Recensione - Titanfall - Piove ferro

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Zampella, West e i loro collaboratori, non si sono fermati ai robot ma hanno dato una decisa svecchiata a un genere, che da qualche tempo iniziava a essere un po' arteriosclerotico

Respawn Entertainment fa centro al primo colpo...

Titanfall è il primo, vero, evento videoludico di questo 2014. Sviluppato in gran segreto per quasi quattro anni da Respawn Entertainment, il gioco - che vede come lead designer Jason West e Vince Zampella - si propone un obiettivo non da poco: rivoluzionare il genere degli FPS online come e più di quanto fece Call of Duty ormai dieci anni fa. Calcolando che West e Zampella, prima di fondare Respawn erano i massimi dirigenti di Infinity Ward, le attese erano decisamente alte.

Oggi, dopo aver testato in lungo e in largo la prima fatica dello studio possiamo immediatamente dire che Titanfall è un successo e, addirittura, riesce a superare le (altissime) aspettative di chi gli si avvicina. Ambientato in un lontano futuro dove, tanto per cambiare, l'umanità ha colonizzato buona parte della Via Lattea, il gioco ruota tutto attorno alla possibilità di utilizzare degli enormi mech bipedi durante gli scontri. Titanfall non è il primo titolo ad offrire questo tipo di possibilità, tuttavia il modo con cui i robot sono stati integrati nel gameplay rappresenta, a oggi, un vero e proprio unicum. Nel gaming classico, infatti, i mezzi militari o i mech sono da sempre considerati come una sorta di bonus, come un premio che viene dato ai giocatori migliori per aver ragione ancora più facilmente dei nemici. Di norma a bordo di questi mostri di acciaio e lamiere si è pressoché invincibili e il loro uso è molto limitato nel tempo. In Titanfall no, Respawn ha considerato i mech alla stregua di qualsiasi altra arma e, di conseguenza, il loro uso risulta drammaticamente diverso. Durante gli scontri, infatti, passati i primi minuti, il giocatore può richiamare il suo robottone il quale sarà lanciato dalla nave madre nei pressi della posizione dell'utente. A questo punto potremo salire a bordo e iniziare a seminare distruzione: i titan, però, non sono dei Gundam o degli Evangelion indistruttibili. Più simili a carri armati futuribili che a robot  fantascientifici, i nostri mezzi subiranno danni, si distruggeranno e, molto spesso saremo costretti a chiederne di nuovi. L'intero meccanismo è talmente ben integrato da apparire quasi banale, tuttavia pad alla mano si nota subito come Respawn abbia posto un'attenzione da manuale nel bilanciamento degli scontri. Per quanto coriacei i titani possono essere abbattuti anche da un singolo militare dotato delle giuste armi e, inoltre, è pressoché impossibile aver ragione degli avversari senza un buon equilibrio fra piloti e soldati a piedi.

I titan, però, sono solo l'innovazione più ovvia di Titanfall, la più visibile, se vogliamo. Zampella, West e i loro collaboratori, infatti, non si sono fermati ai robot ma hanno dato una decisa svecchiata a un genere, quello degli FPS online, che da qualche tempo iniziava a essere un po' arteriosclerotico. Per farlo sono partiti dalle basi, ovvero dal modello di movimento del giocatore. Se negli FPS classici ci si può muovere sul terreno e, al limite, trascinarsi faticosamente su qualche terrazzamento più o meno rialzato, in Titanfall ci si può arrampicare quasi su ogni elemento dello scenario saltando sui muri, correndo sulle pareti e sfruttando il seggiolino eiettabile dei titani. Questa agilità permette partite decisamente più frenetiche rispetto agli FPS classici e rende la vita molto più difficile ai camper. Titanfall premia l'utente che si muove, che corre, che attacca e, almeno per ora, offre pochissimi spazi di manovra a chi, magari, ama sfruttare le piccole imperfezioni delle mappe per accumulare kill facili.

Dal punto di vista tecnico il gioco di Respawn si basa su una versione molto modificata del Source Engine, il motore tecnico sviluppato da Valve ormai dieci anni fa per Half Life 2: da questo punto di vista Titanfall fa il suo dovere, tuttavia non siamo davanti a un gioco che ridefinisce i canoni della tecnologia o sfrutta al meglio le potenzialità di Xbox One. Per quanto riguarda il netcode, invece, ci sembra che Respawn sia riuscita a offrire un prodotto solidissimo già dai primissimi giorni: non abbiamo mai avuto problemi, né durante la beta né in questi giorni di gioco post lancio. Tirando le somme Titanfall è da considerare promosso a pieni voti. West e Zampella hanno superato pericolosamente i confini dell'hype e sono tornati vincitori: il gioco di Respawn rappresenta il primo, vero, tentativo di superare le strutture di base degli FPS di vecchia generazione, andando a demolire alcune regole classiche e introducendone di nuove. Per ora ci sembra che l'esperimento sia riuscito.

Tipologia di Gioco:

Titanfall è un FPS online ambientato nel futuro in cui, sullo sfondo di una guerra fra forze "governative" e milizie ribelli, potremo scontrarci con altri giocatori usando degli enormi robot, i titani, che verranno lanciati sul campo di battaglia in determinati momenti del gioco.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato Titanfall grazie a una copia di review gentilmente fornitaci da EA. Per scrivere questo pezzo abbiamo completato la campagna sia nei panni della milizia che in quelli dell'esercito regolare. Successivamente ci siamo dedicati alle partite normali online arrivando al livello di esperienza 20. Per testare al meglio il netcode abbiamo aspettato a scrivere il pezzo finché il gioco non è uscito nei negozi, permettendoci così di valutare le effettive performance dei server. Qualora ci fossero aggiornamenti, in ogni caso, provvederemo a modificare l'articolo.

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