Recensione - Transformers: La caduta di Cybertron - Aria finale

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La Caduta di Cybertron si conferma il miglior capitolo del dittico di Activision

Recensito il capitolo finale del dittico di High Moon Studios dedicato ai robottoni Hasbro...

Il brand di Trasformers, a pensarci bene, è uno degli esempi più perfetto di marketing applicato all’entertainment. I robottoni di Hasbro nascono prima come giocattoli che come protagonisti di film, cartoon, fumetti e videogames. Data la loro origine prettamente ludica, fatta di plastica, braccia mobili e regali di natale, non a caso i giochi basati sui Transformers sono sempre stati, seppur con alti e bassi, di discreta qualità. High Moon Studios, da quando ha preso in mano l’IP ha preso le misure con il buon War for Cybertron successivamente, però, il tie in basato sul terzo film di Michael Bay non ha mantenuto tutte le promesse, facendo capire agli sviluppatori che il terzo gioco (e secondo capitolo della saga ufficiale dopo la digressione di Dark of the Moon), sarebbe stato l’ultimo banco di prova, fondamentale per capire il futuro della serie.  Transformers: La caduta di Cybertron, anche nella trama, rispecchia questo senso di “finale” che anche il progetto videoludico nella sua interezza si è trovato davanti. Alcuni anni dopo gli eventi narrati in War for Cybertron, gli Autobot e il loro leader Optimus Prime hanno ormai compreso che la guerra è perduta. Il pianeta, sconquassato da decenni di scontri non sarà mai più in grado di tornare agli antichi splendori e i Decepticon, senza alcuna pietà, stanno decimando quel che resta della resistenza. L’unica speranza è trovare un pianeta che sia in grado di sostenere la vita dei Transformers e cercare, per quanto possibile, di salvare l’intera razza delle macchine senzienti da un’apocalisse che, ormai, pare inevitabile. Come tutti i fan sanno, il finale della storia è sempre lo stesso, dopo la distruzione del pianeta i Transformers entrano nel portale galattico e arrivano sulla Terra, High Moon Studios, però, ha deciso di non mostrarci nulla di quello che avviene dopo la distruzione del pianeta, concentrandosi solo sulle vicende che coinvolgono i nostri protagonisti su Cybertron.  Nel corso dell’avventura ci troveremo dunque a interpretare alcuni fra gli Autobot più amati (Optimus e Bumblebee su tutti) così come i malvagi Decepticon, in un continuo cambio di punto di vista che, nonostante la trama abbastanza semplice, riesce a mantenere la tensione intatta, permettendoci di seguire gli ultimi giorni di Cybertron scoprendo al tempo stesso le ragioni e le mosse di entrambe le fazioni. Hasbro, inoltre, per dare maggior forza al lavoro di High Moon ha dichiarato che la storia del gioco è ufficialmente canonica, dunque l’intero racconto acquista una forza narrativa inedita per la serie che, dopo anni, ottiene il definitivo sigillo di accredito fra i fan più sfegatati.La Caduta di Cybertron, dal lato squisitamente ludico, è un TPS molto classico che non fa nulla di più di quanto sia richiesto dal genere di riferimento, ci sono le coperture, ci sono le armi e ci sono centinaia di nemici da sconfiggere. Semplice e lineare. Tuttaviala possibilità di trasformarsi in veicolo aggiunge al gameplay una dimensione che, a tratti, riesce a scuotere l’impianto rigidamente regolare del gioco, permettendo al videoplayer di esprimersi in scontri mai uguali a se stessi. Se nei livelli più chiusi, dove i corridoli fanno da padrone, il gioco procede su binari piuttosto canonici, nelle arene aperte il lavoro di High Moon Studios riesce a dare il meglio di se: gli scontri, dosando bene proiettili e movimento in forma veicolare, diventano molto coinvolgenti, senza contare che, quando prenderemo il controllo dei Transformers volanti, la possibilità di esercitare una supremazia aerea pressoché incontrastata rende il tutto dannatamente divertente. Dal punto di vista della difficoltà, però, non si può dire che gli sviluppatori ci siano andati con mano pesante, La Caduta di Cybertron è un gioco tutto sommato facile che sprona il giocatore all’esplorazione e alla conquista piuttosto che costringerlo a passare ore nascosto dietro una copertura cercando di ripulire una stanza. Il basso livello di difficoltà, però, è compensato dalla varietà della ambientazioni (che coprono buona parte della superficie planetaria, dagli spazioporti, agli ambienti cittadini, passando per fabbriche e miniere) e dalle variazioni sul tema che, di tanto in tanto, ci vengono proposte: si va dal controllo di Metroplex, un trasformers grande come una città, fino ad alcune missioni in cui vestiamo i panni di Grimlock, leader dei Dinobots, uno dei pochissimi protagonisti a potersi trasformare in un dinosauro, nello specifico un T - Rex. La cosa più interessante di queste missioni è che costringono a confrontarsi con un gameplay molto diverso da quello classico, nel caso di Metroplex dovremo distruggere alcuni obiettivi strategici mentre, sotto di noi, la battaglia infuria, mentre Grimlock è l’unico transformers a non poter cambiare forma a piacimento ma solo quando un’apposita barra, detta rage meter, si carica a sufficienza.Piccole varianti che, tuttavia, bastano a dare a La caduta di Cybertron un tocco alternativo che, con leggerezza, riesce a non far annoiare durante l’ennesimo scontro a fuoco da vincere o mentre distruggiamo il solito generatore di scudi.Nel complesso l’offerta ludica del gioco è ben bilanciata e soddisfacente anche se, a onor del vero, non ci sarebbe dispiaciuta una sfida più impegnativa mentre non abbiamo capito perché High Moon Studios abbia eliminato del tutto la possibilità di giocare la campagna in co - op locale od online, lasciando la cooperativa alla sola modalità Escalation, una sorta di Horde in salsa Transformers.  Tecnicamente, La Caduta di Cybertron fa il suo dovere e, come sempre, l’Unreal Engine 3 si dimostra più che solido nel disegnare ambientazioni fantascientifiche “muscolari” dove l’acciaio e i vari metalli dominano architetture marziali di vario ordine e grado. Le animazioni, soprattutto quelle che muovono il passaggio dalla forma veicolare a quella robotica, sono tutte di ottima fattura e si nota come gli sviluppatori si siano concentrati il più possibile sul rendere il movimento dei protagonisti fluido e plausibile, per quanto si possa definire realistica la corsa di un ammasso di acciaio e pistoni pesanta svariate tonnellate. Nonostante il buon lavoro dei grafici di High Moon però, nel corso del gioco ci siamo imbattuti in alcuni glitch che un migliore beta testing avrebbe di certo eliminato, come piattaforme che scompaiono da sotto i piedi, compenetrazioni poligonali e i mai troppo citati casi in cui il sistema si “dimentica” di caricare alcuni elementi dello sfondo o dell’area di gioco. Certo, non siamo in presenza di problemi che rendono il gioco non fruibile, tuttavia è un peccato che questi piccoli bug non siano stati oggetti di maggiore attenzione.  Concludendo, Transformers: La Caduta di Cybertron è un titolo che ci sentiamo di consigliare senza remore ai fan della saga e a chi cerca un TPS magari non troppo impegnativo ma realizzato con cura e passione. I ragazzi di High Moon Studios amano il brand e si vede anche se, purtroppo, non sono ancora riusciti ad eliminare del tutto i difetti che affliggevano le produzioni precedenti. La Caduta di Cybertron si conferma, comunque, il miglior capitolo del dittico di Activision e come uno dei migliori titoli dedicati ai robottoni Hasbro usciti negli ultimi anni.Dopotutto chi non ama i Transformers o non è mai stato bambino (e ci dispiace molto per lui) oppure è una persona troppo seriosa per giocare con i videogames e, detto fra noi, non ci rivolgiamo a nessuna di queste due categorie.Tipologia di Gioco:

Transformers: La caduta di Cybertron è un TPS classico con alcuni innesti tipici del brand, come la possibilità di trasformarsi in veicolo e, in determinati momenti, l'uso di Transformers alternativi. Tra i più interessanti segnaliamo Metroplex, un enorme robot grande quanto una città e Grimlock, storico leader dei Dinobots e unico protagonista in grado di trasformarsi in un potentissimo T - Rex.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie a una copia promozionale gentilmente offertaci da Activision. Per completare la campagna in single player abbiamo impiegato circa sei/sette ore che, tuttavia, possono diventare nove o addirittura dieci se decidiamo di esplorare ogni ambientazione alla ricerca di collezionabili nascosti e armi speciali. Per quanto riguarda il comparto multigiocatore, purtroppo, dato che il titolo non è ancora uscito nei negozi, non abbiamo potuto completare un test approfondito. Ci riserviamo dunque di modificare il presente articolo quando potremo offrire un'opinione più precisa e circostanziata.

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