Il Regno di Fanes, la recensione

Abbiamo recensito per voi Il Regno di Fanes, di Federico Memola e Federico Vicentini, edito da ManFont

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Quando si parla di fantasy classico vicino al genere sword and sorcery viene spontaneo pensare alla mitologia nord europea, con le sue armi bianche, gli incantesimi, le creature e le faide di ogni genere. Da un lato questo è un vero peccato, perché l'Italia vanta una sfilza di miti e leggende nate dal folklore regionale che, spesso, non hanno nulla da invidiare a quanto tramandato per generazioni nel freddo nord del continente. Il Regno di Fanes, edito da ManFont, è un buon esempio di fantasy italiano ispirato alla mitologia locale dell'Alto Adige.

Il volume - nato da un'idea di Zeno Kastlunger, sceneggiato da Federico Memola, disegnato da Federico Vicentini, colorato da Teresa Marzia e dagli assistenti Daniela Barisone e Daniele Zibordi, con la copertina di Mario Alberti - ha il sapore della storia raccontata dagli anziani attorno al fuoco, con eroi, antieroi, patti e malefici, con tanto di morale intrinseca che rende l'intera vicenda legata più alla predestinazione che all'essere artefici del proprio destino.

La storia del Regno di Fanes e dei suoi protagonisti è figlia dell'archetipo dei popoli che cercano di tornare alla terra natia, con tutte le figure tipiche di quella tipologia d'avventura. Nonostante l'avvicendarsi di diversi personaggi e i salti temporali, l'immanenza degli eventi raccontati e la fluidità con cui scorre la trama rendono la lettura piacevole e appassionante.

Da lettore non appartenente a quell'area geografica di riferimento, i nomi dei luoghi, figli del dialetto locale, hanno suscitato la mia curiosità, spingendomi ad informarmi sulla vicenda e sulla tradizione orale dietro quei toponimi così suggestivi.

La grande mole di testo presente nel volume tra didascalie e balloon spesso è più affine al linguaggio dell'epica illustrata che al Fumetto, ricordando un tipo di trasmissione molto vicina al racconto parlato, da cui proviene il mito.

I disegni restano comunque molto chiari e leggibili, valorizzati da una colorazione che, pur sfruttando una gamma cromatica ampia, risulta sempre coerente e mai d'intralcio.

Al termine della lettura resta una forte curiosità di scoprire di più riguardo la Mitologia Dolomitica, approfondendo magari con la versione romanzata della stessa firmata da Karl Felix Wolff nel 1932, in attesa di altri volumi a fumetti firmati dagli stessi autori de Il Regno di Fanes.

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