Perfetto", in cui ritroviamo i nostri protagonisti in una situazione di relativa quiete
La seconda stagione si era conclusa con un cliffhanger di tutto rispetto: la morte di Wallace Mahoney (Adam Arkin), padre di Wes (Alfred Enoch) per mano di qualcuno che tutti gli indizi portano a supporre sia Frank - ma che, proprio per questo, potrebbe rivelarsi essere una falsa pista - viene trattata e accantonata con una velocità sospetta, per quanto siamo ragionevolmente sicuri che la storyline in questione sia lungi dall'essere archiviata. Ciò che sembra premere agli autori, in questo incipit di stagione, è mostrare i nostri protagonisti in un impasse figlio delle loro azioni. Ecco quindi i brillanti studenti di Annalise Keating declassati e umiliati da valutazioni mediocri, specchio di un anno costituito più da occultazioni di cadaveri che da sedute di studio.
In fuga dall'entourage di Annalise e, forse, colpevole dell'omicidio Mahoney, Frank (Charlie Weber) emerge come presenza sempre più rilevante a livello drammaturgico, presente non solo in scena con un look del tutto nuovo dettato dalla necessità di mimetizzarsi, ma anche e soprattutto nei discorsi dei ragazzi. Laurel (Karla Souza) sembra non riuscire a perdonarlo e, quindi, dimenticarlo, mentre Wes ammette candidamente con l'amica l'impossibilità a intraprendere una relazione con lei proprio per l'ingombrante presenza dello spettro di Frank.
L'impressione, all'indomani di questo esordio di stagione, è di trovarsi sull'orlo di un precipizio, in una situazione di sicurezza precaria che ci spinge a chiederci cosa sia in serbo per la professoressa Keating e i suoi spregiudicati allievi nei prossimi episodi; e il flash forward di fine puntata, con un'Annalise devastata dal dolore dinnanzi al corpo estratto dall'incendio avvenuto in casa sua, apre la porta sulle ipotesi più svariate, evidenziando ancora una volta l'incrollabile mordente emotivo che costituisce, al di là degli intrighi, la linfa più autentica e persistente di Le Regole del Delitto Perfetto.