Recensione - The Walking Dead - Starved for Help
Con questo secondo episodio, i ragazzi di Telltale espandono le molte possibilità narrative offerte dal brand
Recensito il secondo episodio dell'avventura grafica firmata Telltale
Proprio come spesso accade nel fumetto, in questo secondo movimento gli zombie diventano un mero pretesto per affrontare problematiche decisamente terrene, nello specifico cosa si è disposti a fare pur di sopravvivere. Il protagonista Lee Everett e il gruppo di sopravvissuti già incontrato nel predecessore si trovano ad affrontare il problema della scarsità di cibo, costretti ad abbandonare il temporaneo rifugio costituito dal motel. Una serie di coincidenze li porta a trovare una potenziale isola felice, costituita da una fattoria che ai fan del fumetto e della serie TV non potrà non ricordare quella di Hershel. Non a caso, anche questo rifugio nasconde un terribile segreto, destinato a complicare ulteriormente la delicata situazione del gruppo, equilibri interni compresi.
Gli ultimi minuti di gioco contengono infine una piccola rivelazione che promette nuova suspance e nuovi colpi di scena nel capitolo a venire, Long Road Ahead, in uscita a breve. Con questo secondo episodio, i ragazzi di Telltale espandono le molte possibilità narrative offerte dal brand, sempre mantenendo una totale aderenza ai temi e all’atmosfera originale, confermando l’ottima qualità dell’opera nel suo complesso. La speranza è che anche i prossimi capitoli siano in grado di mantenere questo notevole livello qualitativo, rimanete con noi per scoprirlo.
Tipologia di Gioco:The Walking Dead è un'avventura grafica ispirata all'omonimo fumetto (non alla serie TV), ma non ne segue gli avvenimenti, proponendo una storyline antecedente alle avventure di Rick Grimes e compagni. Il gameplay aderisce a quello tipico delle avventure grafiche moderne, con un'interattività bassa ma accentuata durante le sequenze d'azione, e una forte propensione al dialogo e all'importanza delle scelte.
Come è Stato Giocato:Anche questo episodio, come il predecessore, presenta una durata di circa tre ore, e un ottimo fattore rigiocabilità, se si considerano le molte scelte determinanti per il prosieguo della vicenda.