Recensione - The Legend of Zelda: A Link Between Worlds

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A Link Between Worlds è un titolo in grado di coniugare passato, presente e futuro della serie

Recensita per voi la nuova avventura portatile di Link...

La serie The Legend of Zelda è una tra le più seguite ed amate dai videogiocatori, grazie alle sue atmosfere fiabesche ed al senso di avventura. Da quel lontano febbraio 1986 ne è passata di acqua sotto i ponti: A Link To The Past, Ocarina of Time, Majora’s Mask, The Wind Waker e Twilight Princess sono tutte pietre miliari che hanno segnato la storia delle console Nintendo. Su Nintendo 3DS era apparso “giusto” il remake di Ocarina of Time, messo a lustro con una nuova grafica e nuovi controlli, ma non si trattava di un’avventura inedita. Per quella si è dovuto attendere The Legend of Zelda: A Link Between Worlds, sequel spirituale del tanto osannato A Link To The Past, dal quale riprende stile grafico e struttura di gioco, in un’operazione nostalgica capace di catturare il cuore anche dei fan più intransigenti.

Gli eventi di A Link Between Worlds sono collocati ben sei generazioni dopo quelli di A Link To The Past, in una Hyrule pacifica dove il ricordo del malvagio Ganon continua ad esistere giusto nelle leggende. Ad interrompere questo idilliaco periodo ci pensa però il malvagio mago Yuga, che sembra avere il potere di trasformare in dipinti gli esseri viventi. Lo scopo di Yuga è quello di catturare i discendenti dei sette saggi che sigillarono Ganon, in modo da liberarlo ed ottenerne il potere. Anche il nostro eroe Link si trova invischiato in queste vicende, tanto che viene trasformato a sua volta in un dipinto ma, grazie ad un magico braccialetto, guadagna il potere di entrare ed uscire a proprio piacimento da tale forma.

Link dovrà quindi partire all’avventura per sventare i malvagi piani di Yuga, viaggiando addirittura tra due mondi, ovvero tra la pacifica e florida Hyrule ed il regno parallelo Lorule, devastato invece dalle forze oscure. Qui farà la conoscenza di Hilda, la controparte in Lorule di Zelda, che lo aiuterà e gli indicherà la via per salvare le due dimensioni parallele. Una trama molto classica ed in linea con la serie, ma che comunque risulta essere piacevole ed interessante da vivere, come solo negli Zelda ed in poche altre serie accade.

Se ad una prima occhiata avete subito pensato che questo A Link Between Worlds fosse un titolo povero di innovazioni a causa della sua somiglianza con l’episodio SNES beh, vi stavate sbagliando di grosso. Il nuovo gioco per Nintendo 3DS sfrutta la medesima visuale a volo d’uccello dell’originale, così come uno schema di comandi simile per l’esplorazione del mondo di gioco e dei dungeon, ma porta con sé una certa quantità di nuovi elementi. Innanzitutto la libertà che il titolo conferisce al giocatore è molto più grande rispetto a qualsiasi altro Zelda, perché tutti o quasi gli oggetti necessari per affrontare i dungeon sono acquistabili sin da subito attraverso il negozio di Ravio, uno strano individuo che aiuterà Link nelle sue avventure. Ciò comporta che l’ordine con cui far avanzare l’esplorazione è a nostra totale discrezione, una scelta di game design molto interessante e coraggiosa, che si è rivelata in fin dei conti assolutamente vincente ed azzeccata.

Le novità però non si fermano qui: il potere di Link di diventare un dipinto fa infatti parte delle meccaniche di base di tutto il gioco. Questo significa che il dungeon design, così come gli enigmi sono realizzati per sfruttare appieno tale abilità. Facciamo un esempio: tra noi e la prossima porta c’è un enorme precipizio, come proseguire? Beh è molto semplice, basta avvicinarsi al muro, diventare un dipinto e superare l’ostacolo. Di situazioni come e più complesse di queste ne è pieno il gioco, e rendono i dungeon decisamente più intriganti da affrontare, dato che richiedono di ragionare in maniera differente dal solito. Più in generale, il level design globale è davvero ispirato e raggiunge livelli qualitativi altissimi, che da un po’ di tempo a questa parte non ci capitava di vedere.

L’aspetto che lascia forse più perplessi di questo gioco è proprio quello grafico. Visivamente questo nuovo Zelda utilizza il medesimo stile di A Link To The Past, tanto che l’effetto nostalgia colpirà l’utente fin dai primissimi istanti di gioco. Stesso design dei nemici, stessa vegetazione, stessi edifici, stessi effetti di transizione: insomma, Nintendo voleva creare un sequel dell’episodio SNES in tutto e per tutto. Se da un lato l’operazione di adattamento e riproduzione in tre dimensioni è stata notevole, dall’altro ci sarebbe piaciuto che si fosse osato di più. Non pretendevamo che il team EAD se ne uscisse con il nuovo The Wind Waker, ma caratterizzare e rendere più dettagliate le varie location sarebbe stata cosa decisamente gradita.

Ottimo l’utilizzo dell’effetto 3D stereoscopico della console, che dà un vero e proprio senso di profondità durante le partite. Utilizzare questa funzione renderà inoltre più intuitiva l’epslorazione, nonché la risoluzione di certi enigmi. Da segnalare poi l’ottima fluidità di cui gode A Link Between Worlds: anche nelle situazioni più affollate e con il 3D acceso il motore grafico non accenna alla benché minima incertezza, rimanendo fisso sui 60 frame al secondo.

Ottimo infine il comparto sonoro, che vanta un livello qualitativo della soundtrack davvero incredibile, con pezzi storici riarrangiati per l’occasione e mischiati ad effetti sonori provenienti direttamente da A Link To The Past.

A Link Between Worlds è un titolo in grado di coniugare passato, presente e futuro della serie Zelda. Nonostante riprenda stile ed impianto di gioco dall’originale capitolo per SNES, riesce ad introdurra un certo numero di novità nella serie che rendono il gameplay davvero interessante e nuovo. Le meccaniche legate alla capacità di Link di diventare un dipinto portano il giocatore a dover ragionare in maniera del tutto nuova, anche grazie ad un dungeon design riuscito. Se a ciò aggiungiamo dei boss ispirati, un livello di difficoltà ben bilanciato ed una buona longevità otterremo un piccolo grande capolavoro, la cui unica pecca risiede in un comparto grafico soltanto “buono”, che avremmo sperato fosse un po’ più particolareggiato e curato. Ma in fin dei conti, visto quanto è divertente e coinvolgente questo nuovo Zelda, possiamo anche chiudere un occhio.

Tipologia di Gioco:

The Legend of Zelda: A Link Between Worlds è un gioco d'avventura, nel quale si è chiamati ad esplorare un mondo di gioco vasto e numerosi dungeon. In questo episodio è inoltre possibile viaggiare tra due mondi paralleli, grazie all'abilità del protagonista di diventare un dipinto, caratteristica questa alla base di molti enigmi.

Come è Stato Giocato:

Abbiamo testato il gioco grazie ad un codice eShop fornitoci da Nintendo stessa. Per stendere l’articolo abbiamo testato il gioco a fondo, affrontando non solo la quest principale ma anche alcune sub-quest, in grado di aumentare non poco la longevità complessiva.

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