Regina Rossa (prima stagione): la recensione
Nonostante un evidente sensazione di déjà vu, Regina Rossa è una serie costruita sapientemente attorno alla relazione tra i due protagonisti
L'ultimo thriller di Prime Video, Regina Rossa, disponibile sulla piattaforma dal 29 febbraio 2024, tratto dal primo di una trilogia di romanzi scritti dall'autore e giornalista Juan Gomez-Jurado, ruota attorno alla figura di Antonia Scott (Vicky Luengo) una donna dotata di un quoziente intellettivo di 242, che fa di lei la più intelligente al mondo ed è una serie curiosamente e forse inaspettatamente intrigante.
Di cosa parla Regina Rossa
Un po' Nikita, un po' The Killing, un po' The Blacklist, Regina Rossa, sulla carta, strizza l'occhio a fin troppe serie televisive, dando una sensazione di déjà vu, per essere considerata davvero originale, ciò nonostante i suoi 7 episodi sono più che apprezzabili e forniscono un autentico intrattenimento.
Usando lo stesso genere di immaginario che abbiamo visto in Hannibal con Will Graham o The Good Doctor con Shaun Murphy, quando Antonia entra in una stanza lo spettatore vede la sua mente entrare in azione e, senza nemmeno bisogno di parlare, riuscire ad individuare tutta una serie di indizi dall'ambiente che la circonda, che si riveleranno fondamentali per la soluzione dei misteri che è chiamata a risolvere. Nonostante il suo dono o, più precisamente, proprio a causa di questo dono, Antonia è però anche una persona estremamente fragile e bisognosa della protezione di "uno scudiero" che si prenda cura di lei nei momenti di crisi. La Regina Rossa, infatti, non solo convive con un passato doloroso e difficile, ma il suo dono, in alcune circostanze, porta la sua mente letteralmente a sovraccaricarsi, lasciandola vittima di terribili allucinazioni.
Per ricoprire il ruolo di protettore, il capo di lei, Mentore (Alex Brendemuhl), sceglierà Jon Gutierrez (Hovik Kuechkerian), un gigantesco poliziotto gay che si definisce "forte" e non "sovrappeso" (!) e che tende a mettersi nei guai per l'abitudine di aiutare gli altri piegando le regole della giustizia a suo piacimento, ma sempre a fin di bene, un puro si cuore che per lavorare a fianco della protragonista deve prima riuscire nell'impresa di piacerle. Nonostante il momento di evidente crisi che la donna sta vivendo, il miracolo accade quasi istantaneamente ed è proprio nel rapporto che si instaurerà tra i due che Regina Rossa trova il suo punto di forza e la sua dimensione, soprattutto quando alla coppia verrà dato l'incarico di ritrovare Carla Ortiz (Celia Freijeiro) la figlia scomparsa del facoltoso Ramon (Jose Angel Egido), vittima di un oscuro e pericoloso serial killer.
Perché guardare Regina Rossa
Gli assolutismi sono quasi sempre pericolosi in una serie TV, l'idea di una donna dall'intelligenza superiore (la più intelligente al mondo) potrebbe infatti preoccupare, così come quella di un'agenzia segreta che ne sfrutta il dono e parte di ciò che si vede in Regina Rossa, come già accennato, non è esattamente originale, tuttavia Antonia e Jo formano una coppia inusuale, ma efficace, sebbene ad essere la vera fonte di un contatto emotivo con il pubblico sia Kuechkerian, più che la protagonista ed è un piacere assistere a come i due finiranno per formare un legame rafforzato proprio dalle loro differenze, circondati a volte da personaggi inusuali e divertenti, come la madre di Jon.
La serie offre un mistero intricato ed avvincente a causa del quale i due protagonisti imparano lentamente a fidarsi l'uno dell'altra, costruendo un'amicizia indissolubile, destinata chiaramente a durare, mentre cercano di convivere con i rispettivi doni (o maledizioni?) che li hanno resi così perfetti l'uno per l'altro. E persino il fatto che non vi sia alcuna possibilità di alcuna tensione sessuale tra loro, diventa un altro dei molti punti di forza di uno show che, episodio dopo episodio, è sempre più godibile e non è vittima di tempi morti, in un racconto che fluisce piacevolmente.