La scorsa settimana avevamo rintracciato nell'uso spasmodico del flashback il peccato mortale di
What Happened to You, Annalise?, primo episodio dopo la pausa invernale per
Le Regole del Delitto Perfetto. Duole constatare come il vizio persista anche nella puntata di questa settimana,
She Hates Us, costellata di analessi risalenti a dieci anni prima. Il che, sulla carta, potrebbe anche tornare utile, dal momento che uno dei grandi interrogativi rimasti tuttora in sospeso riguarda proprio fatti risalenti a quell'epoca e che connettono Annalise Keating (
Viola Davis) alla defunta madre di Wes (
Alfred Enoch). Tuttavia, invece di concentrare il succo della storia e dissipare le nubi che avvolgono il già di per sé misterioso rapporto tra la professoressa e il suo allievo più tormentato, questi balzi indietro nel tempo vengono frammentati e diluiti lungo tutto il corso della puntata, senza di fatto averci ancora spiegato nulla di ciò che dovremmo sapere. Certo, non dubitiamo che la quiete domestica di Annalise e del fu Sam (
Tom Verica) ci venga mostrata per poi aumentare l'impatto della tragedia che sentiamo incombere sulla nostra protagonista; ma si tratta pur sempre di flashback, e se c'è una cosa che sappiamo, è che Annalise - e, per parecchio tempo, anche Sam - è sopravvissuta ed è rimasta in piedi, per quanto ferita e segnata ("Tu mi hai rovinato la vita", queste le parole di Annalise a Wes al termine del precedente episodio). Ciò su cui lo show ha puntato i riflettori è la morte della madre di Wes, e su questo il pubblico esige delle risposte o, quantomeno, degli indizi stuzzicanti che, ahinoi, per il momento tardano ad arrivare.
Torniamo alla formula procedurale attraverso un caso incentrato sul perdono e sulla redenzione, nel gioco di specchi tra imputato e team della Keating che tanto piace agli autori della serie targata ABC. Il giovane Jason ha ucciso un coetaneo per motivi passionali, e la madre del defunto chiede una mediazione perché convinta del pentimento e, quindi, della possibilità di riscatto del ragazzo. Annalise intuisce il potenziale peggioramento della situazione legale di Jason, che ha ottenuto una condanna a quindici anni grazie a un patteggiamento, e tenta di opporsi all'azione, imbastendo tra le altre cose una tra le arringhe meno convincenti della sua storia personale. Benché il caso presenti più di un elemento coinvolgente a livello emozionale, esso risulta un'ennesima distrazione e, di conseguenza, un ulteriore annacquamento di un brodo già di per sé piuttosto insipido.
Assistiamo anche al trattenimento di Wes in un reparto psichiatrico, e alla successiva coalizzazione dei suoi compagni per tirarlo fuori dall'ospedale, in aperta ribellione contro Annalise. È la prima volta che vediamo tutti i protagonisti concordi nell'affrancarsi dalle bugie e omissioni della loro machiavellica insegnante, e il loro dialogo in macchina è forse il momento più toccante dell'intero episodio, assieme alla rivelazione finale, da parte di Frank (
Charlie Weber) a Laurel (
Karla Souza). Sebbene la storia tra i due non abbia finora mai presentato elementi particolarmente interessanti, né un vero e proprio arco evolutivo al di là della mera - e ben raccontata, onore al merito - intesa sessuale, è con un certo shock che assistiamo non tanto alla rottura del legame da parte della ragazza, quanto alla reazione dell'uomo, che confessa di aver ucciso Lila Stangard.
Come già avvenuto in What Happened to You, Annalise?, anche in She Hates Us le molte (troppe) lacune dello script riescono a trovare la propria parziale redenzione in un comparto attoriale in stato di grazia, che garantisce alla puntata una godibilità e un antidoto alla noia apparentemente incrollabile, grazie in particolare alle splendide performance offerte da Karla Souza e Alfred Enoch - quasi inutile continuare a elogiare la sublime caratterizzazione data da Viola Davis al personaggio di Annalise. Finché manterrà intatta questa caratteristica, e non esistono ora come ora motivi per dubitarne, Le Regole del Delitto Perfetto continuerà ad intrattenere il proprio pubblico: non resta che incrociare le dita, sperando che il prossimo episodio riesca anche ad appassionarlo.