Recensione - The Walking Dead - A New Day
Di gran lunga il miglior lavoro firmato Telltale
Recensito il primo episodio dell'avventura grafica firmata Telltale
[UPDATE] Leggi la recensione del quarto episodio, Around Every Corner
[UPDATE] Leggi la recensione del secondo episodio, Starved for Help
Rubando due parole al professor Tolkien, buona parte del successo di una grande storia è spesso dovuto alla sua applicabilità. Un termine brutto, soprattutto in italiano, ma ben adatto a identificare un’opera nella quale il lettore/spettatore/giocatore può immergersi completamente, il cui motore scoppietti al ritmo di valori condivisibili, laddove i grandi e tragici eventi non sono nient’altro che la scintilla destinata a dar vita a drammi fondamentalmente molto umani.
Proprio questo è il segreto di The Walking Dead, fumetto creato da Robert Kirkman e illustrato da Tony Moore (numeri 1-6) e successivamente Charlie Adlard. Invece di concentrare l’attenzione sui morti camminanti, il fumettista del Kentucky ha scelto di indugiare sui rapporti intessuti da un gruppo di sopravvissuti. Già ben nota, la saga è stata portata alla ribalta dalla serie TV di successo prodotta da AMC e ideata da Frank Darabont.
Sfruttando la scia della notorietà raggiunta dal brand, i ragazzi di Telltale Games, già noti per aver tradotto in avventure grafiche diversi brand celebri, portano oggi su tutte le principali piattaforme il primo capitolo (saranno in tutto 5) di una saga videoludica ispirata al fumetto. Grazie alla stretta collaborazione con lo stesso Kirkman, il quale ha supervisionato la sceneggiatura, il videogame nasce con lo scopo di cogliere il più possibile lo spirito dell’opera originale e, in questo senso, la strutturazione secondo i canoni dell’avventura grafica (che, nelle abitudini di Telltale, si slega dai classici del genere ibridandosi con altri stili) si è rivelata perfetta.
Proprio dove Jurassic Park (ultimo gioco firmato Telltale) falliva, ossia nella caratterizzazione dei personaggi e nel conseguente coinvolgimento del giocatore nei meccanismi decisionali, The Walking Dead ottiene pieni successi, raccogliendo con eleganza l’eredità del fumetto.
Nei panni di Lee Everett, detenuto in trasferimento durante la “mattina come tante” in cui i morti tornano a camminare sulla Terra, i giocatori scopriranno un gameplay basato perlopiù sulla componente dialogica. In The Walking Dead infatti, l’azione esplode solo a tratti, ampiamente preannunciata da una suspance ben costruita. In questi casi, vi troverete a completare brevi Quick Time Event “atipici” e parzialmente liberi, in cui ad esempio sarà possibile prendere rapide decisioni (scappare oppure reagire) o mirare determinate parti del corpo dello zombie che sta per mangiarvi vivi. Tutto questo tramite un’interfaccia molto rarefatta, ottima anche quando affiancata a inquadrature cinematografiche o in soggettiva, che gode decisamente dell’utilizzo di un pad anche in versione PC.
Per tutto il resto del tempo, The Walking Dead vi offrirà lunghi dialoghi con i comprimari, alcuni al limite del tedioso, ma in generale molto ben scritti, ben radicati nell’immaginario del fumetto e soprattutto credibili. Bambini o adulti che siano, i (molti) personaggi di questo primo episodio risultano veri, facendo scattare in breve tempo simpatie e antipatie destinate ad assumere grande importanza quando il giocatore si troverà a dover decidere chi salvare. Se c’è infatti un clichè su cui gli sviluppatori hanno voluto insistere, perlomeno in questo primo episodio, sono i momenti in cui ci si trova a scegliere, in pochi secondi, quale tra due personaggi lasciar morire tra atroci sofferenze in seguito a un attacco inaspettato degli zombie. Ognuna di queste scelte avrà naturalmente delle conseguenze dirette sull’andamento della storia, ma il fattore decisionale non si limita a questo. Anche durante i normali dialoghi, capiterà di dire determinate cose o nascondere certe verità con dirette conseguenze su come i nostri interlocutori si comporteranno con noi.
Interessante dal punto di vista narrativo è anche la decisione di non dare al protagonista il ruolo del leader del gruppo di sopravvissuti che andrà formandosi: abituati come siamo a giocare sempre nel ruolo del personaggio al centro dell’attenzione, per una volta lasciare a qualcun altro la leadership è un’esperienza curiosa e inedita.
Per quanto il protagonista non appartenga al cast originale del fumetto, i ragazzi di Telltale hanno avuto il privilegio di poter integrare nella loro storyline originale diversi personaggi ben noti ai fan degli albi di Kirkman: illustri comprimari come Hershel e Glenn giocheranno un ruolo molto importante nella trama, regalando inoltre ai fan del fumetto interessanti retroscena sulla loro situazione prima dell’incontro con Rick Grimes e il suo gruppo di sopravvissuti.
A contribuire alla buona riuscita di questo primo capitolo è anche il comparto visivo: l’engine proprietario di Telltale è stato spremuto al massimo con successo, integrando un cel shading perfetto per rendere un convincente look da tavola a fumetti. Non mancano qualche bug grafico e diversi problemi con l’audio (qualche inspiegabile interferenza e linee tagliate), fortunatamente non troppo compromettenti per la godibilità dell’opera.
Con le sue tre ore circa di gameplay, il primo capitolo di The Walking Dead riesce nel non facile compito di dar vita a una trasposizione convincente di uno dei fumetti più complessi del panorama occidentale, senza dimenticare la capacità di generare attaccamento non solo per il protagonista, ma anche per i comprimari e soprattutto le scelte fatte. In altre parole, un acquisto ad occhi chiusi per tutti gli appassionati del fumetto (a patto di non aspettarsi l’action game medio) e di gran lunga il miglior lavoro firmato Telltale. A presto per le recensioni dei prossimi capitoli.
Tipologia di Gioco:The Walking Dead è un'avventura grafica ispirata all'omonimo fumetto (non alla serie TV), ma non ne segue gli avvenimenti, proponendo una storyline antecedente alle avventure di Rick Grimes e compagni. Il gameplay aderisce a quello tipico delle avventure grafiche moderne, con un'interattività bassa ma accentuata durante le sequenze d'azione, e una forte propensione al dialogo e all'importanza delle scelte.
Come è Stato Giocato:Abbiamo completato il primo capitolo due volte (circa tre ore ad ogni passata) in versione PC, così da riscontrare le diverse conseguenze in base alle scelte fatte dal giocatore. Inutile sottolineare come la rigiocabilità sia molto accentuata.