Recensione - The Evil Within - The Executioner
Il terzo DLC di The Evil Within, The Executioner, ribalta le prospettive: la nostra recensione
La trama che farà da sfondo a questa vicenda è tanto semplice quanto essenziale: il Custode è in realtà una persona in carne ed ossa, connessasi allo STEM, il cui obiettivo ultimo è salvare la propria figlia, la cui mente sta per essere sopraffatta da quelle degli altri pazienti collegati al macchinario. L’unica soluzione possibile è quella di uccidere gli altri utenti, interpretando quindi la parte del vero e proprio cattivo. Durante questa caccia all’uomo sarà possibile poi raccogliere anche documenti di vario tipo, che sveleranno ulteriori retroscena sulle vicende principali di The Evil Within, anche se, in fin dei conti, ciò che succede effettivamente a schermo non riesce ad essere intrigante e magnetico, come invece accaduto per i precedenti contenuti.
Superato il trauma legato all’interpretare uno dei cattivi più letali del gioco è ora il momento di affrontare un’altro shock: il cambio di rotta relativo al gameplay. Dopo le dinamiche action stealth dell’avventura principale, per questo terzo DLC il team di sviluppo ha scelto di adottare una visuale in prima persona, e dotare il personaggio di armi bianche e trappole, con le quali eliminare i nemici. Queste armi potranno essere sbloccate e successivamente acquistate in un apposito negozio interno al gioco, e per farlo sarà necessaria una specifica moneta, il liquido cerebrospinale visto in precedenza, ottenibile dalle varie uccisioni o dagli oggetti sparsi per le location. Nonostante la varietà delle armi sia discretamente ampia per un DLC tutte sono accomunate da una certa lentezza e pesantezza nell’utilizzo, date per lo più dalle caratteristiche fisiche del Custode, che ricordiamo essere un enorme omone, abbastanza goffo nei movimenti. L’enfasi a questo punto è palese essersi spostata sull’azione dura e pura, riducendo all’osso l’esplorazione, elemento invece abbastanza costante sia dell’avventura principale che dei due contenuti scaricabili precedenti. Questo porta ad un conseguente appiattimento dell’offerta ludica di The Executioner, che purtroppo non riesce a coinvolgere e soddisfare nella giusta maniera.
"L’enfasi è palese essersi spostata sull’azione dura e pura, riducendo all’osso l’esplorazione"[caption id="attachment_144375" align="aligncenter" width="600"] The Evil Within - The Executioner - screenshot[/caption]
The Evil Within: The Executioner rappresenta un mezzo passo falso dopo gli ottimi The Assignment e The Consequence, uno scivolone che chiude in malo modo l’arco narrativo del comunque intrigante horror game di Shinji Mikami. L’idea di interpretare per una volta un cattivo è assai intrigante, il tutto però doveva essere decisamente meglio sviluppato ed approfondito, soprattutto dal punto di vista del gameplay, che risulta invece blando e a tratti ripetitivo.