Recensione - Xeodrifter

C'è un po' di Metroid nel nuovo gioco di Renegade Kid; la recensione di Xeodrifter

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PlayStation Plus ha dato la possibilità ad un gran numero di sviluppatori indie di raggiungere milioni di videogiocatori in tempi rapidissimi: d’altra parte si sa, quando qualcosa è gratis la gente ci si butta a capofitto. Un esempio lampante è Rocket League, titolo tanto semplice nel concept quanto capace di attrarre l’attenzione di un’intera comunity online, dando vita oltretutto ad un vero e proprio fenomeno di massa. L’offerta messa a disposizione dall’abbonamento Sony non può contare, per forza di cose, titoli blasonati ogni mese e capita quindi spesso di trovarsi a scaricare indie games dalla qualità ignota. Questo settembre è stato il turno di Xeodriter, metroidvania sci-fi pubblicato per PlayStation 4 e PS Vita, ma già disponibile da giugno su Nintendo 3DS.

Il titolo sviluppato da Renegade Kid porta il protagonista, dopo una collisione della sua navicella con un asteroide, ad esplorare quattro differenti pianeti di un sistema solare sconosciuto, con l’obiettivo di ritrovare la via verso casa, in uno dei cliché più vecchi del mondo ma che ben si presta allo scopo. Superata la breve introduzione ci troveremo quindi soli in un ambiente completamente ostile, che per certi versi ricorda le atmosfere desolanti tipiche di Metroid. Xeodrifter però attinge dalla serie Nintendo anche sotto l’aspetto del gameplay: i mondi da esplorare, tutti rigorosamente bidimensionali, hanno una struttura discretamente vasta e, come da tradizione, completamente interconnessa, che necessiterà non poco tempo per essere completamente esplorata.

[caption id="attachment_146824" align="aligncenter" width="600"]Xeodrifter screenshot Xeodrifter - screenshot[/caption]

Unica arma a nostra disposizione, almeno ad inizio avventura, è un ridicolo blaster, che dovrà essere potenziato a suon di power-up, se si vorrà uscire indenni dai faccia a faccia con i nemici. Sarà possibile ottenere nuove abilità per il protagonista, che gli consentiranno di accedere ad aree della mappa prima precluse, richiedendo quindi di far visita a zone già percorse, in modo da scovare tutti i passaggi segreti. Xeodrifter fa un largo uso del backtracking, nonostante non raggiunga i livelli estremi dei vari Castlevania e Metroid. Una piacevole sorpresa si sono rivelati gli scontri con i boss, che richiedono al giocatore una buona coordinazione occhio-mano per riuscire a portarli a termine con successo.

Sotto il profilo artistico il lavoro di Renegade Kid si è rivelato essere davvero pregevole: lo stile adottato per realizzare ogni ambiente e nemico è quello tipico dei titoli 2D ad 8 bit, con una palette cromatica decisamente sgargiante e variegata ed effetti speciali moderni. Il risultato ottenuto ben si sposa sia con gli schermi della portatile PS Vita che con la casalinga PlayStation 4, regalando quello squisito feeling retrò che tanto va di moda in questi ultimi anni. Il framerate è ovviamente stabile in pressoché ogni situazione e la colonna sonora risulta piacevole ed adatta alle varie situazioni in cui il giocatore si troverà coinvolto.

[caption id="attachment_146825" align="aligncenter" width="600"]Xeodrifter screenshot Xeodrifter - screenshot[/caption]

Amanti degli action-adventure gioite, Xeodrifter è un prodotto ben realizzato ed interessante, che non innova, certo, ma riesce comunque a divertire in maniera più che egregia il giocatore. Dal punto di vista del gameplay ricalca le orme di serie ben più collaudate, anche se non ne raggiunge comunque la medesima complessità nell'estensione della mappe e nella profondità degli scontri con i nemici. Il difetto più pesante della produzione è sicuramente una scarsa longevità: le 4 ore necessarie per terminarlo sono un po’ poche e la ricerca di tutti i vari collezionabili non migliora sensibilmente l'esperienza di gioco.

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