Redneck vol. 3: Mogli e buoi, la recensione

Abbiamo recensito per voi il terzo volume di Redneck, serie Image Comics di Cates e Estherren

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Sulphur Springs, Waco, Austin: non importa quanto veloce o lontano si spostino, i Bowman saranno sempre seguiti da morte e distruzione. Questo perché, negli ultimi tempi, una faida secolare sta conducendo il patriarca JV, Bartlett, la piccola Perry e i fratelli Greg e Seamus in una corsa a perdifiato senza meta.

Avevamo salutato i nostri vampiri preferiti nello sconvolgente finale di Gli occhi addosso, secondo volume di Redneck, serie Image Comics/Skybound scritta da Donny Cates (Thanos) e disegnata da Lisandro Estherren (Spook); li ritroviamo braccati dai federali mentre cercano riparo nella capitale dello stato del Texas. Per rendere la drammaticità della situazione, basti dire che, pur di salvare la vita di Perry, Bartlett è arrivato a bussare alla porta di una vampira che nutre un profondo odio nei suoi confronti: la sua ex ragazza Julie.

Le aspettative per questo terzo volume di Redneck erano decisamente alte, e giunti al termine della lettura possiamo confermare che non solo l’attesa sia stata ampiamente ripagata ma che Cates sia riuscito addirittura a elevare ulteriormente la qualità di questo progetto, regalandoci più di centoventi pagine di ottimo Fumetto.

Mantenendo l’impostazione itinerante del racconto, lo scrittore di God Country amplia il cast di comprimari e crea interazioni inedite. Dopo aver conosciuto i difetti dei protagonisti, per la prima volta li vediamo sotto una nuova luce, decisamente più umani rispetto all'archetipo del vampiro cristallizzato nell’immaginario collettivo. Considerando il contesto reazionario in cui è calata Redneck, questi buoni sentimenti spiccano ancor di più, e in men che non si dica ci ritroviamo perdutamente innamorati di un outsider come Bartlett e della sua stramba famiglia.

Cates coglie l'occasione per definire la mitologia all’interno della quale interagiscono i suoi personaggi: torniamo indietro di secoli per assistere al primo incontro tra JV e Ingrid, facciamo la conoscenza del Parlamento degli Anziani e della sua stretta interconnessione con il governo degli Stati Uniti. Quella che era partita come una normale scorribanda tra famiglie rivali, ai margini del mondo civilizzato, si rivela così il tassello di un mosaico molto più complesso e affascinante.

Il tratto essenziale del disegnatore argentino Lisandro Estherren veicola il fluire vivace della narrazione assecondandone il ritmo e contribuendo a rendere questo terzo volume – così come i suoi due predecessori – un’esperienza di lettura imperdibile.

Cates sa infatti cambiare il registro in maniera repentina e sempre convincente, imprimendo violente accelerate alla narrazione e poi brusche frenate, in una girandola di emozioni. Ogni pagina di Redneck sembra esplodere per l’enorme tensione che percorre le sue trame. Prima di voltare pagina, non sappiamo mai cosa aspettarci: un dialogo tra padre e figlio può diventare una carneficina, l’intimità tra due amanti può preludere a una scena straziante, eppure tutto risulta magistralmente bilanciato.

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