Recensione - The Elder Scrolls Online - Un'avventura solitaria
La nostra prova di The Elder Scrolls Online ne svela l'inaspettata natura
The Elder Scrolls Online si configura nel panorama, ormai affollatissimo, del genere, come un unicum
Prima d'iniziare a leggere, una piccola avvertenza. Gli MMO sono sempre titoli difficili da giudicare: i giochi online hanno bisogno più della tempra del maratoneta che dello spunto da centometrista e, per questo motivo, nonostante le numerose ore che abbiamo passato su The Elder Scrolls Online abbiamo ritenuto opportuno non mettere un voto definitivo al gioco, attendendo di approfondirne le meccaniche per un periodo di tempo più lungo.
The Elder Scrolls Online partiva da un problema di identità non indifferente, ovvero dalla necessità di affermare, in maniera netta e convinta, la sua appartenenza ad una delle saghe definitorie del gioco di ruolo occidentale, pur inserendosi nel contesto del gioco di ruolo online. Non una questione da poco, come si sono accorti gli sviluppatori, costretti, per esempio, ad implementare una inizialmente non prevista visuale in prima persona, marchio di fabbrica della serie, dopo le pressioni dei giocatori. Lo sviluppo del gioco non è stato privo da problematiche, ma nonostante ciò il team di sviluppo di ZeniMax Online Studios è riuscito nel suo compito: si tratta di una produzione che trasuda, da ogni poro, l'esperienza e le atmosfere tipiche dei titoli precedenti.
L'enorme mondo di gioco di The Elder Scrolls Online si spiega di fronte al giocatore dopo i primi momenti, quelli necessari alla creazione del proprio avatar e ad una breve introduzione, ed è subito chiaro quale sarà l'elemento principale della struttura di gioco, ovvero una pressoché totale libertà, non solo di esplorazione, ma anche concettuale. Tutto, nel titolo, sembra essere poco rigido, pronto a piegarsi ai capricci ludici del giocatore. La selezione delle razze, per esempio, non ha particolari riflessi su quella delle classi; le stesse classi, inoltre, non inquadrano in maniera fissa il proprio personaggio in uno dei tre ruoli del MMORPG tradizionale, ovvero DPS (offensivo), tank (difensivo) e guaritore, ma sembrano avere confini molto più labili. Anche la progressione è priva di particolari regole, ci si affida ai soliti punti esperienza per salire di livello ed ottenere nuove skill, ma allo stesso tempo si può aumentare la padronanza di un'arma o di un'armatura semplicemente utilizzandola, sbloccando così bonus ed abilità, e soprattutto permettendo di cambiare il proprio equipaggiamento in qualunque momento.
The Elder Scrolls Online, nelle prime ore di gioco, si lancia quindi in un'opera demolitoria nei confronti dei canoni del genere di presunta appartenenza, opera che tocca anche un pilastro del gameplay, ovvero il sistema di combattimento. Bandita la serie di infinite hotkeys tramite le quali richiamare abilità che finiscono per assomigliarsi del tutto, si ricorre a dinamiche molto più semplici, che fanno dei fondamentali, ovvero attacco, schivata e parata, le loro basi. Certo, è opportuno, necessario, affiancarvi quelle abilità relative alla propria classe ad al proprio armamento, ma non ci si trova più a rimanere fermi aspettando che si ricarichi l'azione che intendiamo utilizzare, bensì ci si lancia in combattimenti molto più intensi e coinvolgenti. Anche un singolo, semplice avversario può fornire un'adeguata, stuzzicante sfida, nelle peregrinazioni per il continente di Tamriel.
Ci si lascia trascinare, nei viaggi, da un genuino spirito d'avventura, che spinge a deviare dal proprio percorso, quello stabilito dalla linea narrativa principale, venendo ricompensati da una serie di quest che provano ad essere diverse rispetto a quelle di altri titoli del genere, con un discreto successo. Gli obiettivi saranno magari simili, con il binomio raccogli & uccidi che esplica la maggior parte di essi, ma il denso, ricco lore della serie rende tutto più significativo e, di conseguenza, piacevole da affrontare. Pazienza se poi, ad uno sguardo più attento, si nota una inizialmente impercettibile, poi più evidente, prevedibilità, che rende la progressione più lineare di quello che si era preventivato.
Dietro The Elder Scrolls Online c'è la pesante tradizione di una serie cardine del gioco di ruolo occidentale, e ciò è evidente, nella misura in cui, sommando quanto detto finora, restituisce un'esperienza simile a quella vissuta, in singolo, in precedenti episodi. Mancano quella profondità, quella cura nei dettagli tipici di un'avventura che si affronta in maniera solitaria, ma il feeling generale è proprio quello di una struttura di gioco pensata per una fruizione diretta, non mediata da altri giocatori. Il che, considerando che sempre di un MMORPG si sta parlando, non è per forza una buona cosa.
Il gioco fa subito ad entrare nelle grazie di un giocatore magari poco avvezzo al genere, risultando molto più accessibile di praticamente tutte le sue controparti, ma fa fatica a catturare l'attenzione di chi, invece, preferisce una maggiore complessità ed una maggiore enfasi sull'interazione con altri giocatori. Il mondo di gioco è assai popolato, ma in nessun modo si è incoraggiati a cercare la compagnia di altri aspiranti eroi. Da soli ci si muove con facilità in praticamente tutte le quest, e solo nei dungeon, e nemmeno in tutti, si sente il bisogno di supporto. Il fatto che, come abbiamo detto, il ruolo del proprio personaggio nelle battaglie di gruppo non sia fisso, da un lato rende le battaglie più divertenti, dall'altro, però, ne diminuisce il grado di strategia, e solitamente basta tenersi vicini per aver ragione dei nemici (che comunque non difettano né di aggressività, nédi numero). La situazione non cambia nemmeno nei dungeon ai quali si accede solo in gruppo, e l'impressione è quella che non vi sia stata riposta l'attenzione riservata alla qualità del mondo di gioco e della sua offerta di contenuti. Il level design non brilla, i raid durano in effetti poco, e persino gli scontri con quelli che dovrebbero essere i boss si risolvono a proprio favore senza immettervi il massimo dello sforzo.
A salvare la componente multiplayer di un titolo che quindi, almeno ai suoi primi vagiti, e per questo in tale ambito ancora assai perfezionabile, sembra essere più nelle corde di chi preferisce giocare da solo, c'è il PvP, nel quale i giocatori si affrontano all'interno di un intera zona, ovvero Cyrodiil, cara a chi ha avuto modo di giocare Skyrim. Superato il livello 10, si può accedervi, e da quel momento in poi si potrà morire non solo per mano dei nemici, ma anche dei giocatori appartenenti alle fazioni avversarie. La landa infatti è il territorio sul quale si sfidano le tre alleanze, e vi potrà capitare quindi di trovare davanti un giocatore ostile mentre ne attraversate i boschi o ne esplorate i dungeon. Soprattutto, però, potrete partecipare in colossali battaglie, nelle quali conquistare castelli, lanciandosi in perigliosi assalti, tra il bombardamento delle macchine d'assedio. Dark Age of Camelot fu il primo titolo a proporre un simile espediente di gioco, altri l'hanno fatto successivamente, ma The Elder Scrolls Online pare farlo meglio di tutti, facendo affidamento su scontri su larga scala, con orde di nemici, fiamme, confusione, tutti gli ingredienti necessari per pompare un po' di sano eroismo nelle vene. Giudizio positivo per questa opzione quindi, ma in definitiva il gioco rimane lo stesso lì, sospeso, tra due anime, quella da avventura in solitario e quella da gioco di ruolo massivo, che si avvicinano, ma non si uniscono in maniera organica: il potenziale affinché ciò avvenga è però presente nel gioco, elemento che concede un misurato ottimismo, in vista di future aggiunte.
Se esplorare in libertà le terra e le città di Tamriel è la migliore qualità di The Elder Scrolls Online il merito è anche di una direzione artistica che, seppur variata rispetto ai titoli precedenti, fornisce un'ottima rappresentazione della natura e dell'arte del continente fantastico. Meno realistica, ma comunque scenografica, dipinge scenari d'indubbio fascino, regalando scorci spettacolari, anche al netto di una tecnica che vive di alti e bassi. Texture ed effetti sono buoni, è la modellazione poligonale a convincere meno, sia per quanto riguarda i personaggi, sia, anzi maggiormente, per le ambientazioni e gli edifici. Ad accompagnare il viaggio e le avventure dell'eroe una colonna sonora composta da melodie perfettamente coerenti con la produzione, che risuonano tranquille e dolci nei villaggi e nelle lande, incalzanti, minacciose, negli scontri, senza però farsi notare per particolari picchi.
The Elder Scrolls Online si configura quindi nel panorama, ormai affollatissimo, del genere, come un unicum. Avevamo già rilevato in un'altra produzione simile, Final Fantasy XIV: A Realm Reborn, una certa propensione all'avventura solitaria: se però nella produzione Square Enix esistevano strumenti e fasi che spingevano, anche quando la non la richiedevano direttamente, alla cooperazione, qui queste non si trovano, anzi a tratti risultano fuori contesto. La qualità dell'esperienza è comunque buona, a patto però di avere ben chiare quali siano le proprie preferenze riguardo una simile struttura di gioco, decisamente bilanciata verso il giocatore singolo.
Tipologia di Gioco:The Elder Scrolls Online è un gioco di ruolo online di massa, che risulta però molto più bilanciato verso la fruizione in singolo, piuttosto che in quella con altri compagni.
Come è Stato Giocato:Il titolo ci è stato fornito, nella versione PC, da Laboratorio Comunicazione, per conto di Bethesda.