Recensione - Trials Fusion - Trick!

La nostra recensione di Trials Fusion...

Condividi

Quote:

Chi ha passato ore a raccogliere le medaglie d’oro nei titoli precedenti, con Trials Fusion si sentirà decisamente a casa

RedLynx arriva su Xbox One e Playstation 4 con il nuovo capitolo della serie di Trials...

La serie di Trials prova, come se ce ne fosse ancora bisogno, che le buone idee, spesso, riescono a prescindere dai soldi e dai publisher. Nato come gioco indie nel 2000, in un’epoca in cui il termine non esisteva ancora, il folle gioco di RedLynx ha conquistato una foltissima schiera di appassionati, permettendo ai suoi creatori di farsi notare da Ubisoft la quale, manco a dirlo, non ci ha pensato due volte ad acquistare il creativo studio finlandese a finanziare buona parte dei sequel del gioco originale. Oggi, dopo aver esplorato in lungo e in largo i fangosi tracciati della versione per Xbox 360 e PC è giunto il momento di dare una lucidata al casco e riaccendere il motore della nostra moto da crosso: Trials Fusion esordisce oggi su Xbox One, Playstation 4 e PC, portando questo curioso ibrido fra puzzle game e gioco di corse nello sfavillante mondo della nuova generazione.

Chi ha passato ore a raccogliere le medaglie d’oro nei titoli precedenti, con Trials Fusion si sentirà decisamente a casa: il modello di gioco originale, basato sullo spostamento del peso del nostro pilota in avanti e indietro non è stato per nulla modificato ma è stata introdotta la possibilità di eseguire vari trick usando l’analogico destro. Il gioco insomma continua a richiedere un buon mix di precisione e riflessi pronti proponendoci via via sfide sempre più complesse, con piste contorte all’inverosimile e salti all’apparenza impossibili. Trials Fusion, come tutti i suoi precedessori, è un titolo che permette due approcci pressoché antitetici: da una parte il titolo di RedLynx può essere giocato in maniera superficiale, arrivando alla fine di ogni tracciato e sbloccando il successivo, accontentandosi delle medaglie di bronzo e delle (poche) ricompense che il gioco offre; dall’altro lato, invece, Trials Fusion offre, al giocatore appassionato, un gameplay decisamente profondo, capace di premiare così come di punire al più piccolo errore. La conquista delle medaglie d’oro così come lo sblocco dei vari obiettivi specifici per ogni traccia sono attività impegnative che costringono a estenuanti sessioni di trial and error fino a ottenere il giro perfetto, con tutti i salti calcolati al millimetro e ogni singolo trick eseguito.

Trials Fusion ha senso solo se giocato nel secondo modo e, per questo motivo, risulta un titolo molto difficile da consigliare o meno: chi ama le commistioni fra generi e ha spolpato a fondo i precedenti titoli della serie troverà più di un motivo per passare altre ore nel mondo creato da RedLynx, tutti gli altri, invece, potrebbero scottarsi con un gioco solo all’apparenza dotato di un gameplay banale. Il nuovo capitolo della serie Trials, insomma non reinventa la ruota (come invece fece Evolutions con l’introduzione dell’editor delle piste) ma si limita a migliorare la già ottima base dei suoi precedessori, fornendo al giocatore sfide ancora più impegnative e un tool per creare i tracciati tanto completo quanto semplice da usare.

Nel complesso Trials Fusion fa il suo dovere e va a limare qualche asprezza di troppo che, ogni tanto, rendeva l’esperienza di Evolutions più simile a una lotteria che a uno skill game. RedLynx, insomma, colpisce ancora nel segno e lancia un ottimo fondamento per le future iterazioni next gen della serie.

Tipologia di Gioco:

Trials Fusion è un racing arcade che ci mette alla guida di una moto da cross per accompagnarci su tracciati totalmente fuori di testa, dove la follia, lo sprezzo del pericolo e una gestione "creativa" delle leggi fisiche la fanno da padrone.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a un codice preview gentilmente fornitoci da Ubisoft, per scrivere questo pezzo abbiamo completato la modalità carriera (ottenendo più bronzi che ori, purtroppo) e giocato un po' nell'editor delle piste.

Continua a leggere su BadTaste